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Aurora polare: il meraviglioso fascio di luci colorate

La stagione invernale presenta dei paesaggi mozzafiato con montagne innevate, laghi ghiacciati e neve candida. 

Ma uno degli spettacoli naturali che è possibile ammirare in inverno è proprio l’aurora polare.

Chiamata anche australe o boreale, a seconda dell’emisfero nel quale si verifica, questa è un meraviglioso effetto ottico che si presenta con bande luminose e colorate che mutano e si muovono nel cielo.

I colori che assume tipicamente sono rosso, verde e azzurro che nascono dall’interazione di particelle solari con la ionosfera terrestre. Queste eccitano gli atomi che sono nell’atmosfera e generano luce diversa e colorata in base ai gas già presenti.

La causa dell’evento è da ricercare sul Sole. Le particelle energetiche che questa enorme stella produce viaggiano nello spazio producendo vento solare. 

Questo, che trascina con sé parte del campo magnetico del Sole, interagisce con la magnetosfera, che fa da scudo alla Terra, e crea una bolla magnetica sulla quale il vento scivola, ma, una volta penetrato, interagisce con la ionosfera terrestre e genera le aurore.

Ma perché l’evento accade nelle zone fredde? 

Semplice, perché queste hanno meno protezione magnetica e possono presentare meglio il fenomeno.

Infatti, i luoghi migliori per vedere l’aurora sono sicuramente poli, ma anche Scozia o penisola Scandinava.

I fantastici fasci di luce furono avvistati per la prima volta nel 1859 in America e, subito dopo, si ebbero variazioni nelle reti telefoniche. Il giorno seguente l’astronomo Richard Christopher Carrington notò delle macchie solari di grandi dimensioni e dopo poco si generò una seconda ondata di enorme intensità detta la “Grande Aurora”, una tempesta geomagnetica o solare.

Da questo momento furono osservati altri fenomeni simili, ma mai di tale portata. Per esempio, nel 1848 in Italia, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli notò un movimento particolare in cielo.

L’attività del Sole varia ogni 11 anni e dal 2008 è iniziato un altro ciclo, quindi tenete gli occhi ben aperti che potreste vedere qualche meraviglioso evento.

Esistono diverse leggende legate a questo fenomeno.

In finlandese l’aurora boreale è chiamata Revontulet, ovvero “luci della volpe”. Si credeva infatti che le luci fossero causate da una volpe magica che, muovendo la coda, spazzava via la neve dalle montagne lanciandola in cielo.

Molti popoli antichi provenienti da Lapponia, Finlandia e Svezia hanno creduto che l’aurora fosse l’energia delle anime dei defunti sprigionata in cielo e bisognava essere rispettosi verso di loro.

Addirittura, secondo i Sami, era vietato fischiare o applaudire perché gli spiriti, attirati dal troppo rumore, potevano scendere sulla terra per punire i trasgressori.

Alcune tribù eschimesi collegano l’evento spettacolare con la danza, ipotizzando che fossero anime danzanti nella volta celeste.

Insomma, ecco spiegato in maniera semplice il fenomeno dell’aurora polare. 

Adesso non vi resta, se non l’avete ancora fatto, di ammirare questa meraviglia naturale.

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!

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