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Le stelle dell’arte – Cosa può dirci l’astrologia sulle vite degli artisti?

di Marzia Figliolia

In queste sere c’è una luna meravigliosa che mi ricorda che, anche se io preferisco di molto le cose di quaggiù e non sto tanto col naso verso l’alto perché poi cado, c’è sempre un motivo per alzare gli occhi al cielo.

Lo sapevano bene i popoli antichi, che non tenevano manco gli psicologi: erano gli astrologi che risolvevano i problemi, puntando lo sguardo proprio lì, in su. Una serie infinita di correlazioni e rimandi, allora, partiva dalle stelle e dai pianeti e scendeva giù fino agli alberi, alle pietre e poi alle teste, ai cuori e alle milze degli esseri umani.

Io che sono Scorpione nelle ossa, vagamente psicopatica e ferocemente malinconica, non ho mai dubitato dell’influenza che le stelle esercitano sulla mia vita: ché infatti se non sono ricca e l’uomo della mia vita tarda un po’ è solo perché ho Giove contro, Saturno nella terza casa e mentre capisco che significa mi passano le preoccupazioni.

Ad ogni modo, l’astrologia ha anche influssi più interessanti. Per esempio, ecco cosa ci dice di qualche artista famoso e del loro fare arte…

#1 – Yayoi Kusama, Ariete (22/03/1929)

L’Ariete è spesso descritto come una Diva; la loro personalità a tutto tondo li porta facilmente a conquistare le stanze in cui mettono piede e ad eccellere in ogni loro sfida. Yayoi Kusama, con le sue Infinity Rooms, le sue installazioni a pois ed i suoi giardini pieni di specchi, incarna perfettamente il carattere giocoso e dinamico dell’Ariete.

Si dice che ogni segno incorpori in sé stesso la lezione appresa dal segno zodiacale che lo precede: siccome, però, non c’è nulla che preceda l’Ariete, quelli che ne subiscono l’influenza navigano il mondo con un cieco ottimismo. È quello che è successo alla Kusama, che i genitori volevano piegata al conformismo delle donne giapponesi dal quale lei è invece evasa, fuggendo a New York, da sola, giovanissima, per inseguire il sogno di diventare un’artista.

#2 – Damien Hirst, Gemelli (07/06/1965)

Ogni segno ha un suo modo di stare al mondo. Dunque, mentre l’Ariete s’identifica con la frase “Io sono” e, per esempio, il Toro con “Io ho”, il Gemelli è rappresentato dall’“Io penso”. L’artista concettuale Damien Hirst, insomma, non potrebbe essere più Gemelli di così.

Questo segno viene spesso associato con la falsità, l’avere “due facce”; la sua influenza permetterebbe invece a chi ne è sottoposto di saltare facilmente da un interesse all’altro mantenendo una certa coerenza di pensiero, ed è esattamente quello che succede ad Hirst, che passa dall’approccio in stile ready-made di The physical impossibility of death in the mind of someone living alle fantasiose, allegrissime tele inondate di schizzi di colore!

#3 – Frida Khalo, Cancro (03/07/1907)

Il Cancro è uno dei segni zodiacali più emotivi, ma compensa la sua immensa tenerezza corazzandosi contro il mondo. Nelle rare occasioni in cui sentono la necessità di aprirsi, è credenza comune che i nati sotto questo segno investano totalmente la loro persona nella persona prescelta. Frida Khalo, che ha trascorso una vita all’insegna della sofferenza fisica e dell’amore tormentato, scelse di aprirsi ad un unico testimone privilegiato: la tela.

L’incidente, il matrimonio ed il divorzio (solo per citare alcuni avvenimenti cardine della sua vita) sono continuamente riproposti tra i temi della sua pittura, con l’intensità tipica dei Cancro. Segno d’acqua, ne ritroviamo un accenno in What the Water Gave Me, un dipinto del 1938 in cui l’artista messicana si rappresentava piedi e gambe sommerse in una vasca piena d’acqua grigia.

#4 – Marina Abramovic, Sagittario (30/11/1946)

Quando Marina Abramovic vuol spiegare la differenza tra arte performativa e teatro, dice sempre: “A teatro, il sangue e il coltello che vedete in scena sono finti; nella performance art, sono veri”. La sua ricerca della realtà nuda e cruda, dell’autenticità e della conoscenza è perfettamente in linea con quel che è tratteggiato come carattere del Sagittario.

Grandi viaggiatori, tragicamente curiosi e amanti difficilissimi, i Sagittario finiscono spesso col ricercare un partner dello stesso segno. Non è forse un caso, dunque, che la Abramovic abbia passato gran parte della sua vita in viaggio, assieme al suo compagno e collaboratore Ulay – che, guarda caso, ne condivide il giorno di nascita.

#5 – Andy Warhol, Leone (06/08/1928)

Governato dal Sole, il Leone è la personificazione della vitalità e non smette mai di muoversi verso luci nuove, purché lo illuminino bene. Con un certo gusto per le cose materiali, la carriera dei nati sotto questo segno si muove spesso nell’ambito della moda, del glamour, del cinema. Andy Warhol, uno dei più famosi artisti del XX secolo, è la rappresentazione fisica del Leone.

Innovatore, produttore cinematografico, editore e manager di band di successo, fondò la Andy Warhol Enterprises nel 1975 e si dedicò a ritrarre le personalità dell’epoca… o almeno, quelle che potevano permettersi di pagare i suoi lavori 25.000 dollari!

Marzia Figliolia

Ci sono tre categorie di persone che rischiano di finire sotto una macchina ad ogni incrocio: i distratti; quelli che hanno una melodia in testa e la testa tra le nuvole; quelli che pensano a cosa scrivere nella propria bio quando arriveranno a casa. Io appartengo a tutte e tre le categorie.

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