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Elezioni politiche 2022, un “triello all’ultima crisi”

Elezioni politiche 2022: alcune informazioni utili per non farsi trovare impreparati alle urne…e in giro sui social. 

Con la crisi del governo Draghi, iniziata il 14 luglio con la scelta del M5S di Conte di non votare la fiducia e culminata con le dimissioni del premier e lo scioglimento delle Camere, si è aperto lo scenario delle elezioni anticipate.

L’Italia si è guadagnata (cattiva) fama internazionale per i governi di breve vita. La durata prevista dalla Costituzione per una legislatura è di 5 anni, ma il nostro Belpaese fatica a mantenere stabile una maggioranza politica.

E così, ci risiamo: il prossimo 25 settembre, con circa 6 mesi di anticipo sulla naturale conclusione della legislatura, gli italiani saranno chiamati alle nuove elezioni politiche 2022.

Le precedenti votazioni, che sembrano ormai lontane anni luce, risalgono all’era del pre-covid: eravamo nel marzo del 2018, tutti atterriti e spaventati per l’impossibilità di arrivare alla formazione di un vero e proprio governo “politico”.

Fu dunque la volta dell’uomo della provvidenza, il nostro traghettatore attraverso l’incubo pandemia: l’affascinante Giuseppe Conte, l’uomo che avrebbe fatto «nomi e cognomi» e che si sarebbe creato un folto nugolo di ammiratori e ammiratrici (i “bimbi” e le “bimbe” di Conte).

Ad ogni modo, ci sono stati ben due governi Conte, costituiti da maggioranze diverse, perlopiù risultato delle “larghe intese”, un modo come un altro per dire: «dato che i numeri per governare in autonomia non ce li ha nessuno, facciamo una bella ammucchiata.»

Dopo Conte è arrivato Draghi, il quale – nonostante le lodi bilaterali giuntegli al momento dell’insediamento – ha sperimentato in prima persona quanto sa di sale il pane di Palazzo Chigi.

Infatti, il mandato di Mario Draghi è durato appena 5 mesi, a causa del venir meno di parti della sua coalizione di governo. E ora? Cosa ci tocca fare? Panico? Rivoluzioni? Assalti alla dirigenza in stile western?

In realtà, siamo di fronte a un processo frequente (quasi abituale) nella storia politica della nostra Repubblica. Sono state ben 66 le crisi di governo dal 1946, circa una all’anno!

Negli ultimi tempi si sono succedute diverse crisi. Giusto per citare alcuni esempi: Enrico Letta ha dovuto rinunciare anzitempo alla sua carica per il colpo di mano di Matteo Renzi; a sua volta all’ex sindaco di Firenze è toccata la medesima sorte per il fallimento del referendum cui aveva legato il suo destino politico; Giuseppe Conte, invece, “ha perso il posto” per l’uscita dalla maggioranza di Renzi.

Cosa abbiamo imparato da questa rapida disamina? Innanzitutto, che se c’è una crisi di governo, con molta probabilità “Renzi was there”. In seconda battuta, che tale situazione è alquanto nota a politici ed elettori.

Superato questo primo scoglio, la domanda che ora tutti si stanno ponendo è: “chi votare?”

Il Parlamento sembra essersi disposto su tre direzioni principali:

  1. Il centrodestra, costituito da Fratelli d’Italia della Meloni, dalla Lega di Salvini e da Forza Italia del redivivo Silvio Berlusconi, accompagnati da altri partiti minori.
  2. Dall’altro lato troviamo il centrosinistra, capitanato dal PD di Letta e affiancato da Sinistra Italiana, Verdi, +Europa e Di Maio con il suo Impegno Civico in orbita alleanza.
  3. Per queste elezioni politiche 2022 abbiamo assistito alla nascita di un Terzo Polo, più lontano nei sondaggi, le cui forze principali sono Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi. In questo gruppo esiste una galassia di micro-fazioni che ruota attorno a quelle maggioritarie, in ogni caso, più accreditate per la vittoria finale.

Le coalizioni hanno presentato i loro programmi, facilmente reperibili in rete.

I punti posti sotto la lente di ingrandimento sono stati vari: la destra ha basato la propria campagna elettorale sulla sicurezza nazionale e su di un nuovo impianto tributario legato alla flat tax ; la sinistra ha posto in primo piano le questioni relative ai diritti sociali e allo ius scholae.

Tuttavia, mentre la battaglia sui contenuti tra le fazioni appare quantomeno latitante, come spesso accade, è piuttosto lo scontro dialettico tra i personaggi politici a farla da padrone.

Dal luglio scorso, Twitter, Instagram e Facebook si sono trasformati in campi di battaglia, sia per i candidati (che utilizzano i social per promuovere le proprie campagne elettorali) sia per gli elettori (protagonisti di veri e propri dibattiti sotto ai post dei politici.

Letta che replica il video in tre lingue della Meloni, nel quale lei smentisce il suo antifascismo; Salvini che attacca il PD per l’inconsistenza delle proposte avanzate, a dir suo, lontane dai bisogni dei cittadini… e via discorrendo in un’ inarrestabile botta e risposta tra partiti.

Questo clima di tensione e scontri non poteva che portare alla nascita di meme memorabili: da un Mattarella disperato e pronto a fare le valigie per qualche destinazione esotica ad una reinterpretazione della trattenuta di Chiellini a Saka con protagonisti Renzi e Draghi. Davvero numerose sono le chicche che si possono trovare in giro per il web, in fermento per il prossimo appuntamento elettorale.

Pronti per le elezioni politiche 2022? Abbiamo ancora un po’ di tempo per schiarirci le idee.

La regola basilare è sempre e solo una, valida ogni qualvolta siamo chiamati ad esprimere il nostro diritto di voto: informarsi accuratamente per compiere una scelta ragionata, nella speranza che il nascituro governo riesca a reggere 5 anni!

Giusy D’Elia

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Giusy D'Elia

Disordinata, ansiosa, testarda, logorroica… ma ho anche dei difetti. I pregi scoprili leggendo i miei articoli! Sono Giusy D’Elia, classe 1997. Studio Filologia moderna perché credo nel valore della cultura umanistica. Ho un mondo dentro che ha paura di uscire, ma La Testata mi sta aiutando a farlo esplodere! Sono la responsabile di Tiktok.
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