Man Ray: sogni in esposizione a Milano

A settembre, Palazzo Reale di Milano ospita una grande retrospettiva dedicata a Man Ray, figura chiave delle avanguardie del Novecento. Fotografo, pittore, regista e visionario, Man Ray ha saputo trasformare la realtà in immagini che ancora oggi sorprendono per freschezza e potenza.
La mostra raccoglie scatti celebri e opere meno note, attraversando il suo percorso dal dadaismo al surrealismo, dalle collaborazioni con Duchamp e Picasso alle fotografie iconiche di muse come Kiki de Montparnasse. Ogni opera sembra sospendere il tempo: gli oggetti si animano, i volti diventano enigmi, i dettagli si fanno poesia. La fotografia, nelle sue mani, diventa linguaggio libero e sperimentale, capace di catturare l’invisibile.
Visitare questa esposizione è come entrare in un sogno lucido, in cui la logica si incrina per lasciare spazio al mistero e all’immaginazione. La retrospettiva non è solo un viaggio nella carriera di un artista, ma un invito a ripensare il nostro modo di guardare: oltre l’apparenza, oltre la convenzione. Un’occasione per riscoprire non solo Man Ray, ma anche la nostra capacità di lasciarci sorprendere e di guardare il mondo con occhi nuovi, più curiosi e più aperti.
Chi è Man Ray?
Man Ray, pseudonimo di Emmanuel Radnitzky, è stato uno dei protagonisti delle avanguardie artistiche del Novecento, noto per la sua poliedricità e per l’approccio sperimentale in pittura, fotografia, scultura e cinema.
Nato il 27 agosto 1890 a Filadelfia da una famiglia di origine ebraica russa, Man Ray si trasferì con i genitori a Brooklyn, New York, all’età di sette anni. Cambiò il suo cognome in “Ray” da giovane, probabilmente per evitare discriminazioni. Iniziò la sua carriera artistica come pittore, ma divenne celebre soprattutto come fotografo e cineasta d’avanguardia. Fu una figura centrale nei movimenti Dada e Surrealista, influenzando profondamente l’evoluzione dell’arte moderna.
Lucia Russo