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Paoletta Magoni e il suo straordinario oro alle Olimpiadi

Era il 1984 quando a Sarajevo, in Jugoslavia, si svolgeva la XIV edizione dei Giochi Olimpici invernali, dall’8 al 19 febbraio. Furono dei giorni molto duri per lo sci alpino femminile italiano, ma che terminarono con un’enorme soddisfazione.

Paoletta Magoni, classe 1964, all’età di 19 anni stava gareggiando nella sua prima Olimpiade nello slalom speciale del 17 febbraio.

Al termine della prima manche si classificò quarta, a pari merito con la francese Perrine Pelen, con il risultato di 48,85, ma l’azzurra riuscì ad imporsi nella seconda manche riuscendo a segnare il miglior tempo con 47,62.

Così facendo, Magoni vinse la gara con 91 centesimi di vantaggio sulla francese, che si piazzò seconda, e 1,03 sull’atleta liechtensteinese Ursula Konzett.

Fu una vittoria inaspettata: la diciannovenne italiana, fino a quel momento, non aveva al suo attivo nemmeno un piazzamento sul podio delle gare di Coppa del Mondo, dove il piazzamento migliore in carriera era un sesto posto.

Grazie a questa vittoria, fu la prima donna a vincere un oro olimpico nello sci alpino.

Ma l’oro olimpico fu la prima di una serie di medaglie ottenute tra il 1984 e il 1985: ad iniziare dal 18 marzo 1984, dove Paoletta Magoni vinse nello slalom speciale di Jasnà il suo primo podio di Coppa del Mondo, classificandosi terza.

Il 14 gennaio 1985, invece, ottenne la sua unica vittoria nel circuito, nello slalom speciale di Pfonten, mentre il 9 febbraio ebbe la medaglia di bronzo, nella medesima disciplina, ai Mondiali di Bormio 1985 – fu la sola medaglia italiana di quella rassegna.

Irene Ippolito

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Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
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