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Quiet on Set: l’oscurità delle serie Tv adolescenziali

Quiet on Set: The dark Side of Kids TV è l’ultimo documentario presentato in anteprima lo scorso 17 marzo sulla piattaforma streaming Max negli Stati Uniti.

Nello specifico è una docu serie che presenta il lato oscuro della fama infantile, tutti gli abusi che sono stati subiti all’interno del set Nickelodeon dal produttore Dan Schneider. 

Le 4 puntate di Quiet on Set approfondiscono l’immagine pubblica di Dan Schneider, noto produttore delle serie per ragazzi degli anni ’90 come All That, The Amanda Show, iCarly, Victorious e Sam & Cat. La narrazione, presentata da ex colleghi e star delle serie, mette in luce l’ambiente tossico e inappropriato sul set, con Schneider accusato di comportamenti molesti e pressioni sessuali spesso rivolte a giovani attori minorenni.

Le testimonianze rivelano la presenza di battute inadeguate, massaggi non richiesti e gag sul set che simulavano situazioni sessuali. Tutte rivelazioni alquanto sconvolgenti che offrono una nuova prospettiva sulle serie TV tanto amate durante la nostra adolescenza, si perché noi non eravamo a conoscenza del fatto che i nostri idoli potessero tollerare così tanti episodi spiacevoli. Oggi probabilmente rivedendo alcune scene saremo in grado di sentire persino il dolore e l’umiliazione che hanno subito, senza mai poter dire o denunciare nulla. 

Amanda Bynes è una delle vittime più note di Dan Schneider, la cui storia evidenzia il profondo impatto psicologico di questi presunti abusi, aveva accusato il suo produttore di aver avuto una relazione sessuale con lei e che abbia persino abortito. Purtroppo Amanda Bynes oggi è ancora sotto cura di farmaci psicologici e non ha voluto partecipare alle testimonianze della docuserie e nemmeno commentare l’uscita del documentario sconcertante.

Con Quiet on Set viene rivelato ancora una volta quando le produzioni televisive per ragazzi rivelino ambienti tossici, dove spesso i minori vengono poco sorvegliati e spesso lasciati soli ad un destino che non hanno certo richiesto. La fama adolescenziale è indubbiamente difficile da sostenere ma non deve essere un trauma che ti porti dietro per anni e dal quale probabilmente non guarirai. 

Questo è il lato oscuro delle serie TV per bambini che hanno dominato i nostri pomeriggi, un aspetto che potrebbe farci riconsiderare il modo in cui guardiamo a queste produzioni. 

Arianna D’Angelo

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Arianna D’Angelo

Arianna, classe ‘98. Mi piacciono le arti visive e musicali. Per me scrivere è esternare il mio mondo interno raccontando ciò che mi appassiona. L’Arianna del mito greco liberò Minosse con il suo filo e io con la mia scrittura libero il mio mondo e ve lo racconto.
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