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Guerra in Vietnam, come vive la popolazione dopo quasi 50 anni dalla fine del conflitto

Sono passati quasi 50 anni dalla fine della Guerra del Vietnam, conflitto cruento e di lunghissima durata. A oggi, possiamo comprendere benissimo gli effetti della liberazione dagli statunitensi.

Era il 30 aprile del 1975 quando Saigon cadde sotto i colpi dell’offensiva dei Viet Kong e delle truppe vietnamite. Era la fine di una secolare guerra di liberazione, passata dalla resistenza antifrancese e dalla divisione del Vietnam, fino ad arrivare a quella statunitense. 

La storia del Vietnam è simile a quella di molti altri Paesi nel mondo, terre di conquista e di ribellione, in cui sono avvenuti degli scenari di battaglia disdicevoli. Ancora oggi, solo a pensare alla guerra in Ucraina e a quella in Palestina, vi sono degli scenari simili a livello internazionale. Ma quando si parla di escalation militare, sembra essere impossibile non pensare a quella andata in scena proprio durante la Guerra del Vietnam.

L’enorme crescita del contingente statunitense sul territorio vietnamita, a partire dal 1964, era contraddistinta da bombardamenti condotti, specie con armi di sterminio nella parte a nord del Paese. Questi attacchi non riuscirono comunque a fiaccare la resistenza dei Nordvietnamiti, fortemente equipaggiata dall’URSS e dalla Cina comunista. A partire dal 1968, poi, passarono addirittura al contrattacco, proprio durante il periodo in cui in tutto il mondo si estendevano manifestazioni di forte opposizione a ogni tipo di guerra.

A guidare e dare folclore all’antagonismo politico c’era il movimento portato avanti dagli hippies, ovvero i figli dei fiori. Erano noti per far nascere delle idee di controcultura giovanile e di diserzione dal servizio militare, divulgate a partire dagli anni ‘60 del XX secolo negli States e che sono riuscite a farsi spazio in Europa e in vari Paesi del mondo.

Dopo la liberazione di Saigon, atto finale della campagna militare portata avanti da Ho Chi Minh, venne realizzata una riunificazione del Vietnam in un solo Stato socialista, sotto la direzione del Partito Comunista. Il 25 aprile del 1976 venne proclamata la Repubblica Socialista e si diede fine a una delle fasi maggiormente travagliate di tutta la storia del Paese. Secondo le stime, persero la vita in questa guerra ben 58.000 soldati statunitensi e 600.000 soldati vietnamiti.

A oggi, questo spettacolare Paese situato nel sud-est asiatico è divenuto un emblema internazionale di crescita economica, giacché nel 2023 è stato riconosciuto dalla Banca Mondiale come una delle economie maggiormente dinamiche presenti in Asia. Nonostante la situazione globale non sia fra le più rosee, la crescita del Pil vietnamita è stata attestata al 6,3% (Fashionmagazine.it). 

Il Vietnam è visto come la nuova tigre del Sud-Est asiatico grazie alla crescita record dell’economia, e il suo mercato è molto ambito da parte dei grandi marchi internazionali come Dior, Louis Vuitton e tanti altri ancora, dato che è visto come la nuova frontiera per i super ricchi.

Le scelte del governo socialista sono state giuste in questi ultimi anni e hanno favorito anche un’integrazione con il commercio globale. In tal modo, sono state alleggerite alcune regole interne e i costi, così da poter avviare delle nuove imprese, capaci di poter investire in capitale umano e infrastrutture.

Michelangelo Loriga 

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La Redazione

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