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Cosa sta succedendo alla trap italiana?

La musica ha il potere di unire e dividere, allo stesso tempo, grandi gruppi di persone. Ai giorni nostri c’è, in particolare, un genere che porta consensi ma anche tante polemiche: la trap.

Vi sarà capitato sicuramente di stringere amicizie o legami con persone che condividono i vostri stessi gusti musicali. C’è chi preferisce il rock, chi invece vira sul pop. Ci sono persone che giudicano negativamente alcune preferenze musicali, scordandosi che il piacere che ci regala la musica è estremamente personale.

Tuttavia, ci sono casi in cui la musica è costretta a rimanere in secondo piano, lasciando spazio alla notorietà di chi la produce. In questo caso, mi riferisco a cantanti e gruppi che diventano vere e proprie “star”, circondate dal clamore mediatico e da orde di fan. Ci sono poi artisti che diventano popolari per alcune polemiche, rischiando di non venir riconosciuti per i propri meriti. Proprio di questo vi voglio parlare oggi: delle innumerevoli polemiche che riguardano il mondo della trap italiana.

Qualcuno di voi si starà chiedendo: ma cos’è la trap? Beh, se non ne avete mai sentito parlare, dovreste correre ad informarvi! Si tratta, in sintesi, di un’evoluzione del rap, che mischia il testo in barre con sonorità varie, spesso melodiche.

Ebbene, in Italia il genere ha avuto il proprio boom negli ultimi anni. Volete qualche nome? Beh, sicuramente è il caso di citare Sfera Ebbasta, la Dark Polo Gang, Ghali, Tedua. Loro rappresentano, sicuramente, l’origine di questo sottogenere, che ha conosciuto diverse modifiche ed evoluzioni nel corso del tempo.

Tra i nuovi esponenti della scena, c’è sicuramente da citare Rhove. Classe 2001, ha raggiunto la popolarità tramite la sua recente hit, Shakerando. Attualmente è al vertice delle classifiche, contando milioni di ascoltatori.

Eppure, negli ultimi mesi si è parlato di lui anche e soprattutto per alcuni suoi comportamenti, a dir poco controversi. Quest’estate, è diventato virale un video in cui, durante un suo concerto, Rhove si è scagliato contro il pubblico, accusandolo di essere poco partecipe. Inoltre, ha minacciato di interrompere il concerto. Da quel momento, è iniziata una vera e propria bufera mediatica, in cui molti esponenti della musica hanno detto la propria.

Poche settimane dopo, un altro video ha mostrato Rhove, durante un’altra esibizione, mentre spingeva una propria fan in una piscina. Tutti questi episodi hanno fatto precipitare la considerazione pubblica dell’artista. Tanto che, ad agosto, durante una serata ad Olbia, è stato riempito di insulti e di fischi provenienti dal suo stesso pubblico.

Le polemiche e la trap sembrano andare a braccetto. Basti pensare a quanti trapper, della nuova scena, siano legati a procedimenti giudiziari. Simba La Rue e Baby Touché vi dicono qualcosa? Se la risposta è no, vi parliamo subito di loro.

Simba La Rue è un artista che conta diverse canzoni da milioni di ascolti. Eppure, attualmente si parla di lui per alcune vicende burrascose, per usare un eufemismo. A giugno è stato, infatti, accoltellato da un amico di un altro trapper, Baby Touché, con cui c’era una faida in corso. Simba La Rue, infatti, si era macchiato di una presunta aggressione di gruppo ai danni del rivale, per cui sta scontando gli arresti domiciliari.

Un altro personaggio decisamente controverso è Diablobaby, che vanta già 17 processi giudiziari a suo carico, iniziati da minorenne. Si parla di possesso di stupefacenti ai fini di spaccio e di alcune rapine. Tuttavia, tutti questi processi hanno portato all’assoluzione dell’indagato, condannato solo una volta per spaccio. Durante un’intervista per fanpage.it, proprio Diablobaby ha dichiarato: “Penso che la maggior parte delle liti che vedete e sentite (tra trapper) sono tutte fasulle o comunque nate per attirare l’attenzione”.

La risposta alla domanda “Cosa sta succedendo alla trap italiana?” è tutta qui, in questa frase. Si pone al centro la violenza e la propria notorietà, spesso dimenticandosi dell’importanza dell’arte. Bisogna sottolineare come ci siano anche artisti che provengono da situazioni degradate e difficili, ma chi sceglie di usare la violenza e di compiere crimini solo per creare hype non va idolatrato. Chi ha il dono di poter produrre musica, deve sfruttarlo proprio come mezzo di riscatto, facendo parlare unicamente i propri testi.

Stefania Berdei

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Stefania Berdei

Classe 2000, scrivo di tutto ciò che solletica la mia fantasia. Studio Mediazione linguistica e culturale, poiché penso che la diversità e la ricchezza culturale siano il motore del mondo. In attesa di un ritiro spirituale su un’isola tropicale, cerco di essere ogni giorno la versione migliore di me stessa. Nel resto del tempo, mi nutro di serie televisive, film e libri.
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