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Ama la natura come Burzum

Che Varg Vikernes sia un personaggio stravagante lo possiamo sapere solo dagli articoli di cronaca nera, purtroppo.

Ma la domanda principale è: com’è diventato il Burzum che tutti conosciamo?

Il piccolo Kristian (poi divenuto Varg) nacque sulle fantastiche coste norvegesi, precisamente a Bergen.

A differenza di altri musicisti o personaggi abbastanza inquietanti, il nostro protagonista ha avuto un’infanzia normale senza traumi così evidenti.

La sua adolescenza si divise tra: passeggiate solitarie nei boschi, la lettura del Signore degli Anelli e la passione per le armi. Queste ultime due gli furono trasferite dal fratello che, nel tempo libero, aveva hobby “stravaganti”, come il definirsi skinhead.

La Norvegia, a differenza dei suoi stupendi paesaggi, vanta una cultura death metal non indifferente: tipacci con il volto pittato di nero e mazze chiodate, in foreste ricoperte di neve e qualche sporadica croce al rovescio per rendere il tutto più folkloristico. Da da questi generi velatamente pacifici, il piccolo Varg apprese i primi rudimenti musicali che si fonderanno con la lettura della famosa opera di J.R.R. Tolkien.

Creò una prima band chiamata Kalashnikov per cambiarle il nome in Uruk-Hai (ovviamente, d’ispirazione tolkeniana).

Dato che considerava scarsi gli altri due membri, lasciò il precedente gruppo e fu ingaggiato dagli Old Funeral grazie ad Olve Eikemo, fondatore degli Immortal.

Ma gli Uruk-Hai erano sempre presenti nel suo docile cuoricino e decise di ribattezzare quest’ultimo gruppo come “Burzum” (sì, sempre il Signore degli Anelli) e, contemporaneamente, riuscì a mettersi in contatto con Øystein Aarseth, leader dei Mayhem.
Øystein, meglio conosciuto come Euronymous, non era di certo il ragazzo che avreste voluto per vostra figlia: proclamava guerra contro i cristiani, descriveva scenari apocalittici che influenzarono fortemente l’animo di Varg, nonostante restassero ideologie lontane dai fatti reali.

Dato che però Varg era un adolescente voglioso di cambiare il mondo, decise di passare dalle parole ai fatti: era dedito ai roghi di chiese e dissacrazioni di cimiteri con lo scopo unico di difendere la memoria del paganesimo sotterrata dal cristianesimo; però si può dire che era un “bravo ragazzo”, dato che non si definiva satanista e non abusava né di droghe e né di alcool.

Andando avanti con gli anni, la popolarità di Varg aumentava sempre più e ciò turbava Euronymous che aveva premeditato di ucciderlo.

Venuto a saper tutto ciò, il leader di Burzum si diresse a casa del leader dei Mayhen e, dopo una breve colluttazione, finì il proprietario di casa con una scenica coltellata al cranio.

Le cause dei loro attriti non si sono mai definite: c’è chi afferma che Euronymous fosse politicamente schierato verso l’estrema sinistra a differenza di Varg che tendeva ad estrema destra e c’è chi afferma, invece, che i motivi fossero economici – effettivamente Euronymous doveva dei soldi a Varg.

La polizia sospettò di Varg per una copia del contratto trovata a fianco del corpo ormai esanime di Euronymous. Nella sua abitazione furono trovate armi ed altri oggetti che portarono gli investigatori a sospettare di lui per l’omicidio del chitarrista dei Mahyen e degli incendi dolosi alle varie chiese.

Ovviamente, in carcere, nessuno avrebbe voluto pubblicare il suo materiale, ma una giornalista tedesca fondò appositamente per lui la Misanthropy Records, rilevando i diritti dei brani registrati da Varg sotto lo pseudonimo sopracitato Burzum e facendosi chiamare con l’appellativo di Count Grishnákh.

Si tratta di una one man band con unico membro Varg.

Non potendo usare strumenti durante il suo periodo di detenzione, registrò due album con l’ausilio di sintetizzatori.

Nei suoi album possiamo trovare del black metal rude e cattivo fino a divenire, negli album seguenti, dark ambient con lo scopo di rilassare l’ascoltatore facendogli scivolare lo stress.

Lui stesso definisce la sua musica magia dato che la prima canzone rende l’ascoltatore più sensibile facendolo cadere poi in trance. È una musica ripetitiva, lunga e lenta, però profonda allo stesso tempo.

Questo periodo ambient è terminato con la scarcerazione e la registrazione dell’album Belus, tornando così alle origini black metal, ma con sonorità lente ed omissione dello scream vocale.

Nel 2003 ottenne permessi premio ma, ad uno di questi, non si presentò in carcere e rubò un’auto riempiendola di armi da fuoco, maschere antigas e carte di credito.

Grazie a questa sua marachella, la scarcerazione fu spostata al 2008 anziché al 2006.

Fu rilasciato nel 2010 e fu nuovamente arrestato, ma subito dopo rilasciato, perché la moglie acquistò ben quattro fucili e la polizia temette la preparazione di una strage: conoscendo il soggetto, i dubbi assalirebbero chiunque.

Nel 2014, dulcis in fundo, ha scontato altri sei mesi di carcere per antisemitismo ed odio razziale.

Ma, nonostante tutto questo panegirico, dobbiamo riconoscere che Varg ha sempre avuto un amore per la natura.

Rifacendosi all’odalismo, esorta un ritorno al cibo genuino, al rispetto verso madre natura e rinnega una forte civilizzazione moderna che, secondo lui, ha rovinato il mondo ottemperando sempre per un comportamento reazionario, quindi un attaccamento al proprio gruppo ed alla propria terra.

Speriamo che dopo questa vita travagliata tra sette sataniche, omicidi e roghi, il Count Grishnákh abbia imparato la lezione e, soprattutto, abbia capito che gli esseri umani bisogna amarli con la stessa intensità di come si ama la natura.

 

Antonio Vollono

La Redazione

Ciao! Sono la Redazione de La Testata – Testa l’informazione. Quando non sono impegnata a correggere e pubblicare articoli mi piace giocare a freccette con gli amici.
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