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I segreti di Firenze: una passeggiata tra arte, storia e curiosità

Firenze è una città d’arte e di storia senza tempo, capace di raccontarsi anche nei piccoli dettagli. In questa gallery vi accompagno tra le sue stradine, le sue piazze e i suoi monumenti, svelando curiosità che spesso passano inosservate.

Cominciamo da Piazza Santissima Annunziata, dove si trova l’Ospedale degli Innocenti, il primo orfanotrofio d’Europa, costruito a partire dal 1419. I medaglioni con i bambini che decorano la facciata sono una delle immagini più iconiche di Firenze: ogni neonato avvolto nelle fasce simboleggia gli “innocenti”, cioè i bambini abbandonati che venivano accolti dall’ospedale.

Al centro della piazza si trova il monumento equestre di Ferdinando I de’ Medici. Avvicinandosi al basamento, si scoprono 91 piccole api bronzee, 90 operaie e un’ape regina, disposte in cerchi concentrici. Le api rappresentano il Granduca e il popolo fiorentino. Contarle tutte è diventata una sfida popolare: si dice che chi riesce a farlo senza sbagliare sarà baciato dalla fortuna!

Proseguendo verso il Duomo, vale la pena fermarsi un attimo e dare uno sguardo in basso. Sul pavimento della piazza, una lastra bianca di marmo segna il punto esatto in cui, nel 1601, cadde la famosa palla di Verrocchio dalla lanterna della cupola. Colpita da un fulmine, la sfera di rame dorato precipitò con un boato che fece tremare la città. Non ci furono vittime e dopo l’incidente, la sfera venne restaurata e collocata nuovamente nel 1602, dotata di un parafulmine per evitare che un simile evento si ripetesse.

Passeggiando tra le vie del centro, all’angolo tra via Cavour e via de’ Pucci, si nota un grande scudo in rilievo. Pur essendo privo di colori, il rilievo richiama chiaramente lo stemma dei Medici, tradizionalmente composto da cinque palle rosse su fondo oro e una sesta palla blu in alto, decorata con tre gigli d’oro. Il numero delle palle è oscillato nel tempo, passando da undici nella versione più antica a sette, fino a stabilizzarsi nelle sei che conosciamo oggi. La loro interpretazione è tutt’altro che univoca: per alcuni rappresentano monete d’oro, in ricordo delle origini bancarie della famiglia; secondo altri, sarebbero ispirate alle borchie metalliche che ornavano gli scudi dei cavalieri medievali. Una leggenda medievale racconta invece che si tratta delle impronte lasciate dal gigante Mugello sullo scudo di Averardo de’ Medici che lo avrebbe sconfitto al seguito di Carlo Magno.

Raggiungendo il complesso della Basilica di Santa Maria Novella ritroviamo la prima farmacia storica d’Europa ancora attiva, che produce ancora oggi rimedi erboristici e profumi secondo antiche ricette medievali. La farmacia è riconosciuta non solo per la sua attività secolare ma anche e soprattutto per l’unicità dei suoi locali storici che possono essere visitati anche come museo.

Passeggiando ancora, si arriva in Piazza della Repubblica, cuore della città sin dall’epoca romana. Oggi la piazza è animata da artisti di strada, spettacoli improvvisati e dalla giostra storica che rallegra grandi e piccoli. Un tempo, in quest’area sorgeva il Mercato Vecchio, con le sue logge e botteghe medievali: tra queste la Loggia del Pesce, ricostruita in Piazza dei Ciompi.

Concludiamo la passeggiata in Piazza della Signoria, sotto la loggia dei Lanzi, davanti al celebre “Perseo con la testa di Medusa” di Benvenuto Cellini. Guardandolo bene, sul retro della testa di Perseo, proprio sotto l’elmo alato, si può scorgere un volto barbuto: è l’autoritratto di Cellini, una firma eterna e invisibile ai più, ma che ancora oggi rappresenta uno degli indizi segreti più ricercati dagli appassionati di arte e dai visitatori curiosi. 

Martina Brunelli

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Martina Brunelli

Sono Martina e la macchina fotografica è la mia compagna di viaggio e di passeggiate. Mi piace osservare il mondo attraverso la sua lente e cogliere i piccoli e grandi dettagli della realtà che ci circonda. Con i miei scatti cerco di dar voce al mio modo di osservare e vedere, cogliendo dettagli, emozioni e frammenti di realtà.
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