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In bilico tra determinismo e volontà: la natura dell’incertezza

Perfino la Sibilla non prese mai posizione. Vaticinare sì, ma mai una decisione, mai un verdetto chiaro. Una frase scritta su foglie di palma, il vento le mischia.

Non si è mai vista una terra più indecisa di quella flegrea (dal greco flègo “brucio”, “ardo”): non si capisce mai da che parte vada, mentre fa una cosa fa anche il suo esatto contrario, va a destra e poi torna indietro, e tu sei lì a confonderti, a non capire come relazionarti con le tue stesse radici.

E in una terra dove niente è fermo perché dovrebbero esserlo proprio i suoi abitanti?

Tutto forse nacque con la Sibilla: la sacerdotessa che presiedeva l’oracolo di Apollo e riceveva i fedeli nell’Antro, vicino al lago d’Averno. Emetteva predizioni, come sappiamo, sibilline, dal significato appunto ambiguo ed equivoco. Chi si recava dalla sacerdotessa voleva un consiglio e un chiarimento, invece probabilmente usciva dall’Antro più confuso e indeciso di prima.

Dalla Sibilla si recò anche Enea, figlio del pastore frigio Anchise e della dea della bellezza, Venere, il quale, tra le guerre che lo attendevano, il corpo di Palinuro da seppellire e i mari che avrebbe dovuto navigare, non ne dovette uscire granché illuminato neanche lui.

“Alcuni ritengono che anche per questo Cuma è stata chiamata Flegrea e che causano queste eruzioni di fuoco e di acqua le ferite, prodotte dai fulmini, dei Giganti qui caduti.”

– Strabone, I Giganti

A marzo, nello stesso porto di Pozzuoli, il livello del mare arriva a metà molo, ma se tornate dopo un anno, vi sembrerà che il molo si sia spostato, dopo un anno ancora, succederà la stessa cosa. Per meglio intenderci, di solito il livello del mare si sposta di 10/15 centimetri a distanza di diversi mesi, quindi il paesaggio ci sembrerà sempre diverso: così anche gli edifici, i palazzi storici, il lungomare, il Macellum (il Tempio di Serapide), quartieri interi, a volte ci appariranno più alti, altre più bassi. Oggi sappiamo che questo fenomeno si chiama bradisismo: dal greco βραδύς bradýs, “lento” e σεισμός seismós “sisma”, quindi “scossa lenta”, infatti è un movimento tellurico lento e impercettibile. Ecco che da gennaio 2011 ad oggi la città si è sollevata di ben 87 centimetri.

Anche secondo la direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, Francesca Bianco, i Campi Flegrei non si “muovono” in maniera uniforme, bensì secondo una particolare simmetria, definita radiale, con una forma a campana. C’è una zona che si solleva molto di più, il Rione Terra, mentre, man mano che ci si allontana, l’entità del sollevamento diminuisce.

  • Breve cronologia storica
    La zona costiera di Pozzuoli, dalla seconda metà del ‘700 attraversò una lunga fase di abbassamento del suolo; duecento anni dopo, nel 1969, il movimento cambiò direzione e la terra cominciò a risalire. Fino a quando nel febbraio 1970 una vasta area costiera non fece un vero salto verso l’alto.
    La situazione divenne pericolosa e furono sfollate le prime famiglie. Le banchine del porto si sollevarono di 120 centimetri. La situazione non accennava a migliorare e il 2 marzo, dopo altre scosse, i militari fecero sgomberare il Rione Terra. Scoppiò il panico: dalle iniziali 650 famiglie, si aggiunsero oltre 40 mila persone che, temendo un’eruzione, andarono via volontariamente. Il sollevamento continuò fino al 1972 raggiungendo i 170 centimetri di altezza in più rispetto al 1968.
    Nell’aprile 1983 ricominciò la risalita. La caldera guadagnava 3 millimetri al giorno: nel 1985 la terra era più alta di 175 centimetri. Dopo 60 scosse di seguito, per tutta la mattina, nel 1983 risuonò un boato cui seguì una scossa di 5° grado della scala Mercalli a settembre e una di 7° grado a ottobre. Tuttavia, la crisi più grande si ebbe nel 1984 con vari terremoti e 600 scosse in una notte sola. Solo nel 1985 la terra tornò ad abbassarsi.
  • Oggi
    Dal 2005 la tendenza è di nuovo verso una fase di sollevamento: sono sismi con epicentri nella Solfatara causati da microfratture che si generano in una roccia già fratturata e alterata da gas acidi del sottosuolo.
    Nel marzo del 2022 c’è stata una delle scosse più forti dal 1984, la più forte degli ultimi 40 anni. Dal luglio 2021 si solleva di 10 millimetri al mese, il mare si ritira e nella darsena le barche sono nel fango. Da Bagnoli ad Arco Felice si sono formate tante spiaggette e arenili. A Pozzuoli è emersa una grande spiaggia con tanto di saline naturali. Il Rione Terra continua a sollevarsi di 1,3 centimetri al mese da gennaio 2011.

E poi perchè meravigliarsi se i puteolani nel definire sui cartelli stradali il nuovo quartiere – sorto per ospitare le famiglie che dalla costa dovettero trasferirsi al sicuro all’interno negli anni in cui il bradisismo saliva e scendeva a velocità vertiginosa – una volta scrivono Monteruscello e un’altra Monterusciello?

E poi, andando ancora più indietro della Sibilla, qualcuno sostiene che la fiabesca pigrizia della gente che abita qui sia il prezzo che si paga da una eredità ellenica, la filosofia dei greci che spaccava il capello in quattro, la particolarità dei fenici. Ma poi sono arrivati i romani, e loro non erano così filosofici: la patria del diritto, la summa della giurisprudenza, il trionfo del pragmatismo. O stavi da una parte o dall’altra, e se sceglievi il lato sbagliando non finiva tanto bene…

Chiedo scusa se mi sbaglio ma, i napoletani, i puteolani, i bacolesi, i licolani, i cumani, i monteprocidani, perchè dovrebbero essere più asburgici se prima la terra dove abitano da millenni non ha capito ancora da che parte stare? Resta inevitabile che sei anche il patrimonio genetico che ti porti dietro, sei il luogo dove vivi. Ed ecco che nulla è definito: è tutto un “vediamo se riusciamo a fare questa cosa, e se non viene magari usiamo un altro sistema”, con tutto il susseguirsi di ipotesi, tutte plausibili, che questo atteggiamento comporta.

Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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