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Filie, ossia le cose che amiamo

La parola greca «filia» significa letteralmente amore profondo, fascinazione o attrazione per qualcosa. Le filie sono tutto ciò che ci spinge ad esplorare il mondo e ad apprezzarne tutti gli elementi, anche i più scontati.

Le filie sono tante e ognuno di noi prova amore o sperimenta una forte fascinazione per qualcosa di diverso. A volte appaiono strane, altre volte sono naturali, quasi banali.

Le filie sono l’esatto contrario delle fobie, delle nostre paure più recondite e ancestrali: se le fobie spingono ad allontanarci da qualcosa, le filie spingono ad avvicinarci. Vediamo quali sono le più comuni.

  • Talassofilia.
    È l’attrazione profonda per il mare e il suo ambiente tranquillo, pacifico e misterioso. Un talassofilo è magneticamente attratto dall’oceano e dal mare, intimamente legato alle brezze e alla vita marina. Non è un caso, dato che la vista del mare ha proprietà rilassanti e calmanti, un impatto positivo sulla vita e sulla salute psicofisica di chi ne assorbe le potenzialità.

  • Opacarofilia.
    È l’amore incondizionato per i tramonti. Opacare significa letteralmente “ombreggiare”, “oscurare”: è il momento della giornata in cui il sole tramonta, cala la sera e la giornata inizia a tingersi di rosso, poco prima che arrivi il buio della notte. È un momento suggestivo, in cui si sperimenta un senso di pienezza, di romanticismo e di continuità: dopo il tramonto c’è la notte, e poi ancora l’alba. Il ciclo si ripete, con serenità.

  • Neofilia.
    È l’indomabile attrazione verso le novità e l’esplorazione di cose sconosciute, nuove. Questa caratteristica, a volte, diventa un vero e proprio tratto del carattere che spinge (anche compulsivamente e morbosamente) alla ricerca di esperienze, situazioni e persone nuove.

  • Gastrossofilia.
    È la passione per scoprire, conoscere, comprendere e assaporare le diverse cucine del mondo. Anche se la presenza di numerosi ristoranti etnici nelle città è un vantaggio, il vero gastrossofilo ama viaggiare, sperimentare e imparare le diverse arti culinarie direttamente sul posto. Spesso, infatti, sono dei grandi viaggiatori.

  • Hodofilia.
    È l’amore per i viaggi su strada e l’esplorazione di nuovi percorsi.

  • Nubifilia.
    È l’attrazione e il fascino per le nuvole e i loro cambiamenti. Le nuvole, infatti, cambiano forma continuamente e, senza grandi sforzi di immaginazione, è facile ritrovarsi ad associare alle loro nuove sembianze oggetti, persone e animali. Non è un semplice passatempo, ma un gioco di immaginazione che fa bene alla creatività, promuove il benessere e stimola la fantasia.

  • Xenofilia.
    Questo termine è molto particolare, ed indica l’attrazione verso ciò che è diverso rispetto la propria cultura d’origine. Rappresenta quindi la tendenza a privilegiare persone, prodotti, cibi, parole, abitudini non proprie. Ma è anche la tendenza di alcuni animali a cercare rifugio in nidi o tane costruiti da animali di altra specie. Questa parola ha un opposto ben conosciuto, ossia xenofobia, la paura del diverso: rappresentano entrambe due princìpi etici, politici e di attivismo. Se il primo abbraccia le culture e gli usi del mondo, il secondo è una forma di razzismo, di discriminazione e di odio verso gli stranieri.

  • Selenofilia.
    Selene è la luna, e la selenofilia rappresenta l’amore o il fascino verso la luna e le sue fasi.

  • Biofilia.
    Ultima ma non per importanza, la biofilia è la fascinazione verso la natura che ci circonda. Possiamo tradurla come “amore per la vita” oltre che amore per la natura, intesa come insieme completo di animali, piante, funghi, rocce, aria, acqua, suolo, minerali e così via. L’uomo ha trascorso la maggior parte della sua evoluzione a stretto contatto con la natura: la nostra fisiologia e la nostra psicologica sono perfettamente adattate ad essa, anche se a volte ce ne dimentichiamo nella frenesia delle città e degli spazi urbani.

Qual è la tua filia?

Elisabetta Carbone

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Elisabetta Carbone

Elisabetta Carbone è psicologa clinica e sessuologa con orientamento sistemico-relazionale. Si occupa di relazioni, identità, narrazioni individuali e familiari, con uno sguardo attento alle dinamiche culturali e sociali che attraversano la psiche. Fondatrice dello studio Oikos, scrive di salute mentale con un linguaggio accessibile ma rigoroso, costruendo ponti tra psicologia e società. Vegetariana convinta, non fa un passo senza Teo, il suo inseparabile compagno a quattro zampe.
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