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La civiltà etrusca 

Gli Etruschi sono un popolo vissuto tra il VII ed il I secolo a.C nelle regioni oggi corrispondenti alla Toscana, parte del Lazio, dell’Umbria e in Campania.

La storia degli Etruschi è strettamente connessa con la Grecia e le colonie greche, dalle quali provengono forme e motivi decorativi che divennero parte integrante del loro patrimonio artistico, manufatti pregiati ed artisti rinomati, che nel territorio etrusco si trasferirono, ottenendo ottimi guadagni dalle richieste della ricca aristocrazia. 

E insieme all’artigianato giunge anche l’alfabeto greco dal quale quello etrusco discende.

La fine di questo popolo, di cui alcune tradizioni continueranno a vivere anche dopo la sua fine, coincide con il periodo della grande ascesa ed espansione dell’impero romano, del quale finirono inevitabilmente per entrare gradualmente a farne parte influenzando profondamente istituzioni e riti religiosi.

L’origine di questo popolo è tutt’oggi molto discussa e numerose sono le ipotesi sulla sua formazione. Gli antichi greci indicavano gli Etruschi con il nome di  Tyrrhenoi o Tyrsenoi ed i latini li denominarono Tusci, forse in riferimento al loro mitico fondatore Tirreno. 

Sebbene del mondo etrusco sono giunte fino a noi poche testimonianze scritte, gran parte della cultura, artigianato e società le possiamo ricostruire dalle tombe che gli aristocratici solevano costruire per sé e la propria famiglia e i reperti rinvenuti durante scavi e ricognizioni.

L’arte etrusca è strettamente collegata a quella greca e alla produzione del vicino oriente ma non si limita ad importare o imitare i manufatti stranieri, essa infatti elabora prontamente le tradizioni figurative importate e può essere suddivisa in periodi, quello geometrico, orientalizzante, arcaico, classico ed ellenistico.

Cinerari biconici o a capanna, urnette in marmo finemente decorate, sarcofagi, pitture parietali tombali, rasoi con motivi incisi, specchi, vasellame importato o lavorato in loco a figure nere, rosse, di bucchero ma anche in bronzo, collane d’ambra e pasta vitrea, armi e statue forniscono un quadro articolato della società e dell’opulenza prevalentemente delle classi aristocratiche, ceto di cui abbiamo le maggiori testimonianze. 

Gli etruschi erano divisi in città, la scarsezza di documenti scritti ha lasciato profonde lacune per la nostra conoscenza, soprattutto delle fasi più arcaiche, ma si è ipotizzato che nei primi tempi le città fossero governate da re e solo verso il VII secolo a.C si ebbe un mutamento nelle istituzioni e l’inizio della repubblica, sebbene con varianti ed eccezioni.

Le fonti antiche ci informano sulla profonda religiosità degli etruschi i cui riti erano regolati da norme precise scritte in libri sacri, come il liber linteus ritrovato su una mummia a Zagabria, svolti dai sacerdoti denominati auguri e gli aruspici, il cui compito era soprattutto quello di interpretare il volere degli dei attraverso lo studio del volo degli uccelli o l’esame delle viscere degli animali sacrificati. 

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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