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Storia di Paestum, l’antica Poseidonia

Poseidonia, oggi nota con il nome di Paestum, è una colonia greca situata nella provincia di Salerno nel comune di Capaccio Paestum, presso la foce del fiume Sele.

L’antica Poseidonia fu fondata nel VII secolo a.C. da un gruppo di greci Sibariti provenienti dalla colonia di Sibari, sicuramente la città doveva essere già particolarmente fiorente nel 625 a.C, come è dimostrato dal rinvenimento di una necropoli vicina alle mura, contenente vasi greci corinzi.

Il luogo ha una lunga storia, era già abitato in epoca preistorica come testimoniano i rinvenimenti di ceramica della facies del gaudo e tracce di un insediamento, fino al bronzo, in seguito all’arrivo dei coloni sibariti la città avrà una fase greca, poi lucana, ed infine romana e sarà abitata anche durante il Medioevo sebbene non come nelle epoche precedenti per poi vivere un periodo di abbandono dal VIII secolo d.C fino al XVI quando verrà fondato un nuovo villaggio.

Strabone ci narra della fondazione di Poseidonia, avvenuta probabilmente in due fasi, con una prima fortificazione del territorio ed una seconda con la venuta dei coloni.

I Sibariti dedicarono a Poseidone la nuova città, forse per le lunghe peregrinazioni sul mare in cerca di luoghi favorevoli per dedurre colonie commerciali, e furono attratti dalla fertilità del luogo e dalla possibilità di commerciare con gli etruschi e gli italici vicini, sia per mare che per terra. La città era inoltre devota anche ad Era e Atena. 

Poseidonia ebbe un rapido sviluppo divenendo particolarmente ricca, il suo massimo periodo di splendore lo ebbe tra il 560 a.C. e il 440 a.C, per una serie di cause che portarono la colonia ed estendere la sua influenza sul territorio circostante, tra cui il progressivo indebolimento degli etruschi e la distruzione di Sibari da parte di Crotone nel 510 a.C.

Lo storico Diodoro Siculo ci informa della ricchezza che caratterizzava i Sibariti e non a caso, dopo la distruzione della città, la maggior parte dei suoi abitanti trovarono rifugio nella loro colonia e fu in questo periodo che Poseidonia conobbe un intenso afflusso di ricchezze.

Negli anni seguenti alla venuta dei profughi sibariti sorgeranno nella città notevoli opere come il cenotafio di Is mitico fondatore di Sibari, la Basilica, il tempio di Cerere e il tempio di Nettuno. 

Verso il 410 a.C la popolazione dei Lucani prende il potere della città e cambia il nome in Paistom, forse il cambiamento è avvenuto in modo graduale, dato che le fonti non riportano notizie di scontri tra greci e lucani.

Nel periodo lucano Paistom continua il suo sviluppo, testimoniato dai ritrovamenti archeologici di ricchi vasi prodotti in loco, tombe affrescate, corredi opulenti ed edifici. La ricchezza come nel periodo precedente, deriva dai commerci e dalla abbondante produzione agricola della fertile piana del Sele.

Nel 273 a.C. i Romani si impadroniscono della città cambiando il nome in Paestum e tramutandola in colonia di diritto latino. 

Paestum sarà fedele alleata di Roma e la sostenne durante le guerre puniche, i pestani erano infatti socii navales e fornivano navi e grano in caso di necessità. 

Dal III secolo a.C. inizia il cambiamento urbano, con la costruzione da parte dei romani di strade per migliorare i collegamenti, fu impiantato un foro sulla precedente agorà greca, l’anfiteatro, il tempio della Pace, il santuario della Fortuna virile e il ginnasio, oltre al restauro di precedenti edifici. 

Come riferisce Strabone con la fine del mondo romano e il progressivo decadimento delle conoscenze agricole la piana del Sele inizia ad impaludarsi divenendo insalubre, nel 500 d.C un’epidemia di malaria si abbatté sui pestani con il conseguente abbandono del sito.

L’antica Poseidonia verrà riscoperta solo nel 1762 a seguito della costruzione della strada SS18 che tuttora l’attraversa per volere di Carlo di Borbone, ma fu solo nei primi anni del Novecento che iniziarono gli scavi archeologici. 

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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