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Parigi 2024, organizzazione tra dubbi e polemiche

Ormai non ci è estraneo che, al giorno d’oggi, ci siano polemiche e mille dubbi sull’organizzazione di un evento sportivo su larga scala.

I tempi cambiano, le necessità pure, e le scelte etiche per poter svolgere eventi importanti sono necessarie affinché non si vada a danneggiare l’ambiente circostante e le persone che vi lavorano.

L’abbiamo visto con i Mondiali di calcio 2022 in Qatar e con le Olimpiadi Invernali 2022 di quanta preoccupazione ci sia per un’organizzazione trasparente, in cui si cerca di non stressare ambiente e personale.

Preoccupazione che inizia a subentrare anche per i prossimi Giochi Olimpici che si disputeranno a Parigi dal 26 luglio 2024.

L’idea è quella di organizzare i Giochi Olimpici “più grandi della storia”, con una cerimonia inaugurale difficile da dimenticare che avverrà lungo la Senna, con gare in città da place de la Concorde al Trocadéro

I Giochi saranno, infatti, aperti non solo a chi il biglietto l’ha pagato ma anche a chi si affaccerà dai parapetti del Lungosenna per la cerimonia d’apertura o per chi, banalmente, passeggerà per la piazza sopra citata in cui sono programmate le gare di breakdance.

I temi più caldi per i parigini sono i trasporti e l’ecosostenibilità, insieme all’impennata senza sosta dei prezzi degli affitti: sono non pochi i dubbi e le domande relative allo stato di preparazione delle strutture e le scelte effettuate, alcune da considerarsi addirittura azzardate.

Senza considerare le polemiche inerenti alla fase organizzativa, dal budget che supererà ogni previsione fino ai sospetti di appalti truccati.

Insomma, Macron ha pensato ad un evento davvero in grande, dall’inaugurazione alla chiusura. Edizione dei Giochi tanto voluta dal presidente di una delle città più romantiche d’Europa a distanza di 100 anni dalla precedente, come a siglare indelebilmente i suoi 10 anni di attività.

A luglio, a Parigi, una quarantina di imbarcazioni hanno iniziato già a fare delle prove lungo il fiume. Il numero complessivo di imbarcazioni che Macron ha organizzato per il suo sogno in grande sarà da un minimo di 100 a un massimo di 180, sulle quali troveranno il posto squadre e delegazioni, ma è ancora tutto da ufficializzare.

Secondo il ministro dell’Interno, Gérard Darmanin, saranno coinvolti per la sicurezza circa 35.000 fra gendarmi e poliziotti, oltre a guardie private e reparti specializzati.

Questione molto ricorrente delle Olimpiadi odierne è quello del budget, soprattutto perché più si va avanti con gli anni e maggiori sono le probabilità che le cose vengano fatte in grande. 

Infatti, si è passati da 6,6 miliardi a 8,8 miliardi, cifra che verrà divisa tra l’ex canoista Tony Estanguet, presidente del Comitato organizzatore, il cui bilancio è di 4,4 miliardi coperto per il 96% dal settore privato e la Solideo, che si è aggiudicata gli appalti per la costruzione del Villaggio Olimpico e parte delle strutture dei giochi. Sulla seconda metà, circa 1,7 miliardi sono denaro pubblico.

La questione trasporti preoccupa davvero tanto i parigini, e il lavoro da dover fare a riguardo è ancora tanto in quanto saranno circa 10 milioni le persone che ogni giorno dovranno spostarsi da un sito all’altro per le Olimpiadi.

I mezzi di trasporto quali metro, treni, autobus e tram dovrebbero essere sufficienti, dal momento in cui presto dovrebbe entrare in circolazione un nuovo treno che collega l’aeroporto di Charles de Gaulle con il centro di Parigi, ma per i detrattori la situazione del traffico nella capitale francese sarà tragico visto che 185 chilometri della città e dintorni saranno chiusi e riservati al pronto soccorso.

Su questo fronte vi è una domanda fondamentale: le piste costruite per muoversi su due ruote da un sito all’altro, apposite per i Giochi con tanto di parcheggi per gli accreditati, saranno necessari?

Per quanto concerne gli impianti da utilizzare per le varie discipline, Macron utilizzerà impianti già esistenti e le uniche cose che verranno costruite saranno:

  1. Il villaggio olimpico;
  2. Il centro acquatico
  3. L’Arena di Porte de la Chapelle.

Il tutto ha come scadenza il 1° marzo, e al momento non sembra ci siano ritardi nei lavori.

Ci sarà tanto da discutere anche sulla partecipazione degli atleti russi e bielorussi. Per il momento, il Cio rinvierà ancora la decisione sugli inviti alle squadre dei due Paesi, anche se continua ad insistere sulla loro partecipazione come atleti neutrali.

Secondo Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, non sarà presa una decisione a riguardo prima di ottobre, mese in cui è prevista in India la 140/a Sessione del Cio, preceduta dall’Esecutivo del 12-13 ottobre.

Anche i costi dei biglietti, hotel e appartamenti privati sono molto chiacchierati per il loro prezzo esorbitante: molte persone lasciano il proprio appartamento privato per poterlo affittare a prezzi altissimi, guadagnando così una fortuna.

La fascia di prezzo dei biglietti varia da 24 a 950 euro per una decisione ben precisa: essendo la biglietteria un terzo delle entrate, raggiungendo circa 1 miliardo di euro di ricavato che bisogna generare, è necessario che molti biglietti abbiano un prezzo elevato ma affinché si dia agio a tutti di godersi lo spettacolo hanno messo a disposizione un milione di biglietti a 24 euro.

La restante parte dei 13 milioni di biglietti messi a disposizione, sarà suddivisa nel seguente modo: il 50% avrà un prezzo uguale o inferiore a 100 euro, e poco più del 90% sarà inferiore a 200 euro, mentre per gli eventi più popolari i prezzi possono arrivare a 950 euro.

Insomma, sono dei prezzi veramente da capogiro!

Nonostante ciò, a poco meno di un anno dall’evento sono stati venduti circa 6,8 milioni di biglietti, arrivando a quota 1 miliardo di euro di ricavato.

Ormai manca sempre meno all’inizio di Parigi 2024, quindi non ci resta che aspettare per vedere se il grande sogno di Macron avrà effettivamente un’organizzazione con i fiocchi o se ci saranno ancora elementi che faranno storcere il naso.

Irene Ippolito

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Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
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