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Come divorziare facile

di Fabio Avitabile

Il divorzio veniva approvato in Italia con l. 898 del 1 dicembre 1970, nota come l. Baslini-Fortuna. La rivoluzione copernicana nel diritto di famiglia fu possibile grazie alle larghe intese del Partito Radicale, Partito Liberale, PSI, PCI. Nonostante il brillante risultato in Parlamento, il partito anti-divorzista di ispirazione cattolica (DC) richiese il referendum abrogativo del testo di legge, culminato infine nella vittoria dei NO in data 12 maggio 1974. Da allora non si sarebbe mai più messo in discussione l’istituto giuridico.

1. La separazione, prodromo del divorzio
Le richieste di divorzio sono aumentate a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, contestualmente alla transizione dalla famiglia patriarcale al nucleo bi-genitoriale, non più esercente potestà, quanto responsabilità genitoriale nella cornice dell’affidamento condiviso dei figli, che da eccezione diviene regola. Prima della l.55/2015 il divorzio richiedeva il decorso di tre anni di separazione durante i quali i coniugi non erano più obbligati alla coabitazione e alla fedeltà.

2. La riforma del divorzio breve
La l.55 del 6 maggio 2015 ha finalmente segnato una svolta epocale nella dissoluzione del matrimonio, grazie all’istituzione del divorzio breve. Il testo affonda le sue radici in un dibattito parlamentare perdurante dal 2012. Allo stato attuale i coniugi dovranno maturare solo 6 mesi di separazione consensuale o 1 anno di separazione giudiziale, per conseguire l’agognata sentenza divorzile.
La riforma, con lo scopo di deflazionare i ricorsi al Tribunale competente a norma dell’art 706 CPC, ha disegnato una procedura di separazione alternativa grazie all’accordo di negoziazione assistita da due avvocati. In aggiunta, è possibile divorziare senza l’assistenza di un legale, purché la coppia non abbia figli minori o maggiorenni bisognevoli di tutela, o sia implicata in una trama di trasferimenti patrimoniali.

3. Riflessioni conclusive
Il recente testo di legge potrebbe ricevere nel medio-lungo periodo di sperimentazione una consistente risposta sociale, grazie all’accelerazione dei tempi di scioglimento del coniugio, oltre che la riduzione dei costi procedurali.
Non è un caso che nel medesimo anno anche il Romano Pontefice abbia avallato la modifica del Codice Canonico in materia di annullamento del matrimonio religioso, aprendo a inediti scenari convergenti con l’evoluzione (o involuzione a seconda dei punti di vista) della società civile.

La Redazione

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