Primo PianoSport & Benessere

Sport urbanism, quando lo sport si ingloba con la città

In un mondo in cui è sempre più difficile fare sport in città, all’aria aperta, nuovi edifici si creano per dare spazio a grandi palestre dove potersi tenere in forma e sfogare lo stress della giornata passata.

Eppure, si sta diffondendo sempre più la voglia di praticare attività fisica all’aperto, in un periodo dove il costo della vita aumenta e con esso anche lo stress.

Partiamo col ricordare di quanto lo sport possa avere dei grandi benefici fisici s’è praticato con criterio, ma non solo: aiuta molto ad avere un maggior contatto con le persone, creando inclusività, ponendo in rilievo lo sviluppo e l’educazione dei giovanissimi.

È anche per questo che si sta diffondendo lo sport urbanism.

Il termine è ancora poco noto, ma la pratica ad esso connessa è sempre più in crescita. 

Praticare sport urbanism significa aumentare la pratica sportiva all’interno delle aree urbane, in spazi pubblici e all’aperto, divenendo così accessibile a tutti.

In Italia questo tipo di attività è svolta da un italiano su due, ma questo grande interesse è contrapposto alla scarsità di spazi attrezzati a disposizione.

Infatti, anche piccoli interventi che possano dar vita a nuovi spazi agli sportivi possono produrre effetti molto più ampi e significativi, dando nuova vita a spazi pubblici urbani e rendendo un’area o addirittura l’intero quartiere più vivibile.

Proprio per il suo dar vita a nuove realtà sociali, lo sport urbanism è una delle modalità sempre più in crescita per fare rigenerazione urbana.

Questo nuovo modo di praticare attività fisica garantisce l’accessibilità a chiunque voglia praticare sport, dando la possibilità di far emergere nuovi sport che prima venivano considerati di nicchia – come, ad esempio, l’arrampicata.

Affinché lo sport urbanism si propaghi sempre di più come concetto di sport, una prima cosa da fare è quello di organizzare eventi o attività sportive, nei quali la comunità si riunisce e crea connessioni, oltre ad incrementare il tessuto economico.

Il secondo step da affrontare è quello di riqualificare o creare ex novo spazi sportivi e sociali, creando nuove modalità e di impatto, utilizzando attrezzature all’avanguardia ma non solo. 

Può aiutare a questo scopo anche attività più semplici come l’inserimento di attrezzi base, la sola colorazione delle superfici, oppure creare un connubio tra le due.

Grazie alla colorazione degli spazi si può ottenere un fenomeno chiamato place keeping, vale a dire rendere evidente che certi spazi possono e devono essere utilizzati dalle persone in maniera consona, in modo da unire bellezza e sostenibilità.

Irene Ippolito

Leggi anche: Bigoressia, quando sport e muscoli sono un’ossessione

Iris Ippolito

Sono Irene “Iris” Ippolito, classe 2002 nata e cresciuta a Napoli. Tra un libro ed un altro, ho scoperto di voler lavorare nel mondo dello spettacolo e della scrittura. La mia passione per lo spettacolo è nata grazie anche al laboratorio teatrale ScugnizzArt, che mi ha accompagnato alla scoperta di me stessa per ben 3 anni. Lo sport è quel mondo che mi ha dato la spinta di mettermi in gioco nella scrittura, diventando il mio migliore amico.
Back to top button