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La lotta al consumismo riparta dal Vesuvio!

di Antonio Alaia

In un mondo in cui l’economia e il commercio sono dominati dalle multinazionali quotate in borsa, scegliere i prodotti della propria terra è l’ultimo baluardo rimastoci per schierarci in direzione ostinata e contraria!

La rivoluzione culturale, economica e agricola che l’associazione internazionale Slow Food, in particolare la sezione Slow Food Vesuvio, sta portando avanti da diversi anni nel territorio vesuviano è l’emblema della lotta al consumismo che dagli anni ‘80 in poi ha minacciato di far scomparire l’agricoltura locale.
In che modo? Molto semplice.
Non c’è bisogno di un esperto di economia per comprendere meccanismi di base come questi; prendiamo l’esempio di una busta di patatine fritte distribuita da una multinazionale.

Una busta da 70 grammi (prendiamo l’esempio di un prodotto comune italiano) costa circa €1.00, le patate utilizzate per fare il prodotto saranno state circa 200g (prima di essere seccate). Facendo due calcoli, si evince che il prezzo al pubblico delle patate al chilogrammo è di circa 5 EURO!
Ora veniamo al problema serio, sapete quanto sono costate alle multinazionali? Sapete qual è il prezzo di mercato per i poveri contadini che devo spezzarsi la schiena per poi rivenderle a quattro spicci?
Il loro prezzo si aggira tra i 7 e i 12 CENTESIMI al chilogrammo.

È facile comprendere, dopo quest’esempio, la difficoltà di inserire sul mercato un prodotto gourmet, come amano chiamarli ora nei pub e pizzerie. La difficoltà di inserire nelle filiere un prodotto con un prezzo non competitivo come il sistema della filiera vorrebbe.
Proprio per questo, Slow Food e altre realtà lottano affinché qualcosa possa cambiare, sia a livello economico che sociale.

Importante risultato di questa lunga lotta, dunque, la presentazione al Comune di Trecase, il 7 marzo scorso, della Comunità Agricola del Pisello Centogiorni, presidio Slow Food, traguardo di una delle azioni di IPark – Presidio e Cittadinanza, il progetto di promozione e riqualificazione territoriale del Parco Nazionale del Vesuvio, ideato e realizzato dal Consorzio di Cooperative Sociali Proodos, in collaborazione con istituzioni ed enti del territorio, con il sostegno di Fondazione CON IL SUD.

Slow Food Condotta Vesuvio, in particolare, ha curato l’attivazione di due nuovi presidi previsti dal progetto: l’Albicocca Vesuviana e il Pisello Centogiorni, con l’obiettivo di preservare e diffondere le tradizioni alimentari locali rispettose dell’ambiente.

Per questo, è stato presentato al pubblico il primo raccolto del preziosissimo pisello centogiorni, un prodotto antichissimo e un’eccellenza del suolo campano.

Fino agli anni ‘70 questa varietà era molto diffusa: nell’area vesuviana, l’area dedicata ai piselli centogiorni era di circa 500 ettari.
Poi, come la maggior parte dei prodotti locali, ha subito un forte declino in seguito alla diffusione delle nuove tecniche agricole che lo hanno reso troppo costoso rispetto alla concorrenza.

Attraverso il progetto IPark – Presidio e Cittadinanza, Slow Food Vesuvio si è preso l’onere di salvaguardare questa preziosa testimonianza di agricoltura campana e la semente oggi è conservata nella banca del Germoplasma Orticolo Campano. Il Presidio è nato per salvare e promuovere questa varietà, attualmente coltivata in piccolissimi appezzamenti (per un totale di circa dieci ettari) e per valorizzare il lavoro dei contadini vesuviani.

Che sia il primo di una lunga serie di successi, in nome dell’agricoltura e del nostro immenso Vesuvio!

 

disegno di Alessandro Mastroserio 

La Redazione

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