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Matteo Fieno, mi descrivi le tue Virtù?

L’incontro con Matteo Fieno lo definirei provvidenziale.

È stato un periodo frenetico, al quale si sono aggiunti cambiamenti ed impegni di ogni genere.

Di fretta, tutto andava troppo di fretta.

Quando mi hanno parlato di Matteo, classe ’81, sono subito andata a spulciare il suo profilo Instagram @female_art_design, scoprendo un artista delicato nei modi ma deciso nel tratto, capace di racchiudere nelle sue opere quello che è l’universo del femminile. Non a caso, è soprannominato l’artista delle donne.

Milano, Torino e Bologna sono state le città palcoscenico di alcune sue mostre, ma l’attenzione è particolarmente calata su un progetto social, ancora in corso, realizzato con il Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi, nella mia Napoli, incentrato sul tema delle virtù. Cosa rappresentassero e come le interpretasse, questo me lo sono fatta raccontare direttamente da lui.

Speranza, Matteo Fieno


Appassionati d’arte si nasce e si diventa, l’uno non esclude l’altro, almeno questo è quello che ho sempre creduto.
Diverso è pero quando si decide di fare dell’arte il proprio mestiere, mettendo in gioco il tutto e per tutto, come ha fatto lei.
Com’è essere artisti oggi, in un contesto che può risultare ostile per chi intraprende questa carriera?


«Nel mio caso mi sento di essere nato Artista, mi sono soltanto dovuto “mascherare” per tanto tempo per la necessità di fare altro nella vita. Successivamente le cose sono cambiate grazie all’innovazione digitale nel mondo della comunicazione, e quindi intraprendere la carriera dell’artista è risultato meno ostile.»

Qualche autore, contemporaneo e non, che ha influenzato maggiormente il suo lavoro?

«A dire il vero ce ne sono molti e vanno dall’arte classica fino al contemporaneo passando dall’arte moderna.
Forse l’artista che mi ha influenzato di più è stato Degas

Prosperità, Matteo Fieno

“Virtù”  è il concept intorno al quale ruota il progetto con il Complesso di Sant’Anna dei Lombardi. Come nasce e come si struttura l’idea?

«Nel seguire il profilo Instagram di Sant’Anna dei Lombardi, mi è stato fatto notare che le mie figure femminili incarnano nello spirito quelle allegoriche delle virtù di Vasari. Successivamente ho riflettuto su come si potessero reinterpretare in modo rispettoso ma allo stesso tempo non anacronistico nel contesto dell’arte contemporanea.

Dopo di che ho realizzato alcuni lavori che ho poi proposto al Complesso e da lì hanno sviluppato il progetto.»

Mi ha colpito molto l’immagine di Fortezza, una delle opere realizzate.
La figura della ballerina solitamente si discosta dall’immagine di forza che siamo abituati (negativamente) ad avere sempre sotto gli occhi.
Sarà stata anche la scelta cromatica a ricollegarmi ad un’idea di carica ed energia, ma in ogni caso l’ho trovata perfettamente coerente con l’idea di “fortezza”, per l’appunto. Le va di parlarcene dal suo punto di vista?


«La mia idea è quella di smarcarmi totalmente dalla simbologia e soprattutto dalla virtù vista in modo idealistico, in quanto nel contesto odierno ritengo che perderebbe completamente ogni valore allegorico.
Nello specifico, per incarnare il valore della “Fortezza” non bisogna necessariamente presentarsi come delle persone “tutte di un pezzo”, ma possiamo dimostrare forza pur riconoscendo i nostri punti deboli.
Anzi, magari essa risiede proprio nelle controversie.

Ciò che realmente conta è essere forti quando la vita ci mette alla prova.»

Fortezza, Matteo Fieno

L’essenza della maternità data dagli sguardi e dai gesti in Speranza e Prosperità è palpabile. In Pudicizia, il gesto della figura che si copre è un atteggiamento considerato tipicamente femminile.
La donna, quindi, emerge in tutte le sue sfaccettature, o sbaglio? C’è qualche attinenza con quello che è il mondo delle virtù che vuole rappresentare?


«Assolutamente si! Nella donna risiede il miracolo della vita stessa, partendo dalla nascita, e ne influenza tutto il percorso.
La domanda che vorrei che si ponessero le persone di fronte alle mie opere è “La virtù sta nella destinazione che ci siamo prefissati o nel viaggio che dobbiamo percorrere per arrivarci?”»

Pudicizia, Matteo Fieno


Un’altra domanda, la conclusiva.
Un piccolo tarlo mi si è insinuato in testa, vorrei provare a comprenderlo meglio.
Nella sua biografia di presentazione afferma che il concetto di virtù, al giorno d’oggi, va rivisto completamente, questo per cercare di tutelare le virtù stesse. Ma in che modo?


«Il mondo contemporaneo viaggia spedito verso incessanti cambiamenti e noi con affanno cerchiamo di stargli dietro.
Magari potrebbe essere sufficiente fermarci e farci qualche domanda

Ammetto di aver sorriso, perché diciamocelo, sembrava fatto apposta.
Allora ci ho provato, il tempo di fermarmi me lo sono imposto.
Qualche domanda è sorta spontanea, come se, latente, stesse aspettando di uscire allo scoperto già da un po’.
Che buffo – ho pensato – bastava così poco e non ci ero mai arrivata.
Si vede che, forse, stavo andando troppo di fretta anche io.

Per scoprire il mondo di Matteo Fieno, visita anche il suo sito web.

Ilaria Aversa
Tutte le foto sono state gentilmente offerte dallo stesso artista.

Vedi anche: Frammenti di una filmografia amorosa – Parte seconda

Ilaria Aversa

Classe 1996, Ilaria Aversa nasce a Sorrento in un lunedì di giugno. Fortemente convinta che la pasta sia il suo unico credo, si è laureata in Storia dell'Arte, dimostrando di sapersi concentrare ed impegnare seriamente, ogni tanto. Ama prendersi poco sul serio, infatti la sua massima più ricorrente è "Almeno sono simpatica". O, almeno, lo spera.

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