#PILLOLADICULTURAExtraPrimo Piano

Cosa c’è dell’altra parte

Perché ci viene la pelle d’oca quando ascoltiamo un brano? Frisson. Siamo esseri speciali. 

La canzone speciale in cuffia, la mia, è dei Negramaro. Un brano buttato giù di getto,  e seguito dalla voglia di chiedere e gridare ad un amico di ritornare. Ritornare vicino.

“Ero così arrabbiato che ho scritto una canzone che non avrei mai voluto scrivere, non l’avrei voluta pubblicare” ha raccontato Sangiorgi. 

Cosa c’è dall’altra parte è un brano scritto da Giuliano Sangiorgi in uno dei momenti più bui, sia a livello personale che artistico: Lele Spedicato, chitarrista della band era stato colpito da un’emorragia cerebrale, lottando tra la vita e la morte per qualche giorno e poi, fortunatamente, via al fuori pericolo.

Inizia, qui, un nuovo capitolo della storia dei Negramaro. E ancora, dopo il blitz-mob “inte e viche miezo all’ato” a sorpresa nel cuore di Napoli, la mia Napoli, i Negramaro hanno presentato ufficialmente il loro prossimo tour “…Da sud a nord”. Trattasi di soli due, eppure imperdibili, eventi live (as we are waiting for 2024) che uniscono virtualmente il Sud e il Nord d’Italia. Si parte da Napoli il 15 giugno allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli.

Il concerto allo Stadio Maradona, dacchè evento di valore culturale, sposa un’importante causa sociale a beneficio della città di Napoli. Organizzato in collaborazione con il Comune di Napoli, in coerenza con il suo progetto Napoli Città della Musica, e con la Fondazione Pino Daniele Ets.

Un concerto voluto fortemente, così come è forte la musica. Ascolteremo Napoli sotto il segno di Pino Daniele. Quanto è vero che ci manca. Quanto è vero che solo a pensarci ci acchiappa “appocundria”. 

Io l’ho capita veramente un pomeriggio di otto anni fa. In migliaia l’abbiamo capita vera veramente un pomeriggio di otto anni fa in Piazza del Plebiscito, a cantare a squarciagola se pur a casaccio le verità di Pinuccio. 

Qualcuno non ci credeva. Qualcuno ha pensato bene a quella come l’ennesima sceneggiata. Niente di tutto questo. Era tutto vero.  

C’è qualcuno che decide che non vai più bene per qualche motivo. Un giudice sovrano. Accumuli fino a determinare la svolta.

Ma in fondo, io non sono mai stata brava in matematica, ne tantomeno a fare i calcoli.

Gli unici trenta della mia vita li ho presi in sociologia e storia dell’arte. 

E poi chi se ne fotte se dall’altra parte la luce è nuova. 

Francesca Scotto di Carlo 

Leggi anche: Il mio primo amore si chiama Pino Daniele

Francesca Scotto di Carlo

Di sé dice di essere un «cumulonembi»,testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta. Fai rumore, si.
Back to top button