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L’Afrodite Cnidia 

L’Afrodite Cnidia è una statua in marmo creata dallo scultore Prassitele verso la metà del IV secolo a.C, divenuta ben presto simbolo di bellezza e perfezione.

La statua rappresenta Afrodite, divinità greca dell’amore e della bellezza, colta in un momento di intimità mentre si prepara per il bagno o subito dopo. Completamente nuda, la divinità con una mano si copre le parti intime, mentre con l’altra con delicatezza poggia la veste su un hydria, posta come sostegno alla statua. 

L’opera fu creata per essere posta nel tempio dedicato ad Afrodite Euploia, il cui significato è “Afrodite che dona una buona navigazione” presso Cnido, città situata in Asia minore, per volere degli abitanti. Il santuario è dedicato ai marinai, e proprio per questo lo scultore rimanda al tema dell’acqua, creando una statua di Afrodite in procinto di fare il bagno, con vicino un hydria, vaso utilizzato esclusivamente per prelevare e contenere acqua. 

La statua originale andò purtroppo perduta, dal tempio in cui era custodita, a seguito della chiusura dei templi pagani,   passò nel V secolo d.C nella collezione di Lauso, un ricco collezionista di arte antica  presso Costantinopoli, ma un incendio che distrusse il palazzo provocò anche la distruzione delle numerose opere ivi contenute. 

Fin dal principio ottenne immenso successo, tanto che fu rappresentata sulle monete della città di Cnido, l’abilità con cui era stata creata la resero una statua celeberrima, tra le maggiori attrazioni per i visitatori del tempio, di conseguenza furono numerosissime le copie che furono create nel corso dei secoli anche in ambiente romano. 

Ed è proprio grazie a queste copie, conservate in molti musei in Italia ed in Europa, che noi oggi conosciamo questa superlativa opera dell’arte greca, esempio della perfezione a cui gli artisti greci erano giunti. 

Tra quelle più celebri vanno citate l’Afrodite Cnidia esposta al Museo di Palazzo Pitti nella Galleria delle statue, in marmo pentelico, copia del I secolo d.C, che presenta parti restaurate in epoche successive in marmo di Carrara, tra cui le gambe e parti delle braccia. 

L’Afrodite appartenente alle collezione Farnese conservata al Museo Archeologico di Napoli, anch’essa di grande impatto e suggestiva, presenta un panno drappeggiato intorno alla vita che copre le gambe che regge per un lembo con una mano, mentre con l’altra posa un secondo panno sulla vicina idria. 

L’Afrodite conservata al Museo Pio Clementino a Roma, nota anche come Afrodite Colonna, tra le più belle tra le copie oggi visibili, anch’essa rappresentata nuda con la gamba destra leggermente piegata e con l’anfora e il drappo da sostegno.

Anche al British Museum è visibile una copia dell’Afrodite Cnidia, rappresentata con un drappo che le cinge la gamba e che sorregge con una mano, mentre l’altro braccio è leggermente piegato in avanti, calza sandali ai piedi e sulla testa dei nastri cingono i capelli mossi per legarli. 

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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