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L’amore attraverso la penna di Diego Galdino

Diego Galdino barista di giorno, scrittore di notte, l’amore è il fil rouge che lega tutti i suoi romanzi.

Diego Galdino è uno scrittore romano e oggi parliamo del suo ultimo romanzo d’amore Una storia straordinaria.

Non sei nato subito come scrittore ma prima come barista, ora continui a fare entrambi i mestieri, se tornassi indietro faresti lo scrittore a tempo pieno?

«Sono nato e cresciuto in questo bar, non ho mai pensato che le due cose possano essere scisse, sono un barista e scrittore e mi piace così. Il bar è casa e la scrittura è la mia seduta psicologica, in cui racconto la mia vita; continuerò a scrivere e fare il caffè.»

Cosa ti ha spinto e cosa significa, per te, scrivere?

«È nato dopo la mia esperienza con la Mondadori, ormai chiusa, ci siamo salutati in amicizia, perché avevamo visioni editoriali diverse, un editore molto importante Fanucci e l’ho trovato vicino casa, la caruccia editor.»

Mi vuoi parlare del tuo romanzo Una storia straordinaria?

«Si tratta di un romanzo d’amore scritto da un uomo, una storia diversa da tutte le altre, tutti i capitoli sono incentrati sui cinque sensi.

I protagonisti sono due ragazzi che vivono la loro vita con quotidianità e vivono due eventi drammatici; entrambi si sono dovuti reinventare e si sono salvati aiutati con l’amore che provano l’uno per l’altra.»

Si può ancora parlare d’amore?

«Non si può, si deve parlare d’amore, è l’unica cosa che ci può aiutare e andare avanti. Il genere romantico è di seconda fascia sicuramente.»

Solitamente i romanzi d’amore sono scritti da donne, da dove è nata questa decisione?

«Ho iniziato a scrivere romanzi d’amore per una ragazza, una storia d’amore che è dovuta finire perché lei si è dovuta trasferire in un’altra città e, perciò, ho deciso di scrivere una storia che, a differenza della mia, avesse un lieto fine.»

C’è qualcosa di autobiografico in questo romanzo?

«Sicuramente l’amore per il cinema e il legame con la mia città di Roma, per rendere giustizia al luogo che mi ha dato le origini.»

C’è qualcosa che lega questa opera alle precedenti?

«Nei miei romanzi cerco sempre di non tralasciare mai la città di Roma e, ovviamente, l’amore è il filo conduttore di tutte le mie storie.»

C’è un messaggio che cerchi di far arrivare al pubblico?

«Il messaggio che io cerco di far arrivare è che leggere e fare l’amore siano le cose più belle che si possano fare. Spero che le persone diano sempre una possibilità alla lettura, affinché non si lasci più.»

Hai in programma altre opere?

«Ho in cantiere un nuovo romanzo ma non ho un editore, è diverso dal solito, è un fantasy, i protagonisti sono due persone di tempi e luoghi diversi. Essendo un fan dei Drama coreani ho voluto omaggiarli, mi piaceva farli arrivare in Italia.»

Cos’è per te l’amore?

«Nel libro dico che è come un braciere votivo dell’antica Grecia. L’amore è mantenere sempre vivo questa fiamma del sentimento affinché non si spenga mai. Non dirò mai a una donna “ti amerò” ma “ogni giorno farò il possibile per essere innamorato di te”.»

Diego Galdino ci insegna che l’amore può salvarci nei momenti più drammatici; l’amore però non è solo una scintilla bensì una fiamma che divampa, solo pazienza e cura possono alimentarlo e riesce a viverlo solo chi ha il coraggio di non scottarsi.

Federica Auricchio

Vedi anche: Cuore, la canzone d’amore di Clavdio

Federica Auricchio

Sono Federica Auricchio e mi definisco Napoletana dalla nascita, perché nel mio sangue ribollono la musica, la poesia, la bellezza, il comunismo e la felicità. Filologa da un paio di anni combatto le discriminazioni sociali con il sorriso e la penna, amo seminare in campi incolti perché è bello, poi, veder germogliare fiori rari.

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