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Riso alla carne coltivata: sapore, diffusione e curiosità

Il riso alla carne coltivata è un nuovo alimento ibrido, che sta facendo molto discutere. 

Gli scienziati della Yonsei University, in Corea del Sud, hanno inventato quello che ritengono essere un alimento sostenibile e ad alto contenuto proteico. Si tratta di “riso di manzo”, ovvero prodotto dalla coltivazione di cellule di bovino all’interno di grani di riso. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Matter.

Il consumo del riso alla carne è oggi autorizzato a Singapore, in Israele, Paesi Bassi e USA.

Si tratta di un’alternativa alla carne, sostenibile e sembrerebbe abbastanza economica.

Il riso alla carne coltivata nasce dai laboratori di ricerca coreani e si ottiene facendo crescere le cellule di  muscolo e grasso bovino sulla superficie e all’interno dei chicchi di riso.

Ciò che si ottiene è un alimento ricco di proteine, ottenuto in modo sostenibile, senza impattare sull’ambiente e con costi abbordabili.

Per ottenere il riso alla carne coltivata, i ricercatori hanno appunto coltivato le cellule di muscolo e di grasso bovino usando il riso come impalcatura: il vantaggio è duplice, perché i chicchi hanno una struttura porosa che offre sostegno e in più contengono molecole che nutrono le cellule animali, favorendone la crescita. 

Ricordiamo che non si tratta del primo studio ad esplorare tale possibilità. Già in passato infatti, si è studiata la possibilità di abbinare carne coltivata a soia o noci, ma in questo caso si verificavano problemi legati alla presenza di allergeni che potrebbero causare gravi allergie. 

Gli studiosi hanno usato della gelatina di pesce per rivestire i chicchi di riso. E poi hanno provato a cucinarlo al vapore, per poi sottoporlo alle analisi. Risultato? Si ottiene un riso proteico con l’8% in più di proteine a cui però si aggiunge un 7% di grassi.

Il riso è un alimento molto diffuso e quindi i ricercatori coreani hanno preferito usarlo, cambiando approccio e creando un’impalcatura meno complessa. In questo modo è nato un prodotto alimentare composto da un nanorivestimento a sua volta formato da enzimi di pesce e cellule bovine, di colore rosa, dal sapore che ricorda la frutta secca e che può essere cucinato in modo simile al riso tradizionale. Dal punto di vista prettamente nutrizionale, il riso alla carne, ha un apporto di grassi e proteine più elevato, rispetto ad altri cereali.

Il sapore è lievemente diverso rispetto al solito riso, si sente un lieve retrogusto di frutta secca.

Secondo la dottoressa Sohyeon Park, il riso alla carne coltivata è più duro e dal sapore più nocciolato”.

Naturalmente trattandosi di carne coltivata in laboratorio, anche in questo caso, il riso è coltivato su una base che include siero bovino fetale, quindi non è esattamente “privo di carne” e quindi non è un prodotto prettamente vegetale.I chicchi di riso, con la loro struttura porosa, offrono il sostegno ideale per le cellule animali, che vengono nutrite e crescono grazie alle molecole presenti nel riso stesso.

In Italia l’idea del riso di carne coltivata ancora non si è sviluppato, infatti sono tanti a storcere il naso sull’argomento, tra contrari e favorevoli.

Sicuramente il riso ibrido rappresenta un’entusiasmante anticipazione di ciò che potrebbe essere il futuro del cibo.

Un giorno potrebbe servire come cibo di soccorso per le carestie, razioni militari o persino cibo spaziale. 

Gerardina Di Massa

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Gerardina Di Massa

Gerardina Di Massa, sono nata ad Ischia e studio lettere e filosofia. Sono da sempre appassionata alla scrittura e anche alla lettura. Giornalista pubblicista, appassionata di politica e letteratura, “divoratrice di libri”, amo leggerne sempre di nuovi, senza stancarmi mai. Mi piace la scrittura in tutti gli ambiti, che si tratti di cultura o di arte, di argomenti letterari o di storia. Ogni cosa, ogni argomento può e deve insegnare qualcosa.
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