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“Siamo La Chimera, ma non siamo un’utopia”: il teatro che unisce e costruisce

La Chimera è una compagnia teatrale nata nel 2022. Il nome deriva dalla figura mitica del gargoyle e significa “sogno vano, illusione, utopia”; ma in questo caso è una forma ossimorica, perché La Chimera trasforma i sogni in realtà. 

Quali sogni?

In primo luogo, quello di tornare in scena dopo lo stop imposto dalla pandemia. La data di fondazione della compagnia, infatti, non è casuale: il 2022 è l’anno che ha inaugurato la rinascita di tutte le attività artistiche. La Chimera è l’emblema della voglia di rivivere.

In secondo luogo (ma non per importanza), il sogno di dar voce a ragazzi tra i 9 e i 37 anni che nutrono una forte passione per le arti, ma che studiano o lavorano in ambiti lontani da questo mondo, per ragioni economiche o di altra natura. 

In fase di audizione non è stato richiesto un curriculum, né determinati canoni estetici (come spesso accade nel settore); la selezione è avvenuta sulla base del talento innato, dell’inclinazione e delle qualità umane che ciascun aspirante attore ha dimostrato di possedere. 

Nel cast solo cinque persone, tra ballerini e cantattori, seguono o hanno seguito corsi specifici; tutti gli altri sono artisti amatoriali.

La Chimera si fonda sul principio dell’inclusività, ragion per cui è stata data una possibilità a chiunque avesse una forma d’arte da offrire. Paradigmatici i casi di due elementi dell’ensemble: il ballerino e coreografo Giuseppe Guercia che nonostante le difficoltà legate alla sua sordità è un importante punto di riferimento per l’intero corpo di ballo; Mariavittoria Paolella, eccezionale ginnasta di soli 9 anni.

La Chimera è una compagnia diversa dalle solite, definibile piuttosto come un “progetto”, scaturito esclusivamente dall’amore spassionato per il teatro, la musica e le arti affini. 

Dietro le intenzioni dei fondatori non ci sono velleità economiche né la brama di salire sui grandi palcoscenici, ciò che conta è che tutti i membri del gruppo si sentano liberi di esprimere sé stessi e le proprie idee. Non è la solita frase fatta che mira ad accaparrarsi la stima dell’opinione pubblica: lo dimostra la decisione, presa all’unanimità, di  rinunciare all’eventuale compenso individuale per creare un fondo cassa che consenta di esibirsi insieme anche in futuro

Nella Chimera confluiscono le inclinazioni, le doti e le passioni di 18 giovani che insieme formano un tutt’uno armonico, un ingranaggio in cui ogni componente è indispensabile e insostituibile alla realizzazione di un  sogno comune. 

Trattandosi di un progetto autoprodotto, nessuno si limita a svolgere le mansioni relegate al proprio ruolo: uno degli attori, Salvatore Couturier, che nella vita lavora come sarto, si è proposto di realizzare i costumi; Anna Barone e Sarah Petrazzuolo, arrivate in compagnia come ballerine, si sono offerte di curare le coreografie; parte del cast, incluso il corpo regia, si sta dedicando a pieno ritmo all’allestimento delle scenografie. Tutti, persino alcuni familiari, apportano il proprio aiuto come meglio possono con grande collaborazione e zelo. 

Giovanna Alaia, Antonio Alaia, Domenico Savio Ardizio, Lorenzo Molitierno, Antonio Sdino, Salvatore Esposito alias Couturier, Carmen Miranda, Giuseppe Guercia, Anna Barone, Laura Mariniello, Adriana Iervolino, Simone Schiavo, Davide Porricelli, Giuseppe De Falco, Vincenzo Folmi, Rosa Chiara Paolella, Mariavittoria Paolella, Giuseppe Galdiero: questi sono i nomi dei componenti del cast artistico e tecnico che stanno dando anima e corpo per mettere in scena lo spettacolo teatrale TRA LE LUCI DELL’UNIVERSO

TRA LE LUCI DELL’UNIVERSO è un’opera moderna, nella quale l’intreccio è interpretato mediante canzoni e danze e prevede anche brevi scene recitate accompagnate dalla chitarra di Vincenzo Folmi, per una performance ancora più intensa.

 Debutterà il 12 e il 13 gennaio 2023 alle 20:30, presso il Cinema Teatro Magic Vision a Casalnuovo di Napoli, per la regia di Giovanna Alaia

Abbiamo chiesto alla regista e co-fondatrice della compagnia, Giovanna Alaia, di raccontarci qualche dettaglio in esclusiva. 

«La nascita de La Chimera è avvenuta quasi per caso, parlando del più e del meno seduti al tavolino di un bar. Eravamo in tre: io e mio fratello Antonio siamo sempre stati accomunati dall’amore per il teatro, mentre il mio ragazzo, Domenico, è sempre stato attivo nello scenario musicale in quanto cantante, musicista e produttore artistico. Fantasticando sulla possibilità di mettere in scena uno spettacolo, dopo due anni di inattività dell’arte, ci siamo detti: “Sul territorio non si organizzano più iniziative teatrali no-profit ed economiche per ragazzi, perché non ci proviamo noi?”. 

Ed è così che, con il supporto di una meravigliosa Associazione culturale di Somma Vesuviana, Il Torchio, fondata da Fabio Cocifoglia (un’altra perla dello scenario teatrale locale e non), abbiamo indetto le audizioni appena tre settimane dopo. Era l’inizio di marzo 2022, il momento in cui l’Italia intera si è risvegliata dal letargo pandemico. 

Siamo rimasti sorpresi dalla fiducia che tante persone hanno riposto in noi. Gli attori e i ballerini che hanno creduto nella potenzialità del progetto ancor prima di conoscerlo direttamente. La REA Academy, che curerà make-up e hairstyle il giorno dello spettacolo e il cui supporto è un onore. Le persone esterne che vengono costantemente a seguire le nostre prove per il puro piacere di vederci lavorare e di sostenerci. Tutto questo appoggio è immensamente gratificante e stimolante

Ho desiderato con tutta me stessa questo progetto, perché oltre a voler mettere in scena lo spettacolo, volevo creare uno spazio di aggregazione e di espressione, dove potersi sentire a proprio agio in un clima di gruppo positivo e familiare. Proprio per questo le audizioni sono durate ben 4 mesi e abbiamo cambiato più volte gli interpreti di alcuni personaggi: non abbiamo cercato solo persone capaci e preparate, ma anche e soprattutto persone pregevoli sul piano umano e caratteriale, disposte a crescere insieme. 

Spesso i miei compagni mi esprimono gratitudine, perché questa esperienza li sta aiutando tanto; ma sono io in primis a doverli ringraziare, perché mai avrei pensato di costruire un gruppo così coeso e appassionato con il quale condividere e mettere in pratica quello che per me era inizialmente soltanto un sogno. Non mi ero mai vista come guida, ora invece ho un team che mi segue, mi cerca e mi appoggia. Dopo tante delusioni, è per me una grande fonte di soddisfazione. Non mi aspettavo di riuscire a trasmettere, in egual misura, l’amore che provo per la causa. 

Se mancasse uno, solo uno degli artisti del nostro ensemble, il gruppo non sarebbe lo stesso. Siamo tutti legati da un rapporto profondo e complice. Non c’è un singolo giorno di prove in cui non si rida. Ogni problema è stato sempre affrontato con immensa maturità e trasparenza: è questo uno dei punti forti del nostro collettivo».

Un aneddoto simpatico su La Chimera?

«Ce ne sarebbero tanti, ma specialmente uno ha assunto un significato ulteriore. C’è un brano cantato da Salvatore – forse uno dei più enfatici dello spettacolo – che puntualmente fa perdere la concentrazione a ballerini e cantanti. Quando parte, per un attimo si ferma la serietà del momento e ognuno improvvisa un balletto ridicolo. Non si sa come e perché si sia originata, ma ormai questa azione è diventata per noi una sorta di rituale durante le prove». 

Giovanna Alaia ha poi aggiunto una precisazione in merito al nome della compagnia: 

« La chimera è un elemento architettonico che si avvicina all’ ambientazione del nostro spettacolo: sia poiché rappresenta l’utopia che ha mosso i nostri intenti e che adesso si sta concretizzando sia poiché è una parola polisemica che designa qualcosa che si trasforma, esattamente come fa l’attore nell’indossare maschere diverse. Il termine riflette pienamente la natura del nostro progetto, tanto piacevole quanto ambizioso. Quando ci è stato detto “speriamo che non siate davvero una chimera” abbiamo capito che il nome fosse quello giusto.

Ma come recita il nostro motto: siamo La Chimera, ma non siamo un’utopia!».

L’entusiasmo e la dedizione della Chimera sono contagiosi, non si può restare impassibili davanti ad un’iniziativa encomiabile che coinvolge tanti giovani volenterosi. Uno schiaffo morale a quanti insinuano che le nuove generazioni non hanno voglia di fare niente. 

Vuoi conoscere meglio la compagnia? Segui la loro pagina Instagram e prenotati per andare ad assistere alle prove tutti i martedì e mercoledì dalle 20:30

Giusy D’Elia

Foto di Giovanni Allocca

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Giusy D'Elia

Disordinata, ansiosa, testarda, logorroica… ma ho anche dei difetti. I pregi scoprili leggendo i miei articoli! Sono Giusy D’Elia, classe 1997. Studio Filologia moderna perché credo nel valore della cultura umanistica. Ho un mondo dentro che ha paura di uscire, ma La Testata mi sta aiutando a farlo esplodere! Sono la responsabile di Tiktok.
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