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6 antichi rimedi che oggi fanno ridere

Non si può negare che viviamo in un’epoca di grande sviluppo scientifico e tecnologico, in cui le scoperte sono all’ordine del giorno e tutto il sapere è alla portata di click.

Ciò non impedisce ai falsi miti di diffondersi sul web e creare confusione: il glutine fa ingrassare, non si fa il bagno con le mestruazioni, sul “morso” di una medusa ci vuole l’ammoniaca; queste sono solo alcune delle credenze popolari che ancora oggi, nel XXI secolo, sono difficili da sfatare.

La cosa però non dovrebbe stupirci.

Sono millenni che il genere umano s’inventa teorie scientifiche e cure mediche che non hanno alcuna valenza oggettiva. Oggi leggiamo dei rimedi in voga cent’anni fa e ci viene da ridere, ma la verità è che la storia si ripete sempre. Un giorno, tra cent’anni, si riderà delle nostre fake news, com’è giusto che sia.

Ma quali sono quelle antiche credenze che sappiamo essere sbagliate oggi? Vediamone alcune.

Il mercurio panacea per ogni male

Sappiamo che il mercurio è una sostanza altamente tossica, eppure nel Cinquecento veniva usato per curare la sifilide, strofinandolo sulle parti infette e addirittura inalandolo con i vapori del bagno.

A ben pensarci, in un certo senso funzionava: invece di morire per la sifilide, morivi per le esalazioni tossiche.

Buttare il sangue… letteralmente

Avrete sentito parlare del salasso, una pratica che prevedeva la sottrazione terapeutica di sangue. Nata nell’antico Egitto, diffusasi poi tra Romani e Greci, questa procedura medica restò in uso fino all’Ottocento per curare le infezioni del sangue, l’ipertensione e le aritmie; si credeva, infatti, che togliendo quanto più sangue possibile il cuore funzionasse meglio. Ovviamente, si finiva per indebolire i pazienti malati e peggiorare la situazione. 

Curare la tosse con l’eroina

Nel 1898 i Laboratori tedeschi Bayer, produttori dell’aspirina, svilupparono uno sciroppo per la tosse all’eroina, destinato soprattutto ai bambini. In effetti, la magica sostanza faceva meraviglie per le vie respiratorie, il problema era che, naturalmente, a lungo andare creava forte dipendenza.

Le proprietà sedative e assuefacenti dell’eroina furono riconosciute nel primo Novecento, ma l’uso di tale sostanza fu regolato da severe restrizioni solo negli anni ’30.

Lobotomia

La prima lobotomia fu eseguita in Svizzera nel 1890 in un ospedale psichiatrico e continuò a essere praticata fino agli anni ’60 del Novecento. Si credeva che per curare le malattie mentali e l’omosessualità – all’epoca ritenuta una malattia – fosse necessario recidere le connessioni della corteccia prefrontale dell’encefalo, asportando alcune parti del lobo frontale. I pazienti sopravvissuti a tale intervento manifestavano un cambiamento totale della personalità. 

Questa pratica più che far ridere mette i brividi ma è giusto ricordare quanta strada abbiamo fatto – e ancora c’è da fare – nella cura delle malattie mentali

Dimagrire con i vermi solitari

Dimenticate le difficoltà date da dieta e palestra. Agli inizi del Novecento si credeva che infettarsi coi parassiti fosse la cosa giusta da fare per perdere peso. L’idea era che i vermi nello stomaco avrebbero mangiato metà del cibo ingurgitato, dimezzando l’apporto effettivo di calorie. Geniale, se non fosse che i parassiti provocano dolore addominale, nausea e vomito, diarrea, deficienza vitaminica e altri affascinanti effetti collaterali. 

Gli shottini radioattivi

Com’è che si dice? Un po’ di radio al giorno toglie il medico di torno. Ah, no… Eppure nei primi del Novecento si credeva che la radioattività fosse una cosa buona. Era uso comune, infatti, vendere oggetti radioattivi per curare l’artrite e i reumatismi, soprattutto coperte e cosmetici. Anche l’acqua radioattiva divenne molto popolare quando fu scoperta una certa radioattività in alcune fonti termali ritenute benefiche.

Eben Byers, noto imprenditore statunitense, dichiarò di berne tre bottiglie al giorno per scopi medici. Quando morì per alcuni ascessi cerebrali e tumori che gli avevano intaccato cervello e mandibola il Wall Street Journal titolò “L’acqua al radio ha funzionato finché non gli è cascata la mandibola”. Brutale, ma onesto.

Claudia Moschetti

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Claudia Moschetti

Claudia Moschetti (Napoli, 1991) è laureata in Filologia Moderna. Ha insegnato italiano a ragazzi stranieri e scritto per un sito universitario. È attualmente recensora presso il blog letterario Il Lettore Medio e redattrice per il magazine La Testata. Dal 2015 al 2021 ha collaborato alla fiera del libro gratuita Ricomincio dai libri, di cui è stata anche organizzatrice.

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