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Aurora Leone prende a calci l’ingiustizia subita: storia di ordinario sessismo

Dal profilo Instagram di Aurora Leone dei The Jackal, dopo una serie di stories dai contenuti allegri per condividere l’esperienza che si apprestava a vivere con la Partita del cuore, ne segue una che desta particolare indignazione.

Il suo volto è improvvisamente turbato, la voce rotta dal nervosismo.

Infatti alla vigilia dell’evento calcistico benefico, proprio durante la cena per la celebrazione; Aurora che si era appena accomodata con il collega Ciro Priello e la Nazionale cantanti è stata letteralmente cacciata dal posto in cui sedeva con la colpa di essere una donna: “Non puoi stare seduta con gli uomini, le donne non giocano”.

Parole che provengono direttamente dalla bocca dell’organizzatore Gianluca Pecchini.
Dopo un primo momento di smarrimento, durante il quale i due hanno supposto di essere forse seduti con una collocazione errata perché vicini alla squadra avversaria e per questo di dover cambiare il proprio posto, il concetto è stato ulteriormente chiarito in tutto il suo sessismo e in tutta la sua misoginia dallo stesso Pecchini, specificando che la sola Aurora avrebbe dovuto mettersi altrove.
“Queste sono le nostre regole”, ha candidamente detto.

A nulla è valso il fatto che Aurora avesse con sé copia del modulo con la propria convocazione, al pari di qualunque altro membro.
L’accaduto ha indotto sia Aurora sia Ciro a non partecipare all’evento, nonostante i due si siano comunque premurati di riconfermare la nobiltà dell’intento: donare per la ricerca contro il cancro, che resta l’obiettivo fondamentale.
Anzi, dopo aver denunciato sui social questa ingiustizia subita e tutto il proprio sdegno, lei in primis ha anche ricordato proprio il numero 45527, attivo per le donazioni.

Ma la riflessione su quanto ci sia ancora da combattere sorge spontanea, anche in merito al fatto che la mascherina fornita dall’organizzazione sia portavoce di un messaggio relativo alla parità delle donne.
Quello che è accaduto non è un malinteso, il sessismo che viene portato alla luce anche in un momento di gioia e di condivisone come quello che doveva essere la partita è solo la punta di un iceberg contro il quale troppe donne devono scontrarsi, troppe, infinite volte.

Forse Pecchini non si è reso conto che alle donne è consentito guidare, lavorare, ricoprire mansioni importanti e tanto altro.
È allucinante non poter abbassare mai la guardia, non poter vivere con serenità perché sempre pronte a difenderci quando necessario.

Alla fine della vicenda c’è una sola consolazione, magra, che certamente non cancella l’umiliazione affrontata: “Io, Gian Luca Pecchini, dirigente della Nazionale italiana Cantanti, mi assumo la responsabilità di quello che è accaduto dimettendomi dal mio incarico in attesa di parlare personalmente con Aurora Leone”.

E per la cronaca: il calcio femminile esiste, le donne giocano eccome contro ogni pregiudizio e lo dimostra la Nazionale di calcio femminile d’Italia.
A combattere per l’uguaglianza, per abbattere il sessismo, le discriminazione di qualunque tipo ed episodi di questo calibro La Testata si impegna quotidianamente e comprende nella propria rete di collaborazioni anche la squadra di calcio femminile A.C. Sant’Anastasia.

La nostra redazione con questo video ha deciso di mostrare massima solidarietà ad Aurora, che ringraziamo e sosteniamo per non aver taciuto l’accaduto:

https://www.facebook.com/latestatamagazine.it/videos/919207772267288

Alessandra De Paola

Non perderti: Il calcio è donna: l’A.C. Sant’Anastasia nel Campionato di Eccellenza Femminile contro gli stereotipi di genere.

Alessandra De Paola

Ciao! Mi chiamo Alessandra De Paola e sono nata il 25 gennaio 1996, sono dell'Acquario e vi risparmio la fatica di fare calcoli: ho 24 anni mentre vi scrivo. Studio Lettere Moderne e sono redattrice per la Testata Magazine, mi piace indagare vari aspetti della vita così da trovare le mie inclinazioni. Ne ho contate 62, nessuna legata a quella precedente.

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