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“Il pastore della meraviglia”: a Natale, regalati un libro

Voglio raccontarti una favola natalizia.

Comincia con un bambino a cui è stata assegnata una ricerca sul presepe, il suo anziano vicino di casa dai modi bizzarri ben felice di aiutarlo ed una Napoli immersa nei preparativi sullo sfondo.

Devo però avvertirti: Il pastore della meraviglia di Gennaro Matino è molto più di quanto possa sembrare.

In un appartamento del centro storico, Don Peppino è preso anima e corpo da sughero e muschio. Zio Peppe, così chiamato affettuosamente dal piccolo Gennarino, è un intenditore di arte presepiale e amante della lettura di Vangeli apocrifi. Il suo sguardo molto offuscato a causa dell’età va però oltre le apparenze permettendogli di interpretare ciò che si nasconde dietro ad una semplice statuina di terracotta.

Per capire il presepe bisogna entrarci dentro afferma fiero. Ed è quello che fa. Fra passi evangelici poco conosciuti e battibecchi comici con la moglie Luisella, zio Peppe spiega punto per punto il ruolo ben preciso che i suoi pastori assumono: uno status sociale, un mese dell’anno, un mestiere. Un sentimento.
Così Gennarino si trova improvvisamente catapultato al centro del grande palcoscenico della vita, curioso come solo i bambini sanno essere e stupito sempre di più dai racconti dello “zio”. A bocca aperta, come il pastore della meraviglia, il preferito di Peppino, punto cardine dell’intera vicenda che spalanca le braccia al cielo, sazio di gioia.

Ti svelo un segreto. È quello stupore così puro, il sapersi meravigliare delle cose che ci circondano, a far girare ancora il mondo.
Non importa quanto grandi o piccole esse siano.
Per il pastore era la nascita di Gesù. Per Gennarino, forse, la visione di un piatto di struffoli.

Non voglio dirti come finirà la storia. Anzi, più che altro, non posso.
Perché questo libro racconta di un viaggio.
Quello attraverso la fede, che tu sia credente o meno.
Della cultura napoletana, che si tramanda di generazione in generazione.
Di Gennarino, che imparerà l’arte della meraviglia, e di zio Peppe, che forse saprà emozionarsi di nuovo.
E, prima ancora che tu possa rendertene conto, diventerà anche il tuo, alla fine del quale riscoprirai qualcosa che pensavi di aver dimenticato.
Quindi, a Natale, regalati questo libro. La penna di Gennaro Matino saprà guidarti con una delicatezza infinita, tenendoti incollato alle pagine nonostante la vista offuscata. E non sarà per la vecchiaia stavolta, come continua a sostenere zio Peppe.

Che tu possa trovare quello che cerchi, se sei in cerca di qualcosa.
E, soprattutto, che i tuoi occhi siano sempre carichi di meraviglia.

Ilaria Aversa

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Ilaria Aversa

Classe 1996, Ilaria Aversa nasce a Sorrento in un lunedì di giugno. Fortemente convinta che la pasta sia il suo unico credo, si è laureata in Storia dell'Arte, dimostrando di sapersi concentrare ed impegnare seriamente, ogni tanto. Ama prendersi poco sul serio, infatti la sua massima più ricorrente è "Almeno sono simpatica". O, almeno, lo spera.
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