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Il potere dei cristalli

È difficile credere ancora in qualcosa, le nostre certezze crollano sempre più spesso, rafforziamo le nostre fedi pur accettando che anche queste possono tradirci da un momento all’altro, allora cosa ci rimane?

È da un po’ di tempo che va sempre più in voga la moda della “meditazione”, certamente non nasce come moda, forse è solo un altro modo per dire “sto pregando”, così come i cristiani lo fanno col rosario in mano, altre religioni meditano con altri oggetti da cui trarre purificazione o beneficio.

Tra questi vi sono i cristalli, usati nell’atto della meditazione della religione indù, ne abbiamo uno per ogni chakra:

  1. Muladhara è il primo chakra, noto anche come chakra della radice, è posizionato tra pube e coccige. Governa l’istinto di sopravvivenza ma anche il nostro istinto. Collega le radici terrene a quelle dello spirito. Quando vi sentite apatici, senza alcuno stimolo, probabilmente è bloccato e deve essere equilibrato. Le pietre collegate a Muladhara sono quelle rosse e nere, in particolar modo il diaspro rosso, oppure agata rossa, ematite, onice nera, rubino, corniola rossa, ossidiana nera, ossidiana fiocco di neve.
  2. Svadhistana è il secondo chakra, conosciuto anche come chakra splenico. Si trova immediatamente sopra la zona pubica. Rappresenta la gioia di vivere, il piacere e le emozioni in generale. La sessualità non è vista solo come un atto riproduttivo ma anche come fonte del massimo piacere. Significa anche provare piacere nel socializzare, mantenere rapporti buoni e sani con gli altri. La principale pietra collegata è la corniola purché arancione, oppure agata di fuoco, opale di fuoco, calcedonio rosso, pietra del sole.
  3. Manipura è il terzo chakra, conosciuto anche come plesso solare. Si trova poco sotto l’ombelico e il colore dominante è il giallo. Rappresenta il potere e l’affermazione personale, è la sede dell’ego e governa il nostro intuito. Qui si annidano le nostre emozioni represse e le paure. Le pietre corrispondenti sono: ambra, crisoberillo, calcedonio giallo, occhio di tigre, quarzo citrino, agata gialla, berillo dorato, calcite gialla, pirite.
  4. Anahata è il quarto chakra, conosciuto anche come chakra del cuore. Si trova proprio all’altezza del cuore e il suo colore è il verde. È il centro dei sentimenti, dell’amore ma anche dell’ascolto. Porta anche equilibrio e consapevolezza nella vostra vita. L’amore non è inteso solo come sentimento verso gli altri, ma anche noi stessi. La principale pietra collegata è il quarzo rosa, oppure: malachite, avventurina verde, agata verde, amazzonite, crisocolla, crisoprasio, calcite verde.
  5. Vishuddha è il quinto chakra, conosciuto anche come centro della gola. Si trova nella seconda metà del collo, all’altezza delle clavicole. Il suo colore è l’azzurro. Il quinto chakra governa la capacità di comunicare, quando ci sono problemi da questo punto di vista infatti, è possibile intervenire su Vishuddha. È il centro della percezione estetica, della creatività, ma anche della connessione con altri piani della realtà. Il calcedonio azzurro è la principale pietra collegata, oppure: lapislazzuli, amazzonite, acquamarina, agata blu, calcite blu, calcedonio blu, crisocolla, celestina, opale, turchese, angelite, zaffiro e sodalite.
  6. Ajna è il sesto chakra, conosciuto anche come terzo occhio. Si trova tra le sopracciglia e qui confluiscono le tre nadi (Ida, Pingala e Sushumna). È il centro energetico del sesto senso, della realtà che va oltre la materia. È uno dei due chakra più spirituali in assoluto. Regola il funzionamento dell’ipofisi, ma anche la concentrazione e le idee. Il suo colore è il blu/viola, la pietra per eccellenza collegata al sesto chakra è l’ametista, oppure: fluorite, labradorite, moldavite, zircone, zaffiro, opale, sodalite, tanzanite, morganite, ametrino.
  7. Sahasrara è il settimo ed ultimo chakra o chakra della corona. È il nostro centro più spirituale, quello della consapevolezza più alta. È la frequenza più spirituale, allarga il nostro campo di visione ad altri mondi. Ci collega all’energia universale, a Dio. La pietra maggiormente legata a Sahasrara è il cristallo di rocca, oppure: ametista, calcite trasparente, diamante, fluorite, labradorite, pietra di luna.

A questo punto non vi resta che prendere la pietra e collocarla sul chakra di vostro interesse. Potete fare il trattamento da distesi. Chiudete gli occhi, concentratevi sul vostro respiro e visualizzate l’energia della pietra sul chakra. È lei poi a fare tutto il lavoro.

Di tutto questo ovviamente non vi è alcuna prova scientifica che, stringendo un cristallo in mano mentre si prega di guarire, possa funzionare davvero, ma d’altronde le fedi sono basate su questo: credere pur non avendo prove per farlo.


Lucia Russo

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Lucia Russo

Lucia. Amante della luce per destino: nomen omen. Tuttavia crede che per arrivare a quella luce ci sia bisogno del caos e della contraddizione, scrutarsi dentro, accettarsi e avere una profonda fiducia in sé stessi. Il rimedio a tutto il resto: una buona porzione di parmigiana di melanzane.
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