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Desert – A Life Trilogy

“Mentre il mondo crollava, ognuno di noi a modo suo era a pezzi.”  Mad Max: Fury Road – George Miller

L’ultimo capitolo della trilogia è ispirato ad una delle saghe apocalittiche più belle di sempre. Mad Max fotografa, pellicola dopo pellicola, il lento declino dell’umanità: la Terra diventa una landa desolata per mano dell’unico essere vivente che l’ha sfruttata.

Desert presenta però un diverso tipo di desolazione, quella morale. Orson Welles è la nostra ultima guida spirituale e ci spiega come il consumismo frenetico ha portato tutti noi a sfruttare anche le relazioni umane, diventando sempre più aridi. Ed è per questo motivo che l’analogia con Mad Max mi sembrava calzante.

“La mia vita si spegne e la vista si oscura. Mi restano soltanto alcuni ricordi di un caos immane: i sogni infranti delle terre perdute. E l’ossessione di un uomo sempre in lotta.” Interceptor – George Miller

Così, se nel secondo capitolo del trittico, Morpheus ci mette in guardia della deriva presa lasciandoci comunque una scelta, Desert è forse la vignetta più cupa di questa trilogia. A volte vorrei riuscire ad essere più attento alle cose che mi circondano. E riuscire a digerire i peperoni la sera, senza dover fare passare notti insonni a guardare film e a riflettere sulla caducità della vita.

Simone Passaro

Simone Passaro

Mi chiamo Simone Passaro e ho trentadue anni ma il dato è in continuo aggiornamento. Arrivato primo ad un concorso per sosia di Roy Paci, ho una controfigura che disegna al posto mio. Su di me Wikipedia dice: “la ricerca non ha prodotto risultati”.
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