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Correre per strada: il dramma di noi donne

Correre per strada – che sia di prima mattina, alle cinque del pomeriggio, o alle dieci di sera – per noi donne è sempre più difficile, entrano di traverso diecimila problematiche che sinceramente hanno finito per stancarmi e non poco.

Stamattina mi sento ispirata e un po’ polemica ma ho bisogno di scrivere queste parole, il femminismo che è in me ribolle nelle vene e vuole spiaccicarsi vivo sulle righe perfettamente simmetriche di queste pagine word.

Stamattina, come ormai abitudine di questi ultimi mesi, sono scesa verso le sei e mezza, pantaloncino e top per andare a correre.

Mentre correvo con le mie amate cuffie, ormai le compagne di ogni avventura, mi sono lasciata andare ai pensieri.

Con la mente libera: ero serena, felice, rilassata.

Mi guardavo intorno per ammirare il paesaggio e un’esclamazione – che non vale la pena nemmeno di riportare – proveniente da una macchina piena di maschi ha iniziato ad infastidirmi.

Poi mi sono detta, ma perché? Perché dargliela vinta?

Sii indifferente.

Ho continuato a correre, lasciandomi trasportare dalla musica e dai miei buoni pensieri. Ho continuato per la mia strada, fino alla fine, non staccandomi dal perseguire il mio obiettivo nemmeno un secondo, non dando peso a niente e a nessuno; tutto ciò che stava succedendo intorno a me l’ho lasciato scorrere sulla pelle.

Ora sono qui e ho bisogno di scrivere queste parole, perché se la prima arma è l’indifferenza, la seconda è la penna; ne sono sempre stata convinta.

Da quando per la prima volta ho preso i mezzi pubblici da sola con un vestitino.

Da quando mi sono lanciata neo-patentata in autostrada per uscire con gli amici.

Da quando del pelo superfluo, delle smagliature e della cellulite non mi importa nulla.

Perché, care donne, non siamo femministe se abbiamo timore, non lo siamo se ci vergogniamo perché quello che ci è imposto dalla cultura dell’estetica non riusciamo a combatterlo e non lo siamo nemmeno se gliela diamo vinta.

No, basta con queste scuse.

Se volete andare a correre alle sei di mattina e alle dieci di sera e vi dicono: “stai attenta” rispondete che passerete la strada con cautela.

Se volete indossare il top corto perché siete più comode non fatevene un problema, indossatelo, senza pensare che sia sconveniente.

Se credete di essere più veloci di un uomo, sfidatelo, senza timore.

Al massimo avrete perso la sfida ma ricordatelo e sempre: non perché siete donne.

Questo non sarà mai il vostro handicap, al massimo la vostra risorsa.

Possiamo fare tutto ciò che vogliamo, basta volerlo.

Federica Auricchio

Vedi anche: Lo sport che fa bene all’anima

Federica Auricchio

Sono Federica Auricchio e mi definisco Napoletana dalla nascita, perché nel mio sangue ribollono la musica, la poesia, la bellezza, il comunismo e la felicità. Filologa da un paio di anni combatto le discriminazioni sociali con il sorriso e la penna, amo seminare in campi incolti perché è bello, poi, veder germogliare fiori rari.
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