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The nude in the 30’s – La musica senza veli

di Marzia Figliolia

Dagli anni ‘30 arriva l’ispirazione per un gruppo che fa synth-pop anni ‘80 ma con il piglio moderno dell’elettronica nuovo millennio: i Nude in the 30’s sono davvero quel che riemerge dalle ceneri di un passato musicale che come la leggendaria fenice non muore mai, ma sa ripresentarsi in forme sempre nuove, trasformando la nostalgia in creatività.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro, e questo è quello che ci siamo detti…

Innanzitutto, chi e cosa sono i Nude in the ‘30’s? Perché avete scelto questo nome?

The Nude in the 30’s sono Rossano Campagnoli, Nando Castaldo e Daniele Migliore. Il genere di musica che proponiamo è il synth-pop. Il nome è stato scelto in un periodo nel quale la crisi economica ha raggiunto livelli molto alti, così come avvenne negli anni ‘30 con la “Depressione” negli USA. Il parallelismo quindi con i nostri giorni ci sembrava calzante. Inoltre, gli anni ‘30, epoca del proibizionismo negli USA, ci hanno fatto riflettere su quanto il nostro pensiero vada al di là di ogni divieto e imposizione e il nudo ci sembrava un termine appropriato per rappresentare la nostra filosofia.”

Il vostro primo EP è uscito nel 2016, ma voi siete attivi dal 2011: come mai avete deciso di pubblicare il vostro primo lavoro dopo cinque anni di attività?

“Siamo sempre partiti dal presupposto che, prima di esibirci live, pubblicare una canzone o un disco, è sempre bene fare un lungo lavoro in studio, avere un buon numero di canzoni, selezionarle, arrangiarle nel modo giusto e provarle. Tutto ciò richiede dei tempi abbastanza lunghi, ma questo ci consente di avere più soddisfazione. Di certo il periodo che va dal 2011 al 2016 è stato attraversato da molti cambi di formazione e continui riarrangiamenti delle canzoni in mancanza dei quali, sicuramente, l’uscita del nostro EP ISONation sarebbe stata di molto precedenteal 2016.”

Cos’è cambiato, in voi e nella band, da quell’EP ad oggi, con l’uscita del vostro nuovo singolo?

“Fino al 2016 eravamo in 5, oggi siamo in 3. Con l’uscita di uno dei chitarristi e del batterista, e con l’ingresso a pieno regime dell’elettronica, è cambiato il nostro modo di comporre musica. Oggi abbiamo un’idea più precisa di quella che deve essere la linea del progetto, arrivando al synth-pop che suoniamo attualmente.”

Cosa pensate della scena musicale napoletana?

“Abbiamo molto rispetto della scena musicale classica napoletana del passato e guardiamo sicuramente con attenzione a quella che è la situazione attuale. Ma i tempi sono cambiati. Più che parlare della scena musicale in senso stretto, preferiamo mettere l’accento su quella che è la possibilità di fare musica live, che oggi è notevolmente diminuita. Il poco interesse delle persone a muoversi per scoprire nuove proposte, preferendo lo show o il talent televisivo di turno, che non fa altro che produrre fenomeni destinati a durare poco e a non produrre cultura, il proliferare delle tribute band, fanno sì che il panorama attuale, non solo napoletano, ma nazionale, sia davvero sconfortante.”

Parliamo di radici: quali sono le vostre, musicalmente parlando? Da chi traete ispirazione?

“La nostra adolescenza è stata influenzata sicuramente dagli anni ‘90, un periodo molto stimolante musicalmente. Con il passare del tempo, ognuno di noi ha cominciato a esplorare diversi generi musicali e a interessarsi alle varie epoche che hanno caratterizzato il panorama musicale nel secolo scorso, tra queste ci sono sicuramente gli anni ‘80.”

Cosa dobbiamo aspettarci, in futuro, dai Nude in the 30’s? E quali saranno i vostri prossimi appuntamenti live?

“Il nostro futuro è sempre in divenire e siamo molto attenti a quello che accade nel panorama musicale mondiale. Questo ci consente di sperimentare in continuazione e di inserire nelle nostre canzoni tutto quello che ci permette di fare ulteriori passi in avanti. Al momento lavoriamo in studio e non ci sono in programma appuntamenti live. Attualmente siamo concentrati sulla promozione del nostro ultimo singolo Noises che ha visto anche l’uscita di un video nel quale sono presenti alcuni spezzoni di riprese realizzate dai nostri fan provenienti da alcune parti del mondo, i quali avevano ascoltato il brano.”

Marzia Figliolia

Ci sono tre categorie di persone che rischiano di finire sotto una macchina ad ogni incrocio: i distratti; quelli che hanno una melodia in testa e la testa tra le nuvole; quelli che pensano a cosa scrivere nella propria bio quando arriveranno a casa. Io appartengo a tutte e tre le categorie.

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