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Cervello sì cervello no

Amica oggi ti festeggio: son trent’anni che coltiviamo un nostro e solo nostro dialogo interiore positivo.

Prendersi cura. Aprirsi a infinite possibilità di crescita e di bellezza. Inventarsi la mente. Coltivare un dialogo sano e dei pensieri gentili. Darsi sostanza. 

Perché abbiamo bisogno di trovare coerenza e stabilità nel mondo, così da poter prevedere (o almeno cercare di prevedere) quello che succederà, così da poter scegliere di fuggire o di restare. 

Essere possibilità. Scegliere la bellezza. Scegliere di poter scegliere. Scegliere di vivere con la testa tra le stelle e sapere che prima o poi una ti si ficcherà nel cervello. 

E così è come per le nostre scelte, i nostri sì, i nostri no: sono visibili al cervello ancor prima che ci accorgiamo di averli presi o persi. Decide lui. 

Dopo un dialogo intenso, una sorta di tira e molla fra i suoi due emisferi, lui decide. Mi parla e lo riconosco. Sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu sei tu. Tu tu tu tu tu tu. 

La forza della mente è il centro. Tutto o niente. Ma ci sono sorti in cui questo ingegno non funziona al meglio, e quei pensieri escono allo scoperto. 

È quando la nostra mente compie delle inferenze inconsce, soprattutto in ambienti movimentati e confusi, che tutti quanti i dati possibili, vengono spediti al cervello, che li elabora, esegue – in un primo momento inconscio – fino ad arrivare alla consapevolezza che noi percepiamo il mondo, e sappiamo parlare di noi e delle nostre smanie, come chiamo io il vuoto che ho nel cranio. 

Riesco a discorrere di me stessa, come tutti voi, ma se in questo esatto momento perdessi metà del mio cervello, avrei dei seri problemi a percepire il mondo, a pensare, forse, a capire di esistere. 

Non trascurare il potere delle parole interiori. Ascoltare e non trascurare. Mio dilemma almeno una volta l’anno, di solito in concomitanza con la voglia di frangia, ma, questa è un’altra storia e la racconteremo un’altra volta. 

Coltivate il vostro dialogo interiore e vedrete il vostro mondo cambiare. Siate gentili con voi stessi. 

Sono scesa a prendere un caffè al bar. Queste sneakers sono fatte per camminare. 

And have a nice day.

Francesca Scotto di Carlo

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Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.
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