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Priscilla: la triste storia di un amore disilluso firmata Sofia Coppola

L’attesissimo film sulla storia Priscilla Presley diretto da Sofia Coppola, è arrivato nelle sale italiane a partire dal 27 marzo 2024. Ecco la nostra recensione.

Il film Priscilla, che racconta l’infelice relazione tra Priscilla Beaulieu e il famigerato coniuge Elvis Presley, è arrivato nelle sale italiane dopo ben quattro mesi dall’uscita negli USA.

La pellicola biopic diretta dalla regista Sofia Coppola, è stata presentata in concorso all’80° Mostra internazionale del cinema di Venezia, con un’accoglienza più che positiva da parte della critica e del grande pubblico.

Siamo nell’anno 1959, ed è qui che conosciamo la nostra protagonista (interpretata dall’attrice Cailee Spaeny) – appena adolescente – poco prima del suo incontro con Elvis (Jacob Elordi) ad una festa.

Non passerà molto tempo prima che la loro frequentazione – che vista dagli occhi della giovane si presenta come un vero e proprio primo amore adolescenziale – si spogli di tutte le illusioni. La vita nella maestosa residenza del re del rock Graceland, a Memphis, si rivelerà ben presto diversa da ciò che Priscilla aveva sempre sognato.

Le sue memorie ci mostrano i lati nascosti di un Elvis spesso manipolatore e infedele, dai modi a tratti violenti, che negli anni ha trasformato la giovanissima donna in una “bambola”, modellata a suo piacimento, quasi come fosse un suo accessorio, una specie di trofeo.

Il suo amore e la dedizione nei confronti di Elvis, porteranno Priscilla a cambiare tanto di sé stessa, fino a perdere la luce negli occhi che l’ha sempre contraddistinta, sentendosi intrappolata in quella che a detta del King è “la vita che tutte vorrebbero”.

Priscilla racconta infatti di un desiderio profondo e della frustrazione di una ragazza infelice, che si sente intrappolata in una vera e propria “gabbia dorata”. Difatti, fin dall’inizio del film, la fotografia si mostra cupa, caratterizzata da colori spenti, soprattutto nell’ambientazione della camera da letto dei coniugi, che in più punti si rivelerà tutt’altro che un felice “nido d’amore”.

Inevitabile qui è il confronto con il personaggio di Maria Antonietta – dal film omonimo sempre diretto da Sofia Coppola – dal momento che sia lei che Priscilla, vengono catapultate in una realtà più grande di loro stesse, una vita a cui non sono mai state abituate prima di allora. Inoltre, entrambe sono caratterizzate da un cambiamento estetico, che le porterà soprattutto a un cambiamento del loro essere, poiché plasmate per volontà degli altri.

Il cambiamento definitivo di Priscilla e la sua emancipazione avverranno in due momenti chiave della pellicola, ovvero il suo primo rapporto sessuale con Elvis e la nascita della figlia Lisa Marie. Questi due eventi danno alla protagonista quasi una nuova consapevolezza della sua vita, rendendola conscia di quello che sta vivendo e portandola alla “liberazione”, attraverso la separazione dal marito. Il sesso quindi – come anche per Maria Antonietta – si presenta come una forma di emancipazione, che porterà Priscilla a tornare ad essere finalmente sé stessa.

Ilaria Perris

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Ilaria Perris

Classe 2003, cinefila, sognatrice e napoletana. Studentessa di cinema e audiovisivo all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Appassionata di letteratura, arte, critica cinematografica e musica. Credo fortemente nel potere e nella libertà della scrittura e della corretta informazione.
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