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Se cerchi la tua strada verso Itaca

Se cerchi la tua strada verso Itaca
spera in un viaggio lungo,
avventuroso e pieno di scoperte.
I Lestrigoni e i Ciclopi non temerli,
non temere l’ira di Poseidone.
Pensa a Itaca, sempre,
il tuo destino ti ci porterà.
Non hai bisogno di affrettare il corso,
fa’ che il tuo viaggio duri anni, bellissimi,
e che tu arrivi all’isola ormai vecchio,
ricco di insegnamenti appresi in via.
Non sperare ti giungano ricchezze:
il regalo di Itaca è il bel viaggio,
senza di lei non lo avresti intrapreso.
Di più non ho da darti.
E se ti appare povera all’arrivo,
non t’ha ingannato.
Carico di saggezza e di esperienza
avrai capito cos’è Itaca.  

Costantino Kavafis

Se cerchi la tua strada, certe volte, non ti sembra di riuscire a trovarla.

Capita a tutte le persone di perdere Itaca di vista, capita ad ancora di più di non averla mai vista quell’Itaca adorata.

Non tutti siamo Ulisse, eppure…

Eppure tutti ci vogliono Ulisse. Forti, determinati verso un unico obiettivo, dimenticandosi, però, dei 12000 versi che ad Ulisse ci sono voluti per tornare a casa, per poi finire egualmente affogato nel mare delle incertezze.

Questa non ve l’aspettavate, vero?

Anche un eroe multiforme può morire di vita, anche per un eroe arguto la vita può essere troppo.

Guardo ogni giorno decine di adolescenti e li ascolto parlare, accarezzo i capelli dei miei fratelli e vedo Ulisse. Tanti piccoli eroi multiforme, ingabugliati in un un mare di pensieri, i Lestrigoni, i Ciclopi nell’anima e gli occhi pieni di magia. Il futuro spaventa tutti, spaventa a trent’anni quando vedi l’ennesimo contratto a nero, spaventa a quaranta, quando il mondo inizia a farti pesare un’età che non ha realmente nulla di sbagliato. E il futuro spaventa a ottant’anni, quando il futuro sembra essere meno del passato.

Non siamo qui a dirci di non avere paura, di non viverla male di dimenticarsi del mondo e vivere a proprio modo. Non serve più.

All’orizzonte Itaca rimane ferma, non si sposta verso di te, non fa sforzi. Si innalza rigogliosa, piena di tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Nuotiamo, nuotiamo con il vento a favore, poi contro, poi nella calma piatta.

Giriamoci.

Alla nostra destra ci sei tu, piccolo adolescente spaventato perché non sai cosa fare della tua vita, nuota nuota, nuota forte e aggrappati a chi ti sta vicino di tanto in tanto, riposare fa bene, respira. Girati, al tuo fianco chi c’é? Forse ci sei tu, cerchi di avere un figlio, lo desideri da sempre, desideri amare la tua carne e nuoti e nuoti e nuoti, continua a nuotare, avanti a te chi c’é? Forse c’è un corpo che galleggia, è inutile mentirsi, capita durante il viaggio verso Itaca di trovare un fratello che non ce l’ha fatta, quando arriverai ad Itaca, innalza un monumento in sua memoria, scrivi un epitaffio pieno di dolcezza, ricordalo come un combattente.

Questo non è il prossimo articolo sul mondo che cambia, sulle necessità che avanzano e sui vari “alla tua età io avevo”, questo è un piccolo momento di empatia per chi queste cose già le ha lette e nel letto, la sera, googla qualche notizia che lo conforti. Non è questo Il mondo del lavoro? L’incubo delle nuove generazioni, “anguille” precarie e sottopagate e non è nemmeno lo spiegone sui tempi che cambiano.

I tempi cambiano, è vero.

Rassegnati tu che alla mia “età già avevi…”

Questo è un momento di riflessione, il tuo attimo di pausa mentre nuoti.

Nel tuo letto, ora, col caldo fuori, il freddo del cuore fermati. Chiudi gli occhi, sei nell’acqua, la testa fuori, completamente immerso nel mare che circonda la tua isola, intorno tutti, tutto ma assolutamente niente, ora domandati se nuotare serve a te o alla tua Penelope. Stai nuotando perché desideri rivedere la tua amata, oppure perché nuotare tu aiuta a non affogare. Calmati.

Questa lettura è il tuo momento di pausa e il tuo spunto della giornata per riflettere, prenditelo e goditelo, ascolta la canzone che porti sempre dietro e poi, quando sarai pronto, chiudi tutto e procedi, scegli se continuare a nuotare o alzarti dall’acqua, magari scopri se stavi nuotando senza sapere che in realtà a terra si tocca ancora.

Ricongiungiti.

Questo è il tuo momento, questo e nessun altro, il momento in cui decidi di prenderti il tempo per riflettere sulla tua Itaca, che forse, alla fine di tutto, potresti addirittura trovarti già sotto i piedi.

In bocca al lupo, amico mio.

Benedetta De Nicola

Benedetta De Nicola

Prof. di lettere, attivista fan Marvel da sempre. Ho fondato La Testata e la curo tuttora come caporedattrice e art-director.

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