Women on Web, garantire pillole abortive in modo sicuro

Non in tutti i paesi è facile poter abortire: ci sono posti in cui non è possibile farlo, altri, invece, come in Italia, dove è legale ma le persone che chiedono un’IGV hanno ugualmente difficoltà a causa di ostacoli sanitari, sociali ed economici.
Per far fronte a queste difficoltà, sono nate organizzazioni come Women on Web, una no-profit fondata dalla dottoressa Rebecca Gomperts nel 2005, e da quel momento garantisce l’accesso a un aborto farmacologico sicuro in quasi 200 Paesi, fornisce supporto a chi affronta difficoltà per accedere all’aborto, anche in Italia.
Women on Web è nata per facilitare l’accesso a un aborto sicuro negli Stati in cui è illegale o limitato, estendendosi di conseguenza in Paesi dove è legale ma possiede comunque degli ostacoli, e spedisce le pillole abortive per posta grazie a un servizio di telemedicina.
È una pratica che lo stesso OMS classifica come “aborto sicuro”, a differenza di quelli autogestiti acquistando farmaci sul mercato nero e con supervisione medica assente.
Chi accede al sito di WoW deve innanzitutto compilare un questionario con alcune domande sullo stato di salute, che viene poi esaminato dal personale medico. Tramite e-mail l’helpdesk spedisce le istruzioni da seguire per l’assunzione dei farmaci e le pillole verranno spedite nel giro di 24 ore.
Durante il percorso viene messo a disposizione un supporto emotivo, se necessario, e sanitario, nel caso in cui ci dovessero essere delle complicazioni, che però avvengono solo nel 3% dei casi.
Sul sito si può, infatti, leggere: “Entrambi i farmaci sono più sicuri dei comuni antidolorifici domestici e sono presenti nell’Elenco dei Farmaci Essenziali stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità” e possono essere usati entro le prime 11 settimane di gravidanza.
Women of Web chiede una donazione tra i 70 e i 90 euro – ma nel caso in cui una persona non può permettersela, il servizio è gratuito – così da dare la possibilità ad altre persone di accedere a questo tipo di supporto.
Le pillole abortive possono essere richieste anche per un utilizzo futuro in prospettiva di superare in anticipo gli ostacoli all’accesso all’aborto, anche se il servizio non è disponibile in Italia.
Irene Ippolito
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