Arte & CulturaPrimo Piano

Le Donne del quartiere di Forcella: Sirene, Signore e Signorine

Il 16 marzo presso il Teatro “Cinema Ariston” di Mondragone si è tenuto grazie all’Associazione per i diritti delle donne “Eva è vietato astenersi”, uno spettacolo tutto al femminile. Uno spettacolo ideato e curato da Marina Rippa e presentato da “Femminile Plurale”. 

Debuttato a Napoli nel 2019 è stato possibile vederlo anche a Mondragone. 

Ancora oggi, nel 2024 è possibile ritornare nei meandri (oscuri) per quanto riguarda le donne, nel 1600 o nel 1800, poiché sentiamo ancora la parola come “Femminicidio’’. 

È diventata una tradizione. È una tradizione opprimere, soffocare, la Donna. È una tradizione il patriarcato.

Non è di questo che voglio parlarvi, voglio parlarvi dello spettacolo che, a mio parere è stato strutturato in un modo innovativo. 

Luci soffuse, telefoni spenti e silenzio. La platea immersa nell’oscurità, immersa con lo sguardo a guardare le donne che catalizzavano il pubblico. 

Ogni donna diventava un soggetto parlante. Sulle scalinate del Cinema prendevano posto, acquisivano uno spazio, a loro negato, ai loro tempi. Si è parlato di Napoli ma soprattutto delle Donne che hanno vissuto o transitato in questo luogo. 

Adriana Basile, Giovanna I D’Angiò; Diana De Rosa; Enrichetta Caracciolo; Artemisia Gentileschi; Sirena Parthenope; La Madonna delle Scarpette; Luigia Sanfelice. 

Questi sono nomi, volti e corpi parlanti, ma ce ne sono ancora tante altre di donne che hanno “presenziato” allo spettacolo.

Colpisce l’abbigliamento utilizzato dalle protagoniste: giacchette di ogni colore diverso, quasi come a voler dire che, su quelle scalinate e sul palco, fossero Vive e non morte.

Ogni donna su quel palco ha narrato la sua storia, usato la propria voce. 

Calpestate, ammazzate, oscurate, questo è il modus operandi sul corpo femminile. E ci sembra lontano, vero?

Invece l’eco di tutto questo è ancora molto vicino e onnipresente. 

L’uso delle Luci soffuse è stato un tentativo di far emergere solo il corpo delle Sirene, Signore, Signorine. 

Un modo per far emergere quelle donne che ai loro tempi sono state oscurate. 

Uno spettacolo che probabilmente ha fatto scatenare un dibattito nelle coscienze delle persone presenti in platea. (spero). 

Le donne presentate allo spettacolo sono figure leggendarie, mitologiche e figure reali che hanno avuto a che a fare con la città di Napoli, figure femminili oscurate e spesso dimenticate. 

Una serata diversa ma soprattutto una serata che ha fatto riflettere. Una serata che è stata possibile prendere vita grazie all’Associazione Eva vietato Astenersi. Una serata che ha permesso la platea riempirsi, purtroppo pochi giovani erano presenti, ma l’importante è lottare per far sì che avvengano più spettacoli di questo tipo, in un paese come Mondragone. 

E ora immaginate di sentire una Sirena prendere vita sul palco, la Sirena di Parthenope. 

Emilia Pietropaolo

Leggi anche: “Siamo La Chimera, ma non siamo un’utopia”: il teatro che unisce e costruisce

Emilia Pietropaolo

Emilia Pietropaolo, laureata in Lettere moderne, attualmente si sta specializzando in Filologia Moderna alla Federico II. Ama da sempre la letteratura slava e quella balcanica. Collabora con le case editrici, scrive per Bibliovorax e per il foglio letterario. Collabora con le case editrici, scrive per Bibliovorax e per il foglio letterario. Ama mangiare e parlare di Fedya M. Dostoevskij.
Back to top button