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Relazione impossibile? Non prendertela solo con la suocera!

O Romeo, Romeo! Perché sei tu Romeo? Mi dispiace deluderti, cara Giulietta, ma se il tuo Romeo non fosse stato un Montecchi probabilmente non saremmo ancora qui a parlare del vostro benedetto balcone.

Che quell’amore impossibile sia solo frutto di un meccanismo psicologico? Scopriamo cos’è l’effetto Romeo e Giulietta e perché può tornarci utile imparare a riconoscerne i “sintomi”.

effetto romeo e giulietta

L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo – Francesco Hayez (1823)

“Era un amore d’altri tempi, un sentimento vero, autentico, che pochi oggi possono vantarsi di aver provato”, penseranno i romantici più nostalgici.

“Una delle tante favolette che cercavano di propinarci i poeti, nella realtà storie del genere non esistono!”, sosterranno poi i cinici.

Ebbene, io vi dirò, invece, che quello tra Giulietta e Romeo è un amore ancora perfettamente attuale, se adeguatamente contestualizzato. Un amore intenso, giovanissimo, erotico nell’accezione più pura del termine, quella originaria di eros, che, dal greco (ἔρως), richiama il concetto di desiderio, di pulsione amorosa.

Ma siamo proprio sicuri che quello tra i due figli di famiglie rivali sia stato un improvviso ma spontaneo colpo di fulmine? Non potrebbe essere stato, piuttosto, il fascino del proibito ad averli trascinati fino al triste epilogo, in nome di una passione così grande da far apparire minuscola, a confronto, la vita stessa?

Fare speculazioni sull’opera del puro genio di Shakespeare non avrebbe senso, ma questo discorso ci introduce alla natura di quel meccanismo psicologico che dalla coppia di amanti più celebre di tutti i tempi prende il nome: l’effetto Romeo e Giulietta.

Se c’è una cosa che, nella maniera più assoluta, le persone non vogliono vedersi negata è la libertà di scelta. Tutte le volte in cui subiamo un divieto, una privazione, un’imposizione che non ci permette di agire come vorremmo scatta in noi un fenomeno che lo psicologo Jack Brehm battezzò reattanza psicologica: quando le nostre prerogative vengono minacciate da fattori esterni, al di fuori del nostro controllo, tendiamo a volerle riaffermare con più forza, a desiderare di riottenerle per dimostrare, prima a noi stessi e poi agli altri, di avere ancora in mano le redini delle nostre azioni e scelte di vita.

Secondo questa teoria, se c’è un ostacolo a frapporsi tra noi e ciò che desideriamo, reagiremo bramandolo maggiormente, impegnandoci ad ottenerlo e mantenerlo nostro più di quanto avremmo fatto se fossimo stati liberi di sceglierlo.

L’impedimento rappresentato nel caso di Romeo e Giulietta è l’ostilità tra le due famiglie antagoniste, ma questo principio ben si applica alle più svariate situazioni.

Prima di vedere questi esempi, potrebbe forse essere utile sapere in che momento si manifesta per la prima volta questa tendenza a contrastare gli impedimenti, così da capirne il meccanismo intrinseco.

La psicologia infantile fa risalire questa tendenza ad un’età che i genitori tendenzialmente considerano un periodo difficile, i “terribili due anni”. È proprio in questa fase dello sviluppo del bambino che inizia ad emergere questo atteggiamento oppositivo che lo renderà praticamente impossibile da accontentare. Lo prenderete in braccio? Vorrà essere messo giù. Mettetelo giù e si aggrapperà con tutte le sue forze per essere sollevato nuovamente.

Ma perché il meccanismo di reattanza psicologica emerge proprio a quest’età?
La risposta va cercata nel cambiamento cruciale che coinvolge tutti i bambini in questa fase della loro vita: è in questo momento che assumono la consapevolezza di se stessi in quanto individui con una propria autonomia, ed è consequenziale che essi maturino anche il concetto di libertà. Un essere che ha appena scoperto di essere indipendente vorrà esplorare i limiti entro cui spazia la sua libertà di scelta, ed è per questo che metterà a dura prova l’ambiente che lo circonda e, soprattutto, la pazienza dei suoi genitori, per imparare sulla sua pelle dove potrà pretendere di esercitare il proprio controllo e dove invece resterà soggetto a un’autorità a lui superiore.

Questa tendenza, una volta manifestatasi, diventa un tratto costitutivo del nostro essere umani. Ciò nonostante, dopo i due anni, c’è un altro periodo che spicca per la forma di ribellione che assume questa risposta spontanea alle restrizioni: chiaramente, sto parlando dell’adolescenza.

Per gli adolescenti questa fase rappresenta il venir fuori dalla posizione di bambini, caratterizzata dal controllo quasi totale da parte dei genitori, e assumere il ruolo di adulti, con tutto il corredo dei diritti e doveri che esso comporta. Non deve sorprenderci, quindi, che da giovani si tenda a porre l’accento, più che sui doveri, sui nuovi diritti acquisiti. Intuiamo anche quanto possa essere controproducente imporre la tradizionale autorità genitoriale in questi momenti agendo per proibizioni: l’adolescente, con l’astuzia o con la violenza, troverà il modo di sottrarsi a questi tentativi di limitazione.

Ritorniamo, così, ai nostri giovani innamorati. Sono forse tanto diversi, con la serietà estrema con cui vissero la loro passione, da tanti ragazzi che vivono situazioni analoghe?

Anche solo limitandoci all’ambito delle “relazioni impossibili” potremmo pensare a diverse circostanze in cui chiunque, prima o poi, finisce per trovarsi: attrazioni nate tra persone già impegnate, il caso in cui la persona in questione interessi da tempo a un nostro caro amico o, ancor peggio, a nostro fratello.

Il must have di ogni relazione adolescenziale, e spesso anche delle coppie più mature, resta però il terrore della suocera, o del suocero, nemici per eccellenza dei primi fidanzatini, causa dei peggiori pianti e frustrazioni delle future spose – che non sapranno mai cucinare come mammà – e dei prossimi mariti – che non avranno mai un lavoro nobilitante quanto quello di papà.

In conclusione, prima di giurarsi amore eterno ad ogni costo e contro ogni opposizione, sarebbe importante fermarsi un attimo a pensare: è questo che voglio davvero, o è il proibito ad affascinarmi?

Insomma, non vorrete mica finire a usare come didascalia delle vostre foto di coppia “io e te contro il mondo”? Poi ci tocca bloccarvi…

Rebecca Grosso

Se amate Romeo e Giulietta, allora non potrete non adorare la storia degli amanti di Teruel. Continua a leggere: Gli amanti di Teruel, i Romeo e Giulietta spagnoli taciuti alla storia

Rebecca Grosso

Un giorno non avrò bisogno di presentazioni. Niente presuntuose ambizioni, solo una lontana speranza per una persona a cui stanno strette le definizioni. Mi piace selezionare le parole giuste ma il Negroni lo prendo sbagliato. Osservo molto, penso troppo e credo in poche cose di estrema importanza. Lascio un pezzo di me in ogni articolo che scrivo.
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