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Tanabata, la festa giapponese delle stelle innamorate

Il Tanabata – 七夕 letteralmente “settima notte” – celebra il ricongiungimento delle stelle Vega e Altair, rappresentati delle divinità Orihime e Hikoboshi.

C’era una volta… una bellissima principessa di nome Orihime (Vega), figlia di Tentei, imperatore del cielo e padre di tutti gli dei. La principessa passava tutte le sue giornate a tessere la tela, fin quando… non conobbe un giovane mandriano di nome Hikoboshi (Altair). Anche lui come la giovane donna, non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro: far pascolare i buoi e far attraversare loro le sponde del Fiume Celeste. 

Per i due giovani fu amore a prima vista. Trasportati dal loro forte sentimento, trascorrevano ogni giornata insieme, dimenticandosi di tutto il resto, anche dei loro lavori. Questo scatenò la rabbia di Tentei: Orihime e Hikoboshi furono così separati ai due lati del Fiume Celeste e costretti a tornare ai loro doveri.

La principessa disperata piangeva ininterrottamente. Lo sconforto impietosì il padre degli dei: quest’ultimo consentì, allora, che i due si potessero incontrare, ma solamente una volta l’anno, il settimo giorno del settimo mese di ogni anno. Uno stormo di gazze crea un ponte con le loro ali, cosicché Orihime possa attraversare il Fiume Celeste, la via Lattea, e riabbracciare il suo Hikoboshi.

"Il sentimento d’amore tra i due amanti
che, nello spazio interminabile
di un intero anno,
possono abbracciarsi
soltanto in questa settima notte,
non viene meno,
anzi la notte agognata svanisce in un baleno"

Importata dalla cultura cinese, deve difatti il suo nome all’usanza nota con il nome di Qīxī, ovvero “notte dei sette”.

Il Tanabata ha luogo in tutto il Giappone, ma una delle rappresentazioni più sentite è senz’ombra di dubbio quella che si ha a Sendai, nella regione di Tōhoku, solitamente nella prima settimana di agosto: l’appuntamento per quest’anno è per i giorni dal 6 all’8 agosto. 

Vanno in scena spettacoli teatrali, sfilate, concerti di musica dal vivo e spettacoli pirotecnici…il tutto impreziosito dall’uso dell’abito tipico di questa festività: lo yukata. 

Le strade sono abbellite con lanterne di carta e bambù, ai rami dei quali si legano strisce di carta colorata su cui sono scritti dai visitatori i propri desideri. 

Ancor si ripone speranza nell’ascolto delle stelle… “Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo assolutamente certi della nostra capacità di farlo come l’ebbe, quella sera, il coraggioso Peter.” (Peter Pan, Sir James Matthew Barrie).

Antonietta Della Femina

Immagine di copertina concessa da Sara Ciliberti @ciliy_ph

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La Redazione

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