Bacoli è tra le 23 finaliste per la Capitale Italiana della Cultura per il 2028

Sebbene attualmente sia in corso la selezione, Bacoli festeggia la sua posizione tra le 23 finaliste come Capitale Italiana della Cultura per il 2028.
Dopo l’elezione de L’Aquila come Capitale italiana della Cultura 2026, Bacoli – ma con lei, l’intera Campania – festeggia la sua posizione tra le 23 finaliste per Capitale Italiana della Cultura per il 2028: “È appena arriva l’ufficialità! Bacoli è stata inserita dal Ministero della Cultura tra le 23 città che concorrono per la Finale. Ed è già un’enorme soddisfazione. Perché c’è anche il nostro progetto come Capitale Italiana della Cultura per il 2028. Con il nostro logo. Con il nostro slogan. ‘Il futuro parte da una scossa’. Per una comunità che resiste, come accade in tante aree nazionali. Qui, lo facciamo nonostante la terra che trema. Qui, lo facciamo da millenni.
Abbiamo scritto un progetto appassionante. Perché è il frutto della collaborazione che da anni portiamo avanti con la società civile, le istituzioni, le associazioni. È il frutto di una rete che trova in Bacoli un punto di congiunzione per valorizzare temi e prospettive comuni. Tantissimi comuni a sostegno. Tanti enti, tante eccellenze di ogni campo della cultura. Attenderemo dicembre, per conoscere le dieci finaliste che si contenderanno il titolo. Ma già il percorso è appassionante. Tenetevi pronti, abbiamo settimane ricche di cose da fare insieme a tutti voi.


Perché Bacoli Capitale Italiana della Cultura 2028 vuole essere patrimonio collettivo. Una comunità in cammino. Eruzione culturale. Sisma delle coscienze. Andiamo a viverci questo sogno. Un passo alla volta”, leggiamo sul comunicato social del Sindaco bacolese Josi Gerardo Della Ragione.
Bacoli e il suo progetto di candidatura
“Il futuro parte da una scossa”, il titolo del progetto si preannuncia e si presenta come un cuore pulsante per la città partenopea al centro dei temuti e affascinanti Campi Flegrei. Dove altri sarebbero scappati, i napoletani hanno deciso di costruire, a volte seppur inconsciamente: hanno investito in secoli di cultura e di lotte per la libertà di sentirsi terra di nessuno o terra di tutti. Bacoli ha deciso di investire nel suo patrimonio, in quello dei Campi Flegrei, in quello di una terra che si muove, che sussulta, che respira, che nonostante tutto è casa.
“Ci sostengono! Il Teatro Bellini, la Camera di Commercio, il Giffoni Film Festival, l’Unione degli Industriali e la Città Metropolitana di Napoli hanno deciso di appoggiare la candidatura di Bacoli come Capitale Italiana della Cultura per il 2028. Hanno inviato la loro adesione ufficiale al progetto. Una partecipazione assolutamente impensabile fino a qualche tempo fa. E che oggi vede la nostra città come punto di riferimento sempre più virtuoso. Tutti con Bacoli. (…) Una rete enorme. Insieme, viviamoci questo sogno. Un passo alla volta”.
Capitale Italiana della Cultura e criteri di valutazione
L’iniziativa “Capitale italiana della Cultura” è stata istituita nel 2014 con il decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, sulla falsa riga della più datata iniziativa “Capitale europea della cultura”.
I criteri di valutazione per la selezione delle candidature avviene sulla base dei seguenti criteri – così come riportato dal Ministero della cultura: a) coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio, nonché coordinamento e sinergia degli interventi proposti; b) efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, in termini di crescita della domanda e dell’offerta culturale; c) previsione di forme di cofinanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio, da attuarsi nel rispetto della vigente normativa in materia di appalti e terzo settore.
Seguono poi, d) efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l’attuazione sostenibili del progetto contenuto nel dossier di candidatura e per il monitoraggio dei risultati; e) innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità; f) capacità del progetto di incrementare l’attrattività turistica del territorio, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze;
E poi, g) realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività; h) coerenza del cronoprogramma; Ministero della cultura DIPARTIMENTO PER LE ATTIVITA’CULTURALI i) effetto di ‘completamento’, inteso quale capacità di favorire la piena realizzazione di progetti già avviati ma non ancora conclusi; j) coerenza degli obiettivi del progetto con quelli stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
Una sfida, ma anche uno sprono per una città che punta a valorizzare il suo patrimonio culturale locale (arte, storia, tradizioni, beni materiali e immateriali) per renderlo motore di sviluppo locale; che mira a incrementare l’attrattività turistica del territorio attraverso la collaborazione pubblico/privato, co-finanziamento, rete di soggetti locali (enti, associazioni, scuole, imprese culturali). Bacoli è “la resilienza di un popolo che non molla, ma resta e unito, costruisce e tesse reti!” Bacoli “semina armonia, esplode di cultura e di colori arrivando ovunque!”
Antonietta Della Femina
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