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Facile dire che il mare è pieno di pesci 

La lettura è un po’ come la marea; ti travolge e ti conduce, molte volte, dove pensavi di non voler andare.

Senza trucco appena docciata, quindi, fresca. Che buono l’odore delle colazioni. Cappuccini, caffè e cornetti appena sfornati. Dovrebbero farne dei profumi. Un paio di gocce sui polsi, un paio sul collo e via, anche se, forse, dopo, rischierei di essere stomachevole. 

No, meglio di no. E poi c’è quella sensazione di conoscere qualcuno da tempo, e in realtà, non lo si conosce affatto, non lo si è nemmeno mai incontrato, ed è molto bella.

Tipo quel conoscersi tra persone che si sentono per lavoro e dopo un po’ entrano in confidenza. Oppure di quelle che si fanno su Internet, che ha reso il mondo ancora più piccolo di quanto non fosse. Già. 

Al di là delle insidie che questo tipo di conoscenze nascondono (e sono tante) a volte possono nascere dei legami veri e genuini. C’è chi dice che forse ci si è incontrati in vite precedenti, chi, invece, che sono solamente meccanismi cerebrali.

Le cause mi interessano poco, io prendo atto di questa sensazione e la racconto, a modo mio, mettendoci un po’ di leggerezza e quella bella botta di zuccheri che a colazione mi riporta in vita strappandomi allo stato comatoso nel quale mi volto ogni mattina appena sveglia. 

Non so perché, ma io, sono convinta che se proprio devo aver incontrato una persona, quella, che mi pare di conoscere da sempre, deve essere per forza successo su quella linea sottile che divide la morte post sonno e il pieno recupero delle mie facoltà concrete e non ricercate.

Resta il fatto che io davvero non lo so, come quando e perché avvenga e forse, non è poi così importante saperlo.

Siamo tanti sul treno. Curiosi, disperati, attenti. Il silenzio è sacro. Ci unisce. Mi porta l’equilibrio. Mi vedo e, ancora, mi vedo anche nell’altro. 

Quanto è brutto sentirselo dire: il mare è pieno di pesci. Non perdiamo di vista la verità. La verità è che ogni essere umano, porta con se il suo mondo, i suoi vissuti. Siamo esseri speciali. 

Restiamo in silenzio. Assorbiamo. Diamogli un senso. Sempre. 

My heart is everything I do.

Francesca Scotto di Carlo

Illustrazione di Francesca Scotto di Carlo

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Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.
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