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Lo compro o no? 4 brand makeup che fanno bene al cuore, meno al portafoglio

Confessioni di una shopping addicted: più palette di ombretti possiedo, più il livello di endorfine nel mio corpo sale.

Poco importa se poi finiranno in fondo all’armadio, sostituite dai soliti tre colori in croce che uso per tutti i giorni.

Se un brand che amo lancia qualcosa che mi stuzzica non solo qualitativamente, ma anche a livello visivo, il ditino vola accidentalmente su “aggiungi al carrello” quasi senza accorgersene.

Che dire, sono schiava del marketing, ma ciò non toglie che una cernita sui propri acquisti sia doveroso farla. In particolar modo, aggiungerei, quando si tratta di marche non esattamente low cost.

Cosa vale davvero la pena comprare, su cosa investire? Farsi “passare lo sfizio” sul momento può appagare, ma i sensi di colpa sono sempre dietro l’angolo. Lo spreco di prodotti non piace a nessuno, quindi meglio ponderare prima che piangere sui soldi buttati poi.

Nulla da togliere ai validissimi Armani e Chanel, ma personalmente ho diversi brand del cuore che mi sento di consigliare, cruelty free e dalla qualità eccellente, che spero possano esservi d’aiuto per scegliere consapevolmente, salvando i vostri risparmi.

  • Huda Beauty

Se si parla di Huda Beauty, si parla di Huda Kattan.
Giovane imprenditrice ed influencer di origini irachene, è riuscita a creare un impero nel mondo della cosmesi.
Nel 2013 lancia il suo marchio e le sue prime ciglia finte, partendo da un semplice quanto ambizioso presupposto: “quelle in vendita non mi soddisfano, dunque me le faccio da sola”.
E, da sola, è arrivata ad essere riconosciuta in tutto il mondo per la particolarità delle textures, sempre differenti ed innovative, utilizzate nei suoi celebri illuminanti ed ombretti.

  • Charlotte Tilbury

Sarà un’opinione molto materialista, ma possedere qualcosa di Charlotte Tilbury fa subito pensare all’extra lusso.
Se non si giudica un libro dalla copertina, l’elegante packaging rappresenta di sicuro l’eccezione alla regola, portando fuori quella che è la qualità interna del prodotto.
La linea labbra della catena è una di quelle che fa più gola, sia per la cremosità che per la raffinatezza dei colori, come l’intramontabile “Pillow Talk”, una delle nuance nude più ambite e famose.

  • Benefit Cosmetics

Two is megl che one, e  mai come in questo caso è più che giusto dirlo.
Infatti, il marchio californiano Benefit Cosmetics conta ben due fondatrici, le gemelle Jean e Jane Ford, che si sono distinte per una scelta grafica nelle campagne pubblicitarie e nei pack più che accattivante.
Blush e terre sono racchiusi in tenerissime scatolette di cartone decorate con colori sgargianti e stampe che catturano l’attenzione anche dei meno amanti del makeup.
Nonostante questo, uno dei cavalli di battaglia di Benefit sono i prodotti per le sopracciglia, tant’è che in tutto il mondo sono stati aperti i  Brown Bar Benefit Cosmetics, centri estetici appositi legati al marchio, il quale ha fatto della cura delle sopracciglia la sua punta di diamante.

  • Nabla Cosmetics

Un plauso al merito va ad un’azienda tutta italiana, più abbordabile nei prezzi rispetto alle sopracitate, ma che meritava a mio parere di essere inserita per la cura nei dettagli che il suo fondatore, Daniele Lorusso (in arte MrDanielmakeUp su Youtube), mette costantemente nel lavoro che fa.
Ombretti burrosi, tinte labbra setose e vellutate, fondotinta per tutti i gusti e tutte le esigenze, sembra sempre che Nabla non sbagli mai un colpo con le sue collezioni costruite ad hoc, che portano il Made in Italy veramente in alto.
E a tutte le gazze ladre come me, consiglio vivamente gli Skin Glazing, una serie di illuminanti, blush e bronzer dal finish luminoso e perlescente, delle vere e proprie chicche da avere sempre in borsa.


Ilaria Aversa

Vedi anche: Chi ha stabilito i confini sessuali del make-up?

Ilaria Aversa

Classe 1996, Ilaria Aversa nasce a Sorrento in un lunedì di giugno. Fortemente convinta che la pasta sia il suo unico credo, si è laureata in Storia dell'Arte, dimostrando di sapersi concentrare ed impegnare seriamente, ogni tanto. Ama prendersi poco sul serio, infatti la sua massima più ricorrente è "Almeno sono simpatica". O, almeno, lo spera.
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