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Villa Adriana, splendore dell’architettura di età imperiale

L’imperatore Publio Elio Traiano Adriano salì al trono imperiale nel 117 d.C. e regnò fino alla sua morte che avvenne a Baia nel 138 d.C.

Nelle fonti tutti gli storici sono concordi nel definire il regno di Adriano un momento di particolare pace e splendore per l’impero Romano. 

Adriano fu un coscienzioso amministratore dell’impero, designato da Traiano come suo successore, fu anche il matrimonio con Vibia Sabina parente di Traiano che gli favorì una brillante carriera.

Nei 21 anni che governò il vasto impero, viaggiò molto in quasi tutte le province e fu un eclettico, amante della cultura con molteplici interessi, appassionato di architettura, arte, filosofia.

Poco dopo essere stato eletto imperatore cominciò la costruzione di quella che è stata definita una delle ville più imponenti e maestose mai costruite da un imperatore, la Villa Adriana a Tivoli.

Tivoli l’antica Tibur dista da Roma solo 17 miglia, ed è una zona particolarmente salubre, un pianoro, ai piedi dei Monti Tiburtini ricca di corsi d’acqua affluenti del fiume Aniene. 

I lavori, come si è potuto accertare durante gli scavi dai bolli ritrovati sui laterizi, durarono 20 anni, per tutto il tempo del suo regno, fino al 138.

La Villa si estende su 120 ettari, ed è ben visibile tutto l’estro artistico dell’imperatore, con chiari riferimenti all’arte greca ed egizia, fu lo stesso Adriano infatti a progettare gran parte dei molti edifici costruiti e a seguire i progetti degli architetti.

Questa Villa fu costruita su una precedente villa di proprietà della moglie di Adriano Vibia Sabina.

L’imponente opera fu voluta da Adriano per fuggire dal caos di Roma e rifugiarsi in un luogo meno caotico, in cui potesse riposare, meditare ma anche svolgere l’attività amministrativa come dimostrano i palazzi di rappresentanza, fu da questo luogo negli ultimi anni di regno che assolse ai suoi doveri di imperatore.

Il complesso è formato da 30 edifici, vi è la zona riservata all’imperatore, i palazzi destinati a ricevere ospiti, ambasciatori, politici e per l’amministrazione, le terme, il teatro, l’arena, templi, depositi, biblioteche ed edifici per il personale ed i soldati, ed un ampio parco dove poter passeggiare.

I materiali impiegati erano di altissimo pregio, le sculture rinvenute indicano l’alta esperienza e maestria degli scultori chiamati a decorare la Villa.

Visitando le vestigia si può ancora percepire l’imponenza e lo splendore passati, che tuttora esercitano un’enorme fascino.

La Villa di Adriano dopo la sua morte, continuò ad essere utilizzata dai successivi imperatori ma con il declino dell’impero fu progressivamente abbandonata e durante i secoli del Medioevo cadde in rovina.

Nel Cinquecento cardinali e papi utilizzarono largamente buona parte dell’apparato decorativo per decorare i loro palazzi, deturpando ulteriormente, come il cardinale Ippolito II d’Este.

Nel 1999 l’UNESCO ha dichiarato Villa Adriana patrimonio dell’umanità con la seguente motivazione: “ Villa Adriana è un capolavoro che riunisce in maniera unica le forme più alte di espressione delle culture materiali dell’antico mondo mediterraneo.

Lo studio dei monumenti che compongono la Villa Adriana ha svolto un ruolo decisivo nella scoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del Barocco. Essa ha, inoltre, profondamente influenzato un gran numero di architetti e disegnatori del XIX e del XX secolo”.

Beatrice Gargiulo 

Foto di Beatrice Gargiulo

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Beatrice Gargiulo

M. Beatrice Gargiulo, studentessa di archeologia, ama l’arte, la storia e dedicare il tempo libero alla lettura.
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