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Sindrome di Maria Antonietta: una condizione da perderci i capelli

Tante sono le leggende popolari che ruotano attorno ad una delle figure più controverse del XVIII secolo, quella di Maria Antonietta regina consorte di Francia.

A lei anche la scienza ha deciso di dedicare un tributo, denominando “sindrome di Maria Antonietta” una alopecia areata che provoca un’abbondante caduta dei capelli.

Ma andiamo per gradi.

Non sappiamo se abbia detto o meno “se non hanno il pane, che mangino le brioche”, se effettivamente prima di essere ghigliottinata abbia chiesto scusa al boia per avergli pestato un piede, fatto sta che il personaggio di questa giovane austriaca non smette di affascinare.

Si racconta che la mattina dell’esecuzione, Maria Antonietta si sia risvegliata con i capelli completamente bianchi.

Il che risulta strano se si pensa che fino a ventiquattro ore prima la sua chioma era più che colorata e che la giovane regnante avesse appena trentotto anni all’epoca.

Molti hanno creduto che ciò fosse dovuto allo spavento di tale sentenza ma in realtà quello che è accaduto a Maria Antonietta è meno mitico e più scientifico.

Quanto successo alla regina di Francia non è uno sbiancamento improvviso dei capelli bensì una loro caduta abbondante, il che ne ha causato anche il cambio di colore.

Alcuni hanno teorizzato che, poiché la maggior parte delle donne aveva i capelli tinti, la lunga prigionia di Maria Antonietta e la mancata possibilità di ritocchi avesse portato alla perdita del colore.

In realtà la sensazione di perdita del colore si deve al fatto che i capelli colorati sono quelli che cadono prima, quindi se vi erano già dei capelli bianchi, questi diventano più visibili.

Fatto sta che comunque questa condizione impiega almeno qualche settimana a svilupparsi, non nasce da un giorno all’altro.

L’alopecia areata può essere scatenata da forte stress, inteso come attivazione del sistema fight or flight, e per questo motivo spesso capita che in situazione di forte tensione (come la sessione d’esame o una vicina decapitazione che sono due cose simili) i capelli bianchi sembrano in numero nettamente maggiore.

Ma non c’è da perdere la testa: infatti, studi medici indicano che il 50% delle vittime dell’alopecia areata recupera i capelli nell’aria colpita in meno di un anno e che questa condizione può anche essere temporanea, con conseguente ricrescita in un breve periodo di tempo.

Maria Rosaria Corsino

Vedi anche: Il vizio della superficialità

Maria Rosaria Corsino

Maria Rosaria Corsino nasce a Napoli il 26 Dicembre 1995 sotto il segno del Capricorno. Laureata in Lettere Moderne, si accinge a diventare filologa. Forse. Redattrice per “La Testata”,capo della sezione di grafica. Amante della letteratura, della musica, dell’arte tutta e del caffè.
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