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Ladies and gents: anche io ho della melanina

Essenziale l’assorbimento dei raggi UV – B per la sintesi della vitamina D e questo è un processo che ha inizio proprio nella pelle. La mia. La tua.

Il punto di partenza di questo viaggio nella conoscenza è che i tratti biologici non sono intrinsecamente né buoni né cattivi.

Sono, dunque, caratteristiche che si sono evolute all’interno di una popolazione perché hanno aumentato le possibilità di un organismo di sopravvivere e trasmettere i suoi geni.

Il colore della pelle è chiaramente, un indicatore visibile della diversità umana, ci distingue dai primati (nostri parenti animali più prossimi) e dipende da quali lunghezze d’onda della luce vengono riflesse o assorbite dalla melanina, il pigmento che si trova nello strato superiore della nostra pelle. 

Un rapporto discusso quello dell’uomo con l’abbronzatura. Nell’Ottocento, le signore del mondo dell’alta società passeggiavano con l’ombrellino a pois per ripararsi dal sole e conservare tanto quel pallido incarnato o pelle diafana, distinguendosi dalle donne del popolo, che avevano una pelle abbronzata, perché costrette a lavorare nei campi o comunque all’aria aperta. L’abbronzatura divenne di moda solo agli inizi del Novecento: nel 1923 fu lanciata da Coco Chanel. AA Abbronzatissima al suo rientro a Parigi dopo una vacanza a Juan-les-Pins, fu accorta per la sua carnagione dorata dal sole della Costa Azzurra. E così cadde l’impero del candore niveo della pelle tanto decantato dai poeti del Dolce stil novo e da Carducci. 

Oggi l’abbronzatura è moda, è un totem, un’ossessione. Ma abbronzarsi con la testa si può. Un toccasana di bellezza: la pelle del corpo sembra più tonica, le imperfezioni sono minimizzate e sembriamo anche più magre. Il rapporto tra pelle e melatonina è tra quelli più conosciuti, vero è che ogni anno si torna a parlare di questo pigmento, in estate, quando possiamo finalmente tornare ad abbronzarci.

È il nostro DNA individuale che determina il tipo di melanina prodotto dalle nostre cellule. La feomelanina di colore giallo – rossastro è più abbondante nelle persone leggermente pigmentate, mentre le persone con la pelle più scura hanno una quantità maggiore di eumelanina di colore marrone – nero. Più eumelanina abbiamo, più scura sarà la nostra pelle.

Ciò che veramente è importante sono le radiazioni assorbite e non di che colore siamo.

Le radiazioni UV possono penetrare nelle cellule e causare mutazioni nel DNA. La melanina, ebbene, protegge le nostre cellule dagli effetti dannosi delle radiazioni UV assorbendole. Ad ogni modo, la funzione foto – protettiva della melanina non è sufficiente, da sola, per la prevenzione dei rischi cutanei e anche chi ha un’elevata capacità di abbronzarsi e si scotta raramente deve evitare di esporsi al sole in modo incauto, senza un’adeguata protezione solare.

In genere, in vista dell’estate e dell’aumento delle occasioni di esposizione al sole ci vien suggerita un’alimentazione pre abbronzatura, pronta a favorire la pigmentazione. È bene prediligere il consumo di frutta e verdura di colore giallo, arancione, rosso e a foglia verde (carote, albicocche, pomodori, meloni, peperoni, cavoli, &c.) frutta secca e oli vegetali (come l’olio d’oliva) cibi ricchi di antiossidanti come carotenoidi, vitamina C, vitamina E. Questi alimenti contribuiscono a potenziare le naturali difese cutanee contro i raggi ultravioletti, oltre che contrastare i radicali liberi, favoriscono la sintesi dei componenti della pelle (come il collagene) e ne mantengono l’integrità, l’elasticità e l’idratazione. Sostanze che, non a caso, sono presenti negli integratori che contengono alcuni nutrienti preziosi per la pelle (come rame, zinco, selenio, vitamine del gruppo B, &c.)

Ricordiamo, tous les jours, che potenziare le difese foto – protettive della pelle con un’alimentazione adeguata e integratori è utile e consigliato, ma non sostituisce la protezione solare assicurata dall’utilizzo di filtri solari da applicare sulla cute e commisurati al proprio fototipo, e non deve giustificare un’esposizione al sole smodata e temeraria. 

Suvvia, fate i bravi!

Francesca Scotto di Carlo

Vedi anche: Tra le rive di un’estate

 

Francesca Scotto di Carlo

Ventinove anni, napoletana. Di sé dice di essere un «cumulonembi», testarda, indistruttibile, assertiva. Scrittrice, umanista, attivista, è una di quelle persone con la voglia di cambiare il mondo, un passo alla volta.

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