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Rabdomanzia, come posso trovare l’acqua?

Immaginate di trovarvi nel deserto, in mezzo a dune di sabbia con una sete incredibile. Cosa fare in questi casi?

Beh, se riuscite a trovare un bastoncino a forma di “Y” non dovete fare altro che camminare fino a quando il legno non si muova tra le vostre mani.

In quel caso, se avete trovato l’acqua, siete rabdomanti.

Se siete scettici su questa pratica, scopriamola insieme.

La rabdomanzia consiste proprio nel trovare l’acqua, o addirittura tubi metallici, sottoterra. Il rabdomante, colui che pratica questo atto, si serve di un legnetto a “Y” e lo punta a terra.

Quando l’acqua viene percepita emette presunte radiazioni e il bastoncino inizia a muoversi.

Questa pratica era utilizzata in Cina ed Egitto nel III millennio a.C. e, ovviamente, non è riconosciuta dalla scienza.

Oggi fa parte della radioestesia e, nonostante le numerose smentite da parte degli scienziati, molte persone la praticano.

Rientrerebbe addirittura nella sfera del paranormale.

Nell’antichità si utilizzavano spesso bacchette di legno per scopi diversi, come predire il furto o capire le decisioni degli dei.

Nel Medioevo questa pratica fu condannata perché ritenuta “satanica” e l’Inquisizione la proibì.

La radioestesia, venne utilizzata durante la guerra del Vietnam per cercare di trovare le armi nascoste nel sottosuolo.

Il termine rabdomanzia venne coniato nel XIX secolo proprio per definire la pratica di ricercare l’acqua con l’uso di un bastoncino, mentre radioestesia lo ritroviamo nel XX secolo, che si intende l’utilizzo anche di altri oggetti.

Come abbiamo già detto, la scienza non condivide questa pratica, ma i suoi sostenitori ritengono che poteri extra sensoriali della persona e radiazioni dell’oggetto permettono di trovarlo nel sottosuolo. L’aiuto della bacchetta o del bastoncino fa da mediatore nel processo.

Esistono molti materiali nella radioestesia, come anche il pendolo, di solito però il legnetto è quello più utilizzato.

Gli scienziati hanno effettuato alcuni studi al riguardo. Secondo diversi esperimenti, poche persone sono riuscite a trovare una condotta dell’acqua sotto un edificio. Il successo fu spiegato solo dalla causalità e dal fatto che, alcuni individui, potrebbero avere una sensibilità tale da percepire i cambiamenti magnetici nel sottosuolo.

Insomma, che siate scettici o meno, per anni questa pratica è stata effettuata, e tutt’ora viene praticata.

Ovviamente, se non siete rabdomanti, non vale.

Martina Maiorano

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Martina Maiorano

Ciao! Sono Martina Maiorano, classe 1996. Fin da piccola ho avuto due grandi passioni: i libri e il beauty. Frequento Lettere Moderne all’Universitá Federico II e da poco sono entrata nel team de La Testata, pronta ad accettare nuove sfide!
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