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Pet loss: quando il nostro quattro zampe vola sul Ponte dell’Arcobaleno

La perdita del proprio animale spezza il cuore e, infondo, non siamo mai davvero pronti ad affrontarla. 

È inevitabile: prima o poi il nostro fedele compagno ci lascerà.

È una consapevolezza che tutti abbiamo, dato che la loro vita è più corta della nostra. Eppure, nonostante la consapevolezza, è un dolore lancinante: il cuore si spezza e, molto spesso, ci si ritrova circondati da persone indifferenti, che non comprendono il vuoto provato dalla perdita della nostra anima a quattro zampe. Viene negato un sostegno sufficiente, ci si trova a vergognarsi del proprio dolore e spesso ci si sente isolati. 

«Dai, in fondo era solo un cane, ne puoi prendere un altro», «I gattili sono pieni di mici, vanne a prendere uno nuovo e ti passa». Quante volte ci siamo sentiti dire frasi del genere? Quante volte abbiamo provato rabbia perché la gente non capisce quanto quell’amico, quel compagno dall’anima sensibile, non è sostituibile

Il dolore per la perdita di un cane, un gatto, un coniglio o qualsiasi altra anima ha accompagnato il nostro cammino è paragonabile a quello della perdita una persona cara. Perdere il proprio animale è come perdere una parte di sé

Creiamo dei legami indissolubili con i nostri amici a quattro zampe. Il cuore si spezza, va in frantumi. Un membro della famiglia ci ha lasciato, a volte l’unico coinquilino dei nostri spazi. Inizia un processo individuale di guarigione che, a volte, può essere più doloroso di quanto ci aspettiamo. 

LE FASI DEL LUTTO

Il dolore può diventare ancora più difficile da elaborare e superare quando dobbiamo decidere se far sopprimere un animale che soffre a causa di una patologia incurabile. Decidere quando praticare l’eutanasia è un momento in cui scegliamo tra la vita e la morte, decisione aggravata dal fatto che non possiamo chiedere al nostro peloso cosa vuole: prendiamo una scelta da soli, e la responsabilità e il senso di colpa possono schiacciarci. 

Al pari della perdita di una persona cara, l’elaborazione del lutto prevede una serie di fasi per arrivare all’accettazione del dolore.

La prima fase è quella dello shock, in cui si apprende la notizia della morte dell’animale. La seconda è quella del rifiuto, in cui non si accetta l’accaduto attraverso l’uso del meccanismo di difesa della negazione: la realtà è troppo dolorosa da accettare e tollerare, così si tende a negarla. Alla negazione segue la rabbia, un momento in cui ci si pone domande come ma perché proprio a me?

È una fase importantissima, perché inizia il bisogno di chiedere aiuto e supporto. Superata la rabbia, si vive la negoziazione, un tentativo di trovare una “soluzione alla morte” e riprendere in mano la propria vita. Inizia ad emergere la consapevolezza dell’accaduto, ma la soluzione alla morte non c’è: ci si ritrova nella fase della depressione: la perdita è irreversibile, non si può contrastare la morte e ci si sente impotenti.

Alla fine, la risoluzione del lutto vede l’accettazione e la speranza: i pianti si fanno meno angosciosi e più intimi, la disperazione lascia spazio alla malinconia. Si crea un’immagine interna dell’animale perso e se ne preserva il ricordo come un tesoro a cui tornare ogni volta che si ha bisogno di un rifugio affettuoso. 

COME AFFRONTARE IL LUTTO 

  1. Lasciate fluire i vostri sentimenti: non bloccateli, fateli uscire allo scoperto e accettate il dolore.
  2. Prendetevi cura di voi stessi: anche con una pausa dal lavoro o dalle attività quotidiane, concedendovi dello spazio per il vostro dolore. 
  3. Parlate, sempre, tanto: aiuterà a elaborare il lutto. 
  4. Commemorate il vostro animale, con un vero e proprio rito di addio o con delle fotografie, delle statuine o degli accessori a lui cari. Potete anche scrivere una lettera di ringraziamento al vostro animale
  5. Rimuovete i suoi oggetti con i vostri ritmi: non c’è un modo giusto o sbagliato, non c’è un tempo giusto o sbagliato. Quando sarete pronti, saprete cosa fare le sue cose. Potete creare una scatola dei ricordi, incorniciarli oppure donarli ad un’associazione.  

QUANDO UN BAMBINO PERDE IL SUO ANIMALE

Compagni di gioco, di scorribande, di vita, di paure e di coraggio: gli animali hanno un posto speciale nel cuore dei bambini. Sono i primi amici, i più fedeli, a volte considerati come dei veri e propri fratelli. 

Ogni bambino che ha un animale domestico prima o poi dovrà dirgli addio, affrontando il lutto in tenera età. Parlare con loro della morte in modo onesto è molto importante: non bisogna usare frasi confondenti come “è andato via” o “ci ha lasciato”, ma bisogna spiegare l’ineluttabilità del lutto e di tutte le emozioni negative che ne derivano. Può essere molto di conforto per i bambini avere un rito, un oggetto o una foto per ricordare l’animale domestico e creare insieme una cerimonia a casa per salutarlo

IL PONTE ARCOBALENO 

Questa storia può essere utile sia per gli adulti che per i bambini. La leggenda del Ponte dell’Arcobaleno è una storia che racconta come esista un aldilà degli animali, tramandata dalle Tribù degli Indiani d’America. 

All’ingresso del Paradiso c’è un luogo in cui vanno gli animali dopo aver concluso il loro percorso sulla Terra: è un posto meraviglioso, ricco di piante verdi, fiori colorati e profumati, alberi altissimi, colline, laghi e ruscelli cristallini. Qui tutti gli animali si ritrovano per giocare insieme sotto il sole tiepido e splendente che sovrasta un coloratissimo arcobaleno. A volte si fermano e guardano oltre l’orizzonte per vedere se il loro padrone sta arrivando: quando tornerà, il loro cuoricino impazzirà dalla gioia e correrà verso di lui. Da quel momento, niente e nessuno potrà più dividerli: attraverseranno insieme il Ponte dell’Arcobaleno per non lasciarsi mai più.

Elisabetta Carbone

NDR

A proposito di perdite importati, ci fa piacere rendere un piccolo omaggio, un ricordo speciale a due dei nostri piccoli amici di vecchia data: Ciancioso e Sole, due mici del bellissimo Gattò Bistrot gestito da Valentina. Quando abbiamo conosciuto Valentina e la sua crew di micetti, ci siamo affezionate e affezionati alla cura, all’amore che la sua attività ha portato nelle zone del napoletano.

Ci siamo presi queste due righe per salutarli, perché un animale diventa un pezzo del nostro vissuto e nella consapevolezza delle nostre vite reciproche, abbiamo rispetto per una perdita, per un dolore indelebile e grande, rapportato a un amore che mai e poi mai verrà chiuso nel cassetto della memoria.

Ciao Ciancia e ciao Sole, anche dalla redazione rimanete sempre un pezzetto di cuore.

Leggi anche: Elogio al cane

Illustrazione di Sonia Giampaolo 

Elisabetta Carbone

Sono Elisabetta Carbone, classe ’93, milanese di nascita ma cittadina del mondo. Mi sono diplomata al conservatorio per scoprire che volevo laurearmi in storia. Mi sono laureata in storia per scoprire che volevo laurearmi in psicologia. Dopodiché ho scoperto la sessuologia, ma questa è tutta un’altra storia. Non faccio un passo senza Teo al mio fianco, la mia anima gemella a 4 zampe. Docente, ambientalista, riciclatrice seriale, vegetariana.
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