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Sanremo 2023: tre “supereroi” cantano la depressione

Di solito è l’amore il tema che predomina sul palco dell’Ariston. Quest’anno, però, i riflettori sono stati puntati sull’interiorità e i suoi lati oscuri. 

Mr. Rain, i Modà e Levante: grandi artisti che, con la partecipazione alla 73° edizione dell’evento più atteso dell’anno, hanno deciso di raccontare di sé, di un viaggio interiore che li ha condotti a toccare gli strati più tenebrosi dell’anima fino a ritrovare la luce. 

Condividere esperienze è un passo importante, per sé stessi ma soprattutto per gli altri, per aiutare a conoscere e sensibilizzare su un tema forte e attuale: la depressione, disturbo che dal 2020 ha registrato un incremento del 25%. 

Grande testimonianza del fatto che le fragilità contraddistinguono ognuno di noi, e dimostrazione di come la voglia di vivere si imponga con forza per superarle. 

Non puoi combattere una guerra da solo

il cuore è un’armatura

ci salva ma si consuma, 

a volte chiedere aiuto ci fa paura

ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna,

perché da fuori non si vede quante volte hai pianto

si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro

siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo 

restando l’uno accanto all’altro

Così canta Mr. Rain nel brano Supereroi, una poesia che con la sua dolcezza ha toccato il cuore di tutti fin dal primo ascolto. 

Con delicatezza, però, è riuscito ad imporre con forza il tema della salute mentale, dell’ansia e dell’insicurezza. 

“Mi sono sentito un supereroe, come dico anche nel brano, quando in un momento di difficoltà, dato anche da un percorso cominciato alcuni anni fa, sono riuscito ad accettarmi e a volermi bene. Ho smesso di vergognarmi, di preoccuparmi nel raccontare le mie ansie.”

Riallacciandosi alla sua esperienza personale, l’artista vuole insegnarci che i veri supereroi non sono coloro che nascondono le proprie debolezze fingendosi forti, non sono quelli che sono convinti di poter affrontare ogni cosa contando solo su sé stessi, ma chi trova il coraggio di chiedere aiuto. 

Siamo angeli con un’ala soltanto”, perciò solo quando qualcun altro si unirà al nostro volo tenendoci per mano saremo invincibili, in grado di volare al di là delle nostre paure, e vivere. 

Mr. Rain non è il solo a toccare questo tema. 

Il brano proposto dai Modà, Lasciami, racconta solo apparentemente la fine di un amore. In realtà, ciò che Francesco Silvestre vuole lasciare alle spalle è un periodo difficile, segnato dall’ombra della depressione, un’esperienza che ha cambiato definitivamente il suo modo di vedere le cose.

Ha vissuto il silenzio, la solitudine, il buio. 

Per due anni lontano dal palco, ha rinunciato a ciò che realmente lo fa sentire vivo. 

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te…

Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me.

Non è facile parlare di depressione in una canzone, comunicare al mondo un percorso interiore che ognuno vive e percepisce in maniera diversa: la depressione vive nell’animo da sempre e quando decide di emergere si manifesta in più forme. Per questo l’artista ha deciso di generalizzare l’argomento, di alludere ai farmaci, al veleno che cura ma che da solo non basta

Si supera quando si trova la forza di cambiare punti di vista e vedere il mondo con occhi diversi. 

Si supera quando si trova il coraggio di chiedere aiuto per scavare più a fondo nella propria interiorità, per ritrovare e capire sé stessi: “la gente dovrebbe andare tutti i giorni dallo psicologo”, afferma il cantante, “è fondamentale. Quando ero ragazzo, mio padre mi dava due sberle e finiva lì. Io ero depresso ma non sapevo di esserlo… le cose vanno affrontate subito.”

Ma che giorno è? È il primo giorno senza te…

Ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te.

quella che mi mancherà, quella che non scorderò mai

Il brano si conclude così. Perché la depressione non si dimentica, ti segna per sempre.

Silvestre dice che non sa se si possa superare definitivamente.

“Ho paura? Sì. Ma ho imparato che oltre alla paura ci sono le cose più belle”.

E tra queste, la partecipazione al Festival, un momento importante e significativo per la sua rinascita, artistica, ma non solo. 

Infine, Levante, che sposta la tematica su un ambito più specifico e totalmente al femminile: la depressione post partum

È una storia toccante e personale quella della cantante siciliana, che decide di raccontare attraverso la musica le sue recenti difficoltà. 

L’obiettivo è di sicuro quello di ispirare molte donne che si ritrovano a vivere la stessa esperienza, di normalizzare una sofferenza che troppo spesso viene ancora colpevolizzata e considerata un tabù

Levante si spoglia della sua corazza e lascia spazio alle sue emozioni, come artista ma soprattutto come donna

“Ho scritto questa canzone a tre settimane dal parto, ero nel buio totale”, spiega la cantante in un’intervista. “Oggi il tema resta molto delicato, se ne parla in maniera troppo superficiale. È ancora un tabù, come se il senso di colpa prevalesse sul dolore. Non puoi essere triste perché hai vissuto una gioia, hai avuto la fortuna di dare la vita. E invece il periodo che segue il parto è molto complicato per noi donne, devi fare i conti con un corpo che non è più tuo. È diventato una casa.” 

La depressione post partum è una fase che segna profondamente la vita di una donna, ma dalla quale si può rinascere e riprendere nuovamente coscienza delle proprie potenzialità. 

O sorrido o piango

non so fare altro.

Mi emoziono con poco

gioco ancora col fuoco.

Ho sorriso tanto

dentro a questo pianto.

Ho voglia di cedere a questa speranza

per poter credere a tutta la vita che

vivo per la mia liberazione

Vivo è il racconto di un momento buio, che oscilla tra stati d’animo costantemente opposti. È il sogno di ritrovare un equilibrio nonostante la depressione e al centro c’è l’ambizione di riprendere possesso della propria vita, un elenco di desideri che raggiunge il culmine in un grido liberatorio e carico di tensione vitale. 

La musica insegna, e questa volta ci ha insegnato che il dolore non si supera ignorandolo ma solo attraversandolo. 

In questo percorso si scopre che al di là del buio e della paura c’è tutta la bellezza della vita. 

Partendo da qui, da questa consapevolezza, si rinasce. 

Maddalena D’Angelo

Illustrazione di Sonia Giampaolo

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Maddalena D'Angelo

Un po' troppo timida, particolarmente sensibile, esageratamente romantica, mi definirei così. Sono Maddalena D’Angelo, classe ’99 e studentessa di Filologia moderna. Parola d’ordine? Creatività. Mi piace trasformare il mondo fuori e mostrare il mondo che ho dentro. Ho sempre vissuto con la penna in mano, con le scarpette da punta ai piedi e con mille idee in testa, ma non sto qui a raccontartele, scoprile leggendo i miei articoli!
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