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Estate 2021 all’insegna della body positivity: manuale per gli insicuri

Quante volte d’estate ti è capitato di provare vergogna nel mostrarti in costume?

Quante volte, nell’osservare i tuoi amici più in forma di te, ti sei sentit* in colpa per quelle patatine di troppo a cui avresti potuto benissimo rinunciare?

La risposta è: tante

“Se mi fossi allenat* con costanza durante l’inverno ora non sarei in queste condizioni” oppure “anche quest’estate il due pezzi me lo scordo!” sono pensieri che molti, tanti di noi abbiamo avuto nel corso della nostra vita e, forse, continuiamo ad averli. 

Non ci vediamo mai abbastanza bell*, mai abbastanza in forma, mai abbastanza. Non ci bastiamo mai, questa è la dura e cruda verità dietro la quale, però, si nascondono i proverbiali “scheletri nell’armadio”. 

Perché non ci bastiamo mai? Perché non ci piacciamo? 

La vera verità è che siamo troppo impegnati a rispettare o, quantomeno, ad imitare i canoni di bellezza imposti dalla nostra società. Ci affanniamo così tanto in una corsa alla perfezione, alla taglia perfetta – che se non è al di sotto della 42 non va affatto bene –, al peso perfetto, che ci dimentichiamo di chiederci una cosa fondamentale: chi li ha stabiliti questi canoni? Perché mai per essere considerat* bell* si devono seguire delle regole?

Perché mai se non si rispettano questi maledetti canoni si viene tagliati fuori e si viene etichettati come “non abbastanza”? 

La tv, i social, i media, le riviste, tutto concorre ad inculcare nelle nostre menti – direttamente o indirettamente – dei modelli ideali di bellezza, quasi come se ci volessero dire “Volete essere belli? Diventate così!”. Quasi come se l’autostima si riducesse ad un banale ed effimero spot pubblicitario. 

Ciò non fa altro che creare disagi nelle menti di tutte quelle persone che, seppur con innumerevoli sforzi, non riescono a rispecchiare quei canoni. Allora ci si sente frustrati, ci si arrabbia col proprio corpo che proprio non ne vuole sapere di perdere quei tre o quattro chili di troppo, ma soprattutto ci si arrabbia con sé stessi perché rinunciare ad un bel gelato, a delle patatine o ad una pizza risulta troppo difficile. Il tutto, chiaramente, viene aggravato da una stagione tanto bella e felice, quanto dannata e infernale: l’estate

Ecco perché in questo articolo vogliamo aiutarvi a capire che no, non dovete cambiare per farvi accettare da una società che, in un modo o nell’altro, troverà sempre il modo di dirvi che non andate bene! Dovete fare esattamente il contrario.

Nessuno può dirci come dobbiamo essere, chi dobbiamo diventare per farci accettare dagli altri. Nessuno può imporci di cambiare per gli altri! 

Per quanto possa risultare una frase fatta, la realtà è che dobbiamo accettarci così come siamo e, se proprio vogliamo cambiare e migliorare qualcosa di noi, dobbiamo farlo per noi stessi.

Ora direte “mica facile?” e noi vi rispondiamo con la frase di una canzone dei Coldplay Nobody said it was easy

No che non è facile. Lavorare sulla propria autostima, arrivare ad accettare i propri difetti e ad avvalorare i propri pregi è un percorso in salita. Una salita ripida, piena di buche, stretta, magari scivolosa.

Si tratta di un lavoro psicologico complesso, difficile, faticoso per il quale è richiesta un’enorme quantità di pazienza e di buona volontà.

Eppure percorrere questa salita – che somiglia più ad un percorso infernale – con costanza, pazienza e volontà d’animo ci farà inevitabilmente arrivare in cima e, una volta raggiunta questa cima, al diavolo la società e i suoi pregiudizi!

Raggiungere la cima della nostra autostima ci permetterà di vedere la realtà con occhi diversi: gli occhi di chi ha finalmente realizzato che il mondo è bello perché è vario e che non esistono canoni da rispettare se si vuole essere considerati all’altezza. Ma soprattutto riusciremo finalmente a capire che questi canoni non fanno altro che renderci tutti uguali, tutti schiavi di una società tiranna, despota, che ci vuole prostrati ai suoi piedi, incapaci di fare altro che non sia obbedire ai suoi ordini. 

Raggiungere la cima, quindi, è un po’ come alzare la testa e andare contro questo tiranno autoimposto, facendo valere i nostri diritti e facendoci accettare per chi siamo e non per quello che qualcun altro vorrebbe che fossimo. 

Quest’estate, allora, indossatelo quel costume che prima vi ha fatto sentire così tanto a disagio; indossate quell’abito che avete comprato e non avete mai usato perché vi ha fatto sentire “fuori posto”. 

L’autostima è la migliore arma contro una società omologatrice, che ci vuole tutti “fatti con lo stampino”. 

Avere autostima, però, non vuole affatto dire vedersi perfetti e senza neanche un difetto. No, questo è un mito che bisogna sfatare a tutti i costi: la perfezione non esiste (esatto, nemmeno Jennifer Aniston, Julia Roberts, Scarlett Johansson, Johnny Depp o Brad Pitt sono perfetti, né tantomeno si vedono perfetti!). 

Non esiste nessuno che non abbia almeno un difetto, ma la differenza tra chi ha autostima e chi, invece, non ce l’ha sta proprio in questo: chi ha autostima riconosce i propri difetti, li accetta e ne fa la propria arma vincente. Come? Fregandosene dei giudizi negativi della gente e continuando a vivere la propria vita senza farsi danneggiare dalle negative vibes

Come si suol dire, positive vibes only… quest’estate più che mai e, citando le parole di Charlie Chaplin, “quello che gli altri pensano di te è problema loro”. 

Anna Illiano

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Anna Illiano

Anna Illiano (Napoli, 1998) è laureata in Lingue e Letterature euroamericane e si sta specializzando in editoria e giornalismo presso La Sapienza di Roma. Ha un blog personale “Il Giornale Libero” ed è articolista per il magazine La Testata. Dal 2021 collabora occasionalmente col giornale “il Post Scriptum”

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