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Il popolo dei Vichinghi 

I vichinghi sono un popolo di guerrieri che si sviluppa in Scandinavia tra il secolo VIII e XI d.C, periodo che coincide anche con la loro massima espansione.

In origine il termine vichingo indicava quegli uomini che si dedicavano alle attività di pirateria ed incursione, fu solo nel XIX secolo che questo nome fu usato per indicare questo popolo scandinavo.

I vichinghi erano abili navigatori e impavidi guerrieri, nel periodo che va circa dal 790 al 1100 d.C essi si espansero velocemente in Inghilterra, Irlanda, Groenlandia, Islanda, Francia, Italia, Grecia.

Scopo di questi movimenti non erano solo le azioni di pirateria, per il recupero di immediate ricchezze con i saccheggi, ma anche l’espansione delle loro rotte commerciali, conquiste di terre fertili e schiavi. 

Nelle terre in cui i vichinghi si stanziarono influenzarono fortemente le popolazioni assoggettate, lasciando testimonianze profonde della loro cultura e modi di vivere. 

L’Inghilterra fu tra i primi paesi ad attrarre i vichinghi, dopo le prime incursioni in monasteri ricchi e poco difesi, iniziarono una vera e propria opera di colonizzazione principalmente nel nord. Alcuni sovrani inglesi avevano come antenati individui appartenenti a questa stirpe. 

Altra strategia vichinga che ottenne molto successo, fu il ricatto ossia richiedere un cospicuo pagamento alle popolazioni che essi attaccavano, con la promessa di ritirarsi non appena ricevuto il pagamento.

I vichinghi arrivarono anche nel mediterraneo, le fonti infatti ci testimoniano la loro presenza in Sicilia, ma anche come mercenari al servizio dell’impero bizantino. 

Intorno al 1100 la loro potenza di espansione cominciò ad attenuarsi, e le popolazioni si divisero in regni stabili che si impegnarono a difendere e fortificare, compiendo sempre un minor numero di spedizioni. In Inghilterra con la battaglia di Hastings terminó definitivamente il loro regno.

A determinare questo mutamento fu anche il Cristianesimo, che in questo periodo inizia a diffondersi tra queste popolazioni e per poi diventare la principale religione. 

Archeologicamente i vichinghi hanno lasciato molte testimonianze che hanno aiutato a ricostruire la loro società e la cultura.

Famosissime sono le iscrizioni runiche, sono pietre incise che usavano per commemorare spedizioni o defunti. Le più famose sono sicuramente le 25 pietre con iscrizioni runiche ritrovate a Ingvar, su cui erano riportati i nomi di guerrieri che avevano preso parte ad una incursione in Russia.

Ma anche le navi, di cui i vichinghi erano abili costruttori, sono pervenute fino a noi. Erano veloci e potevano trasportare carichi consistenti sia per mare che nei fiumi, come testimonia il ritrovamento della nave di Gokstad usata come sepoltura, ritrovata in Norvegia, tra le più grandi scoperte.

Ma anche la nave di Oseberg ritrovata sempre in Norvegia, anche questa utilizzata come sepoltura, al cui interno erano presente i resti di due donne con un ricco corredo.

Ma anche come riporta la National Geographic, vi era l’uso di avere sempre con sé il celeberrimo martello di Thor, il dio guerriero, simbolo della religione vichinga, riprodotto come ciondolo, usato come amuleto e protezione. 

Elmi ed armi, come spade, lance ed asce, seppelliti molto spesso insieme ai defunti, ci forniscono un accurato quadro del mondo di combattere e di armarsi di queste popolazioni. 

Beatrice Gargiulo 

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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