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Il Rione Terra rinasce con “Puteoli Sacra” e i ragazzi di Nisida

Decolla la prima stagione turistica di “Puteoli Sacra”, la splendida iniziativa di welfare sociale che, per la prima volta in Europa, coinvolge giovani e donne provenienti dal circuito penale nel rilancio di un sito archeologico – quello del Rione a Terra a Pozzuoli.

Un prezioso progetto made in Sud che coniuga riqualificazione del patrimonio artistico locale e reinserimento sociale di ex detenuti a rischio emarginazione.

Il presidente della Camera Roberto Fico, presente il giorno dell’inaugurazione e al taglio del simbolico nastro-catena il 25 giugno, l’ha orgogliosamente definito “fiore all’occhiello della Campania e del Paese”, vedendo nel progetto “Puteoli Sacra” un unicum nazionale da replicare, una realtà all’avanguardia in cui è necessario investire e un virtuoso modello per iniziative di riscatto sociale contro stigma e illegalità. 

Quello che oggi è il più grande percorso inclusivo in Europa a integrare ex detenuti di Nisida e del penitenziario di Pozzuoli nel recupero di un sito turistico è infatti il risultato di anni e anni di lavoro trainato da Don Gennaro Pagano, direttore della Fondazione CED Regina Pacis, psicologo e cappellano di Nisida,  insieme agli sforzi sinergici del Centro Giustizia minorile della Campania, delle università napoletane Federico II, Parthenope e Accademia di Belle Arti, della Diocesi di Pozzuoli e di tante tante piccole realtà associative attive nel sociale che hanno creduto anni fa nel potenziale di quest’idea. Un inno alle seconde occasioni che celebra la bellezza e il potere sovversivo della cultura che eleva e riscatta, nello splendido scenario del Rione Terra puteolano strappato alle rovine e all’abbandono post-bradisismo che l’ha desertificato per 70 anni. 

Si tratta infatti dell’antico quartiere flegreo nell’ex colonia romana di Pozzuoli, sorto a strapiombo sul mare su una rocca di tufo e disseminato di gemme sommerse dal tempo – come il Duomo fresco di restauro con le spettacolari colonne marmoree del tempio augusteo, eretto all’epoca sul promontorio perché tutti i navigatori potessero scrutarlo dal mare. Tempio trasformato poi nella cattedrale barocca col moderno soffitto stellato che oggi riapre al pubblico insieme agli antichi ipogei diocesani, il Museo – che con i suoi dipinti seicenteschi e i reliquiari dei martiri custodisce venti secoli di cristianesimo puteolano – e la stupenda quadreria di Artemisia Gentileschi, la famosa pittrice protagonista del primo processo per stupro della storia nel 1612. 

Lei che denunciò il suo aggressore alla corte di giustizia del papa e nonostante le violenze verbali, le torture e le umiliazioni, riuscì a vincere con la sua verità e con lo straordinario talento e coraggio da femminista ante litteram che la animava si guadagnò l’accesso a un’accademia di Arti e Disegno (un primato assoluto per le donne di quell’epoca).

Di Artemisia, Puteoli Sacra oggi ospita il suo “San Gennaro nell’Anfiteatro” direttamente dalla National Gallery di Londra, insieme a “L’Adorazione dei Magi”, “San Procolo con la madre Nicea” e altri capolavori di Giovanni Lanfranco, Agostino Beltrano e Massimo Stanzione. 

Opere di grandissimo valore che impreziosiscono questo suggestivo salto temporale di 2.300 anni guidato da 24 giovani strappati alla devianza e restituiti al futuro. Sono proprio i giovani ex detenuti campani infatti a gestire l’intero indotto culturale del neonato Rione Terra, curandone manutenzione, accoglienza turistica, pulizia e canali comunicativi nel corso dell’iter formativo finalizzato all’avviamento professionale.

Iter della durata di un triennio diviso in cicli semestrali, di formazione e tutoraggio in primis, di tirocinio, stage e lavoro sul campo poi, durante il quale apprendere le lingue straniere, esercitare nuove competenze multimediali, tecniche e manuali e affinare conoscenze storico-artistiche nello storytelling. 

Al termine del percorso di orientamento e reinserimento sociale i soggetti coinvolti riceveranno poi un certificato di qualificazione con validità regionale che fluidifichi il passaggio dall’esperienza restrittiva nelle carceri a un’occupazione che garantisca loro benessere mentale e fisico. E il fatto che la Fondazione CED Regina Pacis – quella che più ha lottato per dare luce a quest’iniziativa – dal 2013 sia riuscita a donare un impiego all’80% dei minori coinvolti in progetti residenziali è un risultato che fa ben sperare anche per “Puteoli Sacra”.

Un luogo abbandonato restituito finalmente al territorio e alla sua gente, una speranza nuova regalata a chi, normalmente, da queste opportunità è tagliato fuori e un connubio di arte, religione, turismo e crescita economica per una sana collettività che parte dal basso per non lasciare nessuno indietro. Un progetto che è “luce dopo il buio del pregiudizio e della dimenticanza”.

Puteoli Sacra è accessibile con visita guidata il sabato e la domenica dalle 10 alle 18; mentre il venerdì dalle 19 alle 22 e il sabato dalle 19 a mezzanotte c’è l’opzione “aperivisita notturna”,  con visita guidata della durata di un’ ora tra i tesori sacri del Rione Terra e aperitivo panoramico a base di vino e taralli presso il suggestivo cortile della Chiesa della Purificazione. 

Contatti: Tel 081 230 5099; email – info@puteolisacra.it.

Francesca Eboli

Vedi anche: La certezza dei sogni: storia di un miracolo imprenditoriale al Rione Sanità

Francesca Eboli

Spirito irrequieto made in Naplulè che colleziona fissazioni dal 1995: andare a cinema e a teatro da sola, scovare boutique vintage invisibili e bazzicare posticini senza tempo. Laureata in lingue, scrive, recita e nel tempo libero vaga tra i quattro angoli del mondo con Partenope in tasca. Vietato chiederle cosa vuole fare da grande.

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